venerdì 28 dicembre 2012

2013, Anno Nuovo ?

Come sempre col nuovo anno alle porte, i propositi di radicali cambiamenti 
personali e sociali, prendono corpo, in un’aura di ottimismo globale. D’altronde 
i sogni aiutano l’uomo a sopravvivere, e gli appuntamenti rituali che scandiscono
la nostra esistenza, hanno significato da sempre il momento di riflessione a cui 
ogni individuo dovrebbe dedicarsi almeno saltuariamente. Cosi’ gli auspici e 
gli auguri per un periodo migliore del precedente si spendono in maniera meccanica
e ripetitiva, troppo spesso rivolti egoisticamente al “se”. Ci si augurano periodi 
di prosperita’ (a dispetto della recessione), di maggior salute (benche’ s’invecchi), 
di grande serenita’ (nonostante le tasse e la disoccupazione), di ogni bene e conforto 
(malgrado la violenza). Ci si propone di raggiungere nuovi obiettivi, di migliorare e
di essere all’altezza delle nuove prove a cui il futuro ci sottoporra’, di superare e 
risolvere le problematiche individuali e sociali che di volta in volta ci assillano, 
dall’effetto serra al raffreddore, in una visione genericamente ottimistica, dove il 
male e’ bandito ed il bene auspicato, entrambi ipocritamente. Si tratta di uno dei 
conflitti piu’ atavici della storia dell’uomo, come la fame, la miseria, il razzismo.
Eppure la vita continua, ipocritamente, fra un passo avanti ed uno indietro, nell’incessante
lavorio di sminuzzamento di ogni questione, di qualsiasi irrilevante problematica, 
perche’ tutti possano beneficiare dei frutti discutibili e non, di questo futuro di cui 
solo pochi hanno consapevolezza e pochi ne godono. Il pensiero umano perde il suo 
scopo nei sentieri infiniti dell’indagine fine a se stessa, della ripetizione monotona 
di cliche’ indistruttibili e della truffa mediatica. Tutti ineluttabilmente assorbiti
nell’impegno piu’ ancestrale che l’uomo ha da sempre affrontato: la sopravvivenza. 
Questa volta della specie, del pensiero e della ragione, minati costantemente dagli
inganni di una vita intesa quale mero oggetto di consumo. La terra e’ pulviscolo 
dell’universo.
Guidonia, 28 dicembre 2012 h. 11.08 am. Mario R. Zampella










giovedì 20 dicembre 2012

Vecchie Promesse, Vecchie Premesse

“Con quale coraggio ” …… queste le parole pronunciate da Claudio Sardo a 
Berlusconi nel confronto di ieri a “Porta a Porta”, nel suo rientro in TV, in 
vista delle ormai prossime elezioni politiche, a cui l’ex premier presentera’ 
nuovamente la sua candidatura. Dopo dieci anni in cui il volto dell’Italia si e’
modificato radicalmente, per il bene stesso del paese, e’ indispensabile, come 
egli sostiene, la sua presenza modellata dall’esperienza di un imprenditore che 
si e’ fatto da se. La materia del contendere naturalmente e’ stata l’economia, 
dove Berlusconi ha piu’ volte confermato con insistenza il risultato positivo 
senza precedenti ottenuto durante il periodo che l’ha visto a capo del governo. 
Argomento strettamente legato alla sua formazione di operatore finanziario, le 
cui sostanze patrimoniali risultano essere ancora di provenienza dubbia, se non 
per certo taluni contributi di grande entita’ da parte di una fantomatica finanziaria 
svizzera. Ed ancora una volta il suo slogan preferito, come anche Benigni la
sera prima ha rimarcato, e’ la promessa dell’abolizione dell’IMU, in quanto la 
prima casa e’ un bene intoccabile dal punto di vista della tassazione. Anche l’ICI 
sulla prima abitazione, la vecchia imposta sugli immobili, derivata all’abolizione 
dell’ILOR, fu abrogata nel periodo della sua legislatura, producendo conseguenze 
incalcolabili ai bilanci comunali, rimasti a secco e costretti a capriole mirabolanti.
I fondamenti dell’esenzione dell’imposta sugli immobili destinati alla residenza 
principale sono di certo sacrosanti, ma il contesto e’ decisamente diverso dai paesi 
europei dove appunto la prima casa non e’ oggetto di prelievo fiscale. Questa volta, 
la copertura di bilancio, che vedrebbe favorire i possessori della abitazione principale, 
sarebbe realizzata con prelievi paralleli nei settori dei “giochi pubblici”, quali lotterie 
e premi, in quello dei tabacchi, precisamente sulle accise, ed in minor consistenza, 
su tasse d’imbarco sugli aeromobili e sulle aziende beneficiarie di finanziamenti il cui
destino e’ puntualmente dirottato verso altri scopi. Quindi, nell’intento di proteggere 
una classe media ormai impoverita, Silvio Berlusconi andrebbe a sostituire il prelievo 
fiscale derivante dall’imposta comunale sulla prima abitazione, colpendo la medesima 
classe sociale, se non quella immediatamente al di sotto di quella soglia. Si sa che i 
proventi dei “giochi pubblici” e dei tabacchi provengono esattamente dai ceti poveri, 
che tentano la fortuna sempre piu’, per imprimere una svolta alla propria vita, e che 
annegano le proprie amarezze ed insoddisfazioni nella dipendenza dal tabacco. La 
politica di remunerazione finanziaria anziche’ migliorare, assicurando un gettito
proveniente dalle fascie di reddito alto, colpirebbe per lo piu’ povera gente gia’ 
costretta a sbarcare il lunario. Eppure la testardaggine di un individuo che e’ convinto
di operare per il bene del paese e’ piu’ incisiva e determinata di qualsiasi ragionamento 
razionale e deterministico. Per nondiscutere dell’anomalia, forse presente solo in 
qualche altra nazione del globo, in cui l’Italia sarebbe governata da un soggetto
condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale.”Puoi ingannare qualcuno 
ogni tanto, non tutti ogni volta” disse Lincoln a tale proposito.
Guidonia, 19 dicembre 2012 h. 08.54 am. Mario R. Zampella









martedì 11 dicembre 2012

Berlusconi, Cellula Impazzita

L’irrefrenabile impulso all’autosoppressione che ogni cellula del nostro corpo 
avverte, quando la consapevolezza della propria inutilita’ e’ divenuta completa,
 e’ detta apoptosi. Si innesca quindi un processo automatico di sostituzione in 
cui le cellule ancora attive cooperano in sincronia aiutando la cellula malata 
ad autoestinguersi, con conseguente rimpiazzo, al fine di assicurare al corpo 
umano il perfetto funzionamento di ogni aspetto metabolico. E’ una presa di 
coscienza di alto valore civico, una sorta di suicidio assistito, teso a garantire
costantemente, nei limiti di quanto la natura consente, ogni piu’ piccolo processo
di sviluppo e/o adattamento in considerazione di un quadro complessivo che
vede come ultimo scopo la perfetta coincidenza degli ingranaggi posti alla 
base della vita. A quanto pare, la natura non e’ sempre puntuale nell’interpretazione
dei bisogni collettivi, e talora qualche cellula atipica insiste nella sua malevola 
esistenza duplicandosi con pertinacia e danni irreversibili all’intero meccanismo 
che ci governa. E’ la metafora di quanto accade in politica nei recenti sviluppi che 
hanno visto l’affermazione di Bersani quale riferimento credibile per le prossime 
candidature al premierato italiano, ed il ritorno di un fantasma che non gode della 
medesima stima, anzi. Si tratta di Berlusconi, il cui annuncio alla prossima sfida 
elettorale crea subbuglio nei mercati e panico per la sorte del paese. La sua mossa 
infatti non rispetta le stesse regole democratiche osservate dal P.D., che hanno 
determinato l’elezione di Bersani in un clima di pacato e costruttivo confronto.
Berlusconi muove i suoi passi con incedere dispotico, eludendo del tutto ogni 
possibile confronto con chi, all’interno del suo schieramento, per un istante ha 
creduto nella grande forza della democrazia. Nulla da fare. Il patron sente la
sua presenza indispensabile all’interesse nazionale, al punto da sopprimere lo 
strumento delle primarie ed autoaffermarsi ancora una volta l’unico, il grande, 
l’unto o l’illuminato, la cui potenza e’ fuori ogni possibile discussione. Ed eccoci 
ancora a confrontarci con un essenza che non ha paragoni, se non nel periodo buio 
del PNF, in un contesto del tutto estraneo a quella realta’ storica. I paesi a noi 
circostanti ce lo ricordano con veemenza. Una cellula impazzita, sprovvista delle 
istruzioni genetiche che ne regolano il funzionamento e che mette disinteressatamente
a repentaglio l’intero e ancora precario assetto politico/socio/economico italiano. 
Va ormai sempre piu’ consolidandosi il rischio e la necessita’ di un intervento 
chirurgico risolutorio, ad alta competenza tecnica e tecnologica.
Guidonia, 11 dicembre 2012 h. 9.41 am. Mario R. Zampella









lunedì 3 dicembre 2012

Bersani Avanti Tutta

Con il ballottaggio delle primarie del PD Pier Luigi Bersani ha conquistato la fiducia
necessaria che lo vedra’ candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri nella
prossima tornata elettorale del 2013. E’ un passo avanti nella configurazione di un 
partito che per troppo tempo ha indugiato per la propria affermazione nel contesto
politico generale. E’ un passo avanti per il percorso in cui l’Italia del 2013 dovra’ 
abbandonare i tecnicismi ed intraprendere la giusta direzione dettata dagli elettori, 
e Bersani riveste l’autorevolezza che lo qualifica garante responsabile in vista di tale
eventuale sfida. Ha vinto il pragmatismo filosofico, quale arma migliore contro la 
retorica minimalista, ha vinto la concretezza derivante dalla sperimentazione quotidiana 
contro la comunicativita’ subliminale ad effetto speciale e la forza di un elettorato 
decisamente compatto nella scelta dell’uomo giusto a cui affidare il gravoso compito di rappresentare il paese dopo l’era Monti. Il PD afferma deciso il proprio indirizzo, 
rimarcando l’uguaglianza quale priorita’ essenziale rispetto alla liberta’ liberista di cui 
Renzi, lo sfidante , era portabandiera, strizzando l’occhio al centro destra. E’ stata 
premiata la pazienza e la correttezza di uno stile moderno ma ricco di storia,
un pensiero che ricerca l’innovazione passo dopo passo nel terreno fertile 
dell’ideologia messa in pratica, illuminata da chiunque ne possieda la chiave 
d’ingresso, vecchio o giovane che sia. E’ stato infine il successo di una collaborazione
stretta fra gli stessi sfidanti, tesa al recupero di quanto sia realmente utile ad uno 
schieramento che non vuole leaders carismatici ma cooperazione leale ed effettiva 
verso l’unico obiettivo comune: traghettare l’Italia fuori dalle sabbie
mobili che la attanagliano. E’ proprio ora che inizia la salita.
Guidonia, 3 dicembre 2012 h. 2.41 pm. Mario R. Zampella





giovedì 15 novembre 2012

Le Proteste in tutt'Europa

Manifestazioni in tutta Europa. E’ la protesta contro il regime di austerita’ imposto 
dalle autorita’ di ogni paese, ed e’ anche la risposta reazionaria e violenta di un 
ordine pubblico come al solito non all’altezza del proprio mandato. La rabbia e’ 
un emozione necessaria e indispensabile a sollevare quel moto d’orgoglio e di 
rivendicazione dei diritti che appartengono alla storia dell’essere umano in quanto
soggetto di diritto, e guai a sopirla o deviarla con opportune partite di calcio e/o 
droghe di stato atte a dopare ogni stato d’animo in ogni situazione. La rabbia deve 
avere il suo naturale decorso, con possibile indirizzamento verso sfoghi pacifici ma 
dall’alto valore simbolico a cui ogni protesta deve associarsi. Rabbia che non vorrebbe 
assistere a spettacoli indecenti in cui qualche “escort” di passaggio alla villa di Arcore,
diviene una star dello spettacolo o ha carriera assicurata pur avendo capacita’ di 
contribuire al sociale pari a zero. Rabbia che esplode quando migliaia di licenziati dal
lavoro sono costretti a uccidersi per aggirare il problema economico. Rabbia che 
pretende giustizia per la contaminazione dell’ambiente e per i decessi dovuti 
all’inquinamento. Ancora rabbia per la malasanita’ e la malagiustizia, per la 
corruzione, che ci classifica oltre il sessantesimo posto nella hit parade mondiale, 
rabbia per la disoccupazione galoppante, per la recessione e la conseguente
deflazione, rabbia per una costituzione tradita da un ministro che raccomanda di 
non essere troppo selettivi nella ricerca di un lavoro, rabbia per un futuro rubato, 
per una vita sprecata in questo paese ipocrita e sfruttatore, rabbia che non trova le 
prove di quarant’anni di depistaggi e insabbiamenti coperti dal segreto di Stato 
(ma lo Stato non sono i cittadini?). Rabbia per uno Stato che alleva i propri cittadini 
con ipnotiche trasmissioni televisive, fingendo che tutto scorra per il meglio, in TV
naturalmente. Rabbia per la finzione mediatica a cui la stampa rimane assoggettata 
suo malgrado, e rabbia per le scoperte scientifiche in possesso delle sole gerarchie 
militari, mafia compresa, che potrebbero capovolgere le sorti del mondo se fossero 
amministrate da menti pensanti. Rabbia perche’ il conto finale e’ troppe volte lo scotto
a carico di un indigente, o di un nuovo povero in ingresso nella classe sociale dei 
meno abbienti. Rabbia, semplicemente sana e salutare, non repressa ed obnubilata,
rabbia che rivendica diritti per cui e’ stato versato gia’ sangue: errare e’ umano ma 
perseverare e’ diabolico. Rabbia infine, per il reato di diffamazione diffuso a mezzo 
stampa, di notizie ed informazione pulita e rispondente alla realta’, parvenza di 
democrazia a cui neanche gli analfabeti credono piu’. Grazie per il moto di rabbia 
che sollevate.
Guidonia, 15 novembre 2012 h. 6.01 pm. Mario R. Zampella












lunedì 29 ottobre 2012

Berlusconi e Tortora, la Lana e la Seta

Quanto mai azzardato il confronto suggerito da Daniela Santanche’, in occasione 
della condanna di primo grado per Silvio Berlusconi, a quattro anni per frode fiscale,
con la vicenda Tortora, in cui il notopresentatore fu coinvolto in uno dei piu’ grotteschi
errori giudiziari. Le differenze che caratterizzano i due percorsi sono notevoli e, sebbene
il capovolgimento di ogni punto di vista potrebbe assurgere a esercizio di raffinata filosofia,
in questo caso il raffronto diviene oggetto di derisione e mistificazione di una realta’ ben piu’ diversa. Come risaputo, Enzo Tortora fu imprigionato sulla scorta di dichiarazioni diffamatorie
ad opera del pentitismo mafioso, al contrario di Berlusconi, il quale, sembrerebbe essere
un “protetto” del sistema, o quanto meno un abile manipolatore della realta’. Nessuno lo
ha mai citato per coinvolgimento in loschi affari e basterebbe ricordare, uno per tutti, il 
tentativo di corruzione di un’impiegata presso l’anagrafe del luogo natio di Ruby, a cui sarebbe 
stata offerta una somma di denaro per la variazione della sua data di nascita, in modo da farla risultare maggiorenne al tempo in cui emerse lo scandalo che la collegava al Presidente egiziano Mubarak. La giustizia non e’ infallibile ma le ripetute circostanze in cui Silvio Berlusconi e’ 
risultato vicino alle fila mafiose non fanno altro che avvalorare e giustificare le molteplici indagini condotte sulla sua vita. Da Mangano a Cuffaro, passando per Dell’Utri, tutto conduce ad un inequivocabile connessione con elementi di matrice illegale. La frode fiscale sembrerebbe la piu’ appetibile delle condanne, dal momento che in Italia il fisco ha mano tenera. La desueta manfrina della giustizia ad orologeria appare trita e logora e la rinuncia a ricandidarsi sembrerebbe un’ammissione di colpevolezza “tout court”, malgrado le proteste. Cala il sipario, dopo 
venti anni di reiterate promesse mancate, oramai in un contesto nazionale e internazionale di sfiducia e disistima. Ogni parola aggiunta alla vicenda parrebbe spreco di tempo ed energie.
Guidonia, 29 ottobre 2012 h. 01.50 pm. Mario R. Zampella







domenica 30 settembre 2012

Corruzione, Piaga Sociale

Siamo al dunque sul decreto anticorruzione. La partita si inasprisce ed il Presidente
Napolitano richiama all’ordine la politica, invitandola a svolgere il ruolo chiave che
le compete. Nessun partito che si rispetti dovrebbe trovarsi nella necesssita’ di 
ostacolare il varo di un decreto cosi’ importante. Eppure dalle fila del PDL e’ chiaro
l’intento di guadagnare tempo affinche’ le nuove norme si allineino in parallelo ai
temi delle intercettazioni e della responsabilita’ civile dei giudici. Temi peraltro non 
direttamente connessi al fenomeno degradante della corruzione. Sembrerebbe un 
patteggiamento compensativo, partite di bilancio che, in fin dei conti, si annullano 
a vicenda. La corruzione e’ argomento atavico, e trova riscontro nello strapotere 
che via via il sistema economico capitalista ha acquisito nel corso dei secoli, 
nell’imposizione di stili e modelli di vita sociale a cui l’individuo gradualmente si e’ 
assuefatto, perche’ cosi’ fan tutti, e nella subdola convinzione che l’eventuale danno 
prodotto alla collettivita’ sia di entita’ trascurabile. A lungo andare il Paese intero
ha subito un mutamento radicale, in cui legalita’ e illegalita’ assumono quasi lo stesso
significato, a danno dei pochi che ancora resistono per ferrea fedelta’ ai propri principi
interiori. Un decreto potrebbe si arginare il fenomeno ma parzialmente, dal momento 
che lo strumento repressivo solitamente rappresenta il biglietto d’invito alla trasgressione.
Ogni cosa ha il suo prezzo, ma un piatto di lenticchie oggi e’ reperibile facilmente alla
Caritas. La frenetica ricerca del benessere non contempla gentilezze e galanterie, essa
corre spedita sul proprio binario, poco attenta al panorama che la circonda, e soprattutto 
certa che il benessere materiale possa automaticamente garantire quello morale. Il tempo 
che scorre veloce afferma sempre piu’ la priorita’ di una vita decente a tutti i costi 
piuttosto che un’esistenza ai margini, seppure con la coscienza pulita. La coscienza, 
entita’ che preti e psicologi spesso tirano in ballo per convertire i propri pazienti, ma
dopo qualche preghiera ed una terapia adatta, essa si rende da subito disponibile sul 
mercato, al miglior offerente, per lo stesso piatto di lenticchie.
Guidonia, 30 settembre 2012 h. 12.48 am. Mario R. Zampella








martedì 25 settembre 2012

Soap Opera Italia

Ciak, buona la prima. Il caso Polverini batte banco, e batte cosi’ forte da farle 
rinunciare al suo mandato, come Marrazzo precedentemente. La melma emersa 
dall’intreccio complesso sulla spartizione dei fondi, ha raggiunto anche il Presidente 
della Regione Lazio, inconsapevole del movimento di cassa occulto o quanto meno 
indifferente, e la sua rinuncia assesta il colpo, non definitivo (la soap opera e’ infinita), 
a tutta quella classe dirigente, di cui accenna Antonio Ingroia, rea di aver da sempre 
condiviso affari sporchi con aree sociali dalla dubbia radice onesta. Avanti un altro. 
E come il doppiaggio scellerato di un regista californiano che ha sollevato subbuglio 
in parte dei territori musulmani, sembra di assistere alla ennesima puntata di un serial 
TV, dove la giustizia svolge il ruolo pacificatore e rasserenante ad ogni conclusione 
della vicenda, ammesso che essa stessa sia avulsa dall’intero sistema di riferimento, e 
dove l’organizzazione delle scene appare di scarsa fattura, ormai ripetitivo al punto da
far bene immaginare quali saranno gli sviluppi futuri comprensivi di svolte e colpi di 
scena. L’ottimismo e’ ormai cio’ che rappresenta per il naufrago sull’isola deserta 
l’unica ancora di salvezza. Film insulso, monotono, attori incompetenti e regia di 
infima qualita’.
Guidonia 25 settembre 2012 h. 3.41 pm. Mario R. Zampella








giovedì 13 settembre 2012

Figure, Controfigure e Cloni.




Cecilia Caperna spiega su Venerdi Repubblica il nuovo stratagemma utilizzato in Cina,
teso all’elusione delle pene giudiziarie inflitte a rei facoltosi. Si tratta di sostituzioni 
operate in cui l’imputato assolda una persona che gli somiglia anche solo vagamente, 
generalmente per modiche cifre, ad insaputa dell’autorita’ giudiziaria, o, quanto meno,
con la complicita’ della forza pubblica. Il fenomeno sembra essersi sviluppato nell’ultimo
decennio, ma se andiamo indietro nel tempo, e guardiamo entro i confini di casa nostra, 
scopriamo che una simile supposizione e’ stata formulata per quanto concerne la strage 
di Piazza Fontana a Milano, dove due valigette erano state collocate nella Banca Nazionale
del Lavoro, e, a quanto elaborato, discusso e giudicato con relativa archiviazione, persino
due Valpreda, molto simili per somiglianza, avrebbero partecipato alla strage che inauguro’ 
la strategia della tensione in Italia. Le supposizioni debbono avere riscontri concreti nella 
realta’ e purtroppo nulla e nessuno ha mai dimostrato la veridicita’ di quella tanto 
fantomatica teoria che, in virtu’ dell’esistenza di un complice sosia a qualsiasi personaggio
famoso e non, sarebbe in grado di distruggerne la vita o, al contrario, salvargliela. Anche
Berlusconi forse sarebbe rimasto vittima o artefice di tale complotto. Se ne possono 
ricordare le immagini trasmesse da Striscia la Notizia, in cui, apparivano tre distinti 
individui, ripresi nel medesimo periodo, con le stesse sembianze di Berlusconi ma con 
lievi differenze somatiche e/o di contorno estetico. Diversi capi di Stato se non anche 
attori e personaggi VIP hanno inoltre abusato del “sosia” di comodo, per indurre 
potenziali nemici in errore. In tutti questi casi, i veri personaggi erano i promotori 
della “truffa” somatica, resta da comprendere se, chiunque abbia un nemico da 
eliminare, diciamo in senso lato, possa ricorrere allo stesso sistema utilizzando un
“sosia” a pagamento che ne distrugga giorno per giorno la sua immagine sociale, 
alla stregua di un furto d’identita’ fisica.
Guidonia, 12 settembre 2012 h. 4,11 pm Mario R. Zampella





mercoledì 22 agosto 2012

Minorenni al Potere


Interessante l’esperimento in corso presso una piccola comunita’ palestinese della West Bank,
nella cittadina di Allar, dove il sindaco in carica Sufian Shadid, insieme ai suoi consiglieri, 
hanno pensato bene di affidare le redini del potere a giovani teen agers, per il periodo di 
due mesi, i quali godranno dei poteri di decisione e ratifica, fatti salvi i consigli che gli 
adulti dietro le quinte potranno dispensare. La materia finanziaria e’ esclusa da tale sperimentazione, nel senso che restera’ esclusivo appannaggio dell’establishement, ma, 
come spiega il Guardian, il periodo di rodaggio avra’ come scopo il duplice intento di
formare le nuove leve in ambito politico e probabilmente di risciaquare le incrostazioni 
presenti in ogni casta politica, restituendo fiducia all’elettorato sempre piu’ scettico sui 
giochi di potere. E’ un’idea encomiabile, gia’ attuata in via limitata in Italia, quando intere scolaresche hanno partecipato alle discussioni parlamentari, fornendo delle volte nuovi 
spunti o riflessioni su cio’ che realmente costituisce materia di approfondimento sociale. Bashaer Othman, il nuovo sindaco di Allar e’ una ragazzina di quindici anni, e riveste 
un ruolo di potere decisionale davvero inconsueto per la sua giovane eta’. Al di la’ 
della soglia che stabilisce il confine fra maggiore e minore eta’, la partecipazione 
sociale e’ data dall’insieme di esigenze, necessita’ e quant’altro ogni individuo , 
cittadino, manifesti quale imprescindibile condizione per la pacifica convivenza. 
Brava Bashaer.
S. Felice al Circeo, 22 agosto 2012 h. 16.37 Mario R. Zampella





sabato 21 luglio 2012

Attacchi Sistematici

E’ sempre piu’ precario l’intero assetto politico economico italiano, oggetto di attacchi senza
riserve sia sul piano istituzionale che sul versante economico. E’ possibile che il prossimo mese
di agosto le problematiche costringano persino all’uscita dall’euro, benche’ l’Italia non sia il 
paese maggiormente a rischio. I recentissimi fatti relativi alla fuga di informazioni sulle intercettazioni telefoniche fra il Capo dello Stato e l’ex Ministro dell’Interno Nicola Mancino, risulta l’ennesimo tentativo di destabilizzazione del potere rappresentativo del Presidente, al quale Napolitano stesso risponde chiaro e fermo circa il ruolo svolto sempre e comunque nell’ambito dei poteri conferitigli dalla costituzione. E proprio il titolare delle indagini Antonio Ingroia, decide di accettare l’incarico offerto dall ONU, che lo vedrebbe impegnato per un anno in Guatemala, per indagini concernenti l’impunita’ in quel paese. Stremato dai sistematici attacchi tesi al boicottaggio del suo lavoro, Ingroia dopo svariate riflessioni e rimandi, questa volta esprime con la sua scelta,
l’insoddisfazione di continuare a profondere energie e tempo in un contesto quanto mai
contaminato e distorto in cui le molteplici facce della verita’ offrono terreno fertile a chi ha tutto
l’interesse affinche’ il tempo scorra ineluttabile ad insabbiare, falsificare, prescrivere ed archiviare
cio’ che andrebbe assolutamente provato e condannato. Vecchie strategie in cui l’Italia naviga
senza mai suscitare scandalo, se non all’estero. Ed e’ sempre Napolitano ad esprimersi sul
rapporto stilato dall’associazione Ossigeno per l’Informazione, in cui e’ evidenziata l’enorme
anomalia per cui ben seicento giornalisti sarebbero costantemente ostacolati nel proprio lavoro a
mezzo di minacce o metodi affini a quello di Boffo. Frattanto la Germania impone almeno trecento
punti di spread di differenziale, quando le nostre responsabilita’ lo limitano a duecento. Segnali
inquietanti di un panorama complessivo in cui la regia non proprio cosi’ occulta di poteri
massonici in combutta con l’illegalita’ legalizzata, agisce indisturbata, sfacciatamente palese e
persino compiaciuta della complicita’ appassionata di milioni di cittadini. L’omerta’ e’ il filo
conduttore che paralizza il Paese da svariati anni a questa parte. D’altro canto e’ proprio Marcello
Dell’Utri a dichiarare che se gli sfuggisse qualcosa, Silvio avrebbe seri problemi.
S. Felice al Circeo, 21 luglio 2012 h. 8.20 am. Mario R. Zampella






mercoledì 11 luglio 2012

Sistema Italia




Quale e dove sia il gestore dei fili che di volta in volta regolano le azioni di tutti i burattini in scena al teatro mondo non e’ dato di sapere, anche se la sua entita’ e’ percebile costantemente in
 tutte le sue manifestazioni piu’ creative. Pardon, di creativo v’e’ ben poco, attese le monotone ripetizioni del copione, attesa la squallida realta’ che via via viene proposta in virtu’ di risultati meno che apprezzabili, ma la kermesse non conosce fine, “the show must go on” benche’ 
di  show  ia rimasto ben poco. E cosi’ le scene si ripropongono sfacciatamente quale circolo vizioso in preda all’avidita’ del protagonismo, smussando qua e la’ senza effetti di rilievo sostanziale, soluzioni surrogate di una realta’ simulata con maldestra abilita’. Lo scenario e’ patetico, triste, volgare e disgustoso, eppure i burattini recitano indefessi ognuno la propria parte, innescando conflitti, risolvendo apparenti problematiche e promuovendo la prossima ennesima diatriba. Il senso di tutto cio’ appare e scompare quasi fosse uno scherzo della mente, in piena 
contraddizione alla logica del reale, violentata e distorta a seconda delle convenienze, senza scrupoli e vergogna, ai limiti del buon senso comune. Volti noti e meno si alternano nella ruota che gira incessante, come una slot machine che rivela le sue carte. Signori, tutti assolti.
S. Felice al Circeo, 11 luglio 2012 h. 16.31 Mario R. Zampella





martedì 3 luglio 2012

L'Invito di Antonio Ingroia




La verita’ corrisponde alla versione quanto piu’ vicina ed attendibile dell’accadimento di eventi, o
del semplice flusso cronologico della vita quotidiana. Verita’ e’ sempre responsabilita’ ed e’ per
questo che Antonio Ingroia, Sostituto Procuratore della Repubblica al Tribunale di Palermo,
afferma sul blog di Grillo che l’Italia e’ un paese di irresponsabili, proprio in riferimento alla lunga e diffusa latitanza della verita’. Ed un paese di irresponsabili che occultano la verita’ non puo’ essere un paese democratico. Questa e’ la dichiarazione piu’ allarmante, perche’ vera quindi in perfetto sincronismo con un’altra equazione: verita’= giustizia=democrazia. Il Procuratore auspica la diffusione dei concetti di cui sopra attraverso il passa parola popolare, tesi al recupero della
dignita’ per troppi anni sopita dal consociativismo che impone rispetto ma anche obbligazioni
giorno per giorno piu’ costose. Difficile operazione, convincere molti, moltissimi membri duali,
della societa’ civile, e dell’altra, quella delle menzogne, alla collaborazione collettiva per
l’emersione della verita’. E tutti a sporcarsi le mani, contributo a volte elargito molto
inconsapevolmente, tanto poi tutto si chiarira’. Si dipanerebbe una matassa da labirinto, in cui il
finale risulterebbe scontato e tristemente impraticabile nella sua versione legalizzata. Troppi i rei.
Allora la differenziazione, reati si e reati no, quindi l’ingiustizia, quindi il falso, l’inautentico, la fiction, ed il circolo si chiude in un giro vizioso dove la verita’ subisce la piu’ assurda delle violenze: le verita’ taciute e le verita’ false. Questa e’ la democrazia italiana, ovvero un sistema 
di  controllo molto sottile della gente, affinche’ sia allevata in appositi vivai familiari e circoscritta nei suoi ambiti di pertinenza …….. a seconda della casta, per carita’.
Napoli, 02 luglio 2012 h. 11.22 pm Mario R. Zampella






venerdì 22 giugno 2012

Dalai Lama si, anzi no.



La Cina emana il suo diktat, o con noi o contro di noi. Il suo peso economico globale vince sui 
temi spirituali, per loro stessa natura innocui e neutrali. Tant’e’ che la giunta comunale di Milano, ha revocato a maggioranza il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama, come era stato in precedenza deciso, per evitare conflitti e inimicizie con la grande potenza mondiale.
Sembrerebbe una fatwa, quella contro il rappresentante spirituale tibetano, che incombe ormai da
decenni. Anche durante il governo Prodi, lo stesso primo ministro, per allentare le possibili
tensioni con la Cina in occasione della visita del Dalai Lama, evito’ di riceverlo, impegno poi
assolto dall’allora Presidente della Camera Fausto Bertinotti. E’ imbarazzante quest’atteggiamento
opportunista, succubo delle regole di mercato e di potere. Diplomazia italiana, ipocrisia etnica che
emerge ogni qualvolta le decisioni interessano direttamente l’assetto economico del paese,
benche’ il Dalai Lama non rivesta poteri politici e religiosi rilevanti al pari del Papa, e comunque, in
pieno contrasto con i dettami costituzionali italiani che garantiscono liberta’ di religione come la
carta per i diritti universali dell’uomo altresi’ conferma. Imbarazzante e deludente comportamento
che ancora una volta sottolinea la subalternita’ in cui l’Italia versa nei confronti delle grandi
potenze straniere. Italia senza voce, Italia meschina, Italia, come sempre, bandiera che 
sventola ai flussi d’aria dominanti, senza carattere e personalita’.
Guidonia, 22 giugno 2012 h. 8.44 am. Mario R. Zampella





giovedì 21 giugno 2012

Turismo Sessuale


E’ vero, come Fini dichiara, che l’Italia e’ da ritenersi fra i paesi responsabili per l’induzione al
turismo sessuale all’estero. Triste e noto fenomeno che coinvolge molti dei turisti piu’ repressi in
ambito sessuale, i quali cercando accattivanti e perverse occasioni per sfogare la propria libido, si
recano nei luoghi a basso reddito procapite dove la prostituzione, anche la minorile, e’ fiorente
industria dell’economia territoriale. Illegale sulla carta, ma in fondo alimentata senza eccezioni
anche dai rappresentanti della legge. E qui entra in gioco la politica di paesi che gia’ da decenni
hanno affrontato e risolto la piaga, ponendo regole precise, a tutela del cliente e del fornitore. Si
parla di territori in cui il benessere e’ la costante fondamentale,in cui la ricchezza e’ da tempo
individuata non necessariamente nella quantita’ di PIL, ma da quell’insieme di fattori in cui gioca
un ruolo determinanate la qualita’ della vita, quindi servizi sociali all’altezza della situazione. La
prostituzione e’ materia antica ed un tempo non costituiva particolare scandalo morale, sebbene
ogni dignita’ personale e’ inclusa in quel prezzo concordato per la prestazione. La societa’ civile
dovrebbe riconoscere a pieno titolo il diritto a tale esercizio pur ponendo ferree regole che ne
sanciscano legittimita’ e tutela, creando cosi’ un’area trasparente che trascenda la moralita’ di cui
attualmente e’ permeata. Ci si spogli di quest’inutili pregiudizi che ostacolano il vivere civile e che
producono ancor piu’ sofferenza e disagio.
Guidonia, 20 giugno 2012 h. 7.16 pm. Mario R. Zampella






sabato 9 giugno 2012

Terremoto Morale


L’equipe di psicologi inviata in Emilia per l’assistenza diretta ai bambini che accusano il trauma
del terremoto e’ un atto dovuto, per le importanti ripercussioni che il sisma ha prodotto
nell’inconscio, non solo dei bimbi. Le scosse telluriche producono, oltre ai danni fisici,
conseguenze serie anche in ambito mentale, essendo il suolo una delle prime certezze con cui il
neonato si confronta nel suo sviluppo evolutivo. La stabilita’ di una base sulla quale si concretizza
il concetto spaziale durante la crescita, viene meno in occasione del sisma, minando di fatto ogni
riferimento saldo che costituira’ la sicurezza degli anni a venire. E’ pertanto indispensabile
l’intervento teso alla cura delle menti traumatizzate dagli eventi di natura sismica, al fine di
riequilibrare le distorsioni della percezione sensoriale e l’esorcizzazione delle fobie che ne
scaturiscono. Trattasi di un intervento emergenziale ed occasionale, come tale e’ la
manifestazione dei movimenti della terra, anche se si registra un certo incremento fenomeni
tellurici. Da qui nasce spontaneo chiedersi perche’ l’assistenza psicologica non rivesta carattere
continuo, inserita in un contesto di garanzia sanitaria, affinche’, la mente dell’essere umano non
sia soltanto immunizzata dagli effetti di eventi straordinari di calamita’ naturale, ma possa
affrontare in piena tranquillita’ le peripezie che la vita spesso impone per la semplice
sopravvivenza. Le scuole la cui funzione risiede nella formazione dell’individuo ad affrontare il
mondo del lavoro e la societa’, falliscono nel loro mandato quando, al termine dei corsi di studio,
una pletora di studenti graduati si confronta con un mondo che ha ben poco in comune a quello
degli studi teorici sin li’ approfonditi. E le certezze acquisite giorno dopo giorno, al pari del neonato
che cammina carponi sperimentando la dimensione spaziale, crollano in breve tempo al confronto
con un mondo le cui caratteristiche trovano conferma nel ribaltamento di tutti quei valori 
incorporati durante il periodo della crescita. La corruzione, il clientelismo, le caste, l’evasione fiscale, le raccomandazioni, la politica inquinata e ogni altra deviazione rilevante, costituiscono il terremoto morale che ogni studente deve affrontare quando conclude il ciclo di studi e si appresta
all’inserimento nella societa’. Un sisma che a seconda dei territori in cui si manifesta, e’ di grado e
diversa intensita’, ma pur sempre esistente tranne rare eccezioni, e che produce non pochi danni
all’intero impianto psicologico individuale.
Guidonia, 8 giugno 2012 h. 9.58 am. Mario R. Zampella









mercoledì 23 maggio 2012

Famiglia o non Famiglia

Ancora si affronta in Parlamento la discussione sulla riforma del diritto di famiglia, in particolare sui tempi necessari affinche’ sia possibile lo scioglimento dal vincolo matrimoniale in assenza di prole. L’argomento e’ di grande attualita’ in considerazione delle iniziative volte al sostegno della famiglia, vista quale motore essenziale della societa’, portatrice di sviluppo economico ed etico, nucleo centrale che determina le condizioni di equilibrio dell’intera collettivita’. Il disegno di legge che vorrebbe ridurre da tre a un anno il tempo necessario per accedere al divorzio della coppia, risulta essere ancora anacronistico alla luce delle varie normative che regolano la materia nel resto d’Europa. In Grecia servono pochi giorni, come anche in Olanda, in Spagna e e nel Regno Unito sono necessari 5/6 mesi, mentre in Germania occorre un anno. Ma perche’ contrarre un matrimonio richiede pochi giorni e sciogliere il vincolo necessiterebbe tempi enormemente piu’ lunghi ? La Chiesa, a voce del Cardinal Bagnasco, esprime il suo dissenso motivando le ragioni nell’importanza sociale che la famiglia riveste e condannando la fragilita’ in cui i legami verserebbero se fossero ridotti i tempi per l’annullamento del matrimonio. Eppure moltissime sono le coppie che soffrono della legislazione attuale, intrappolate nel vincolo che non li riguarda piu’ per incompatibilita’ caratteriale o altre e variegate ragioni. In assenza di prole, gli individui in generale sono responsabili unicamente della propria vita e nulla puo’ inficiare il libero arbitrio che consente loro la scelta di essere o meno legato ad una persona divenuta estranea alla propria cultura e visione. E’ altresi’ tema attuale in Parlamento, la revisione delle norme che regolerebbero lo status di famiglia di fatto, un percorso via via sempre piu’ prediletto dalla societa’ contemporanea, per le ovvie semplificazioni e liberta’ non contemplate dai regolamenti inerenti la famiglia istituzionale. Se il vincolo matrimoniale cosi’ come previsto dal Codice Civile, non rappresentasse una sorta di trappola legale che si ripercuote inevitabilmente sulle condizioni psicologiche dell’individuo, forse la famiglia di fatto non avrebbe ragione d’essere.
Guidonia, 23 maggio 2012 h. 12.00 am. Mario R. Zampella









Il Futuro Clonato

Ci siamo, i risultati definitivi delle amministrative 2012, a seguito di quelle del 2011 e dei
referendum che hanno impresso il primo knock-out al governo Berlusconi, forniscono ulteriore
conferma circa la decisione del popolo italiano sulla ferma volonta’ del cambiamento. In
particolare Parma e Palermo, malgrado l’astensionismo cronico che affligge il nostro paese,
registrano il profondo malessere espresso per un passato di cui non e’ facile essere fieri. Parma,
per la decennale gestione conservatrice che ha generato buchi di bilancio e illegalita’ conclamata,
e Palermo, per la sua atavica posizione sempre in bilico fra voglia di riscatto e sottomissione a un
regime di potere che travalica ogni immaginazione. In termini generali, l’Italia puo’ dirsi pronta e
matura ad una visione di piu’ ampio respiro che a conti fatti potrebbe instaurarsi con le prossime
politiche del 2013, abbandonando definitivamente il sistema di gestione che l’ha condotta in parte
alla crisi attuale. L’ambiguita’ che ha caratterizzato l’era Berlusconi, in cui l’oscillazione fra forze di potere opposte, legali e no, risultava essere la dominante dell’apparato di regime, ha riscosso 
una solenne bocciatura sul campo, dopo l’intervento risolutivo della macchina economico-finanziaria internazionale, ed ora soprattutto, con la volonta’ del popolo sovrano. L’Italia costituisce una pedina necessaria all’Europa, troppo necessaria. Non a caso e’ da poco nata la Commissione Antimafia Europea, sulla scorta dei precedenti di cui noi stessi siamo artefici e competenti. 
Potrebbe facilmente ravvisarsi l’intenzionalita’ del danno causato per il conseguente intervento riparatore, chissa’. Si registrano ancora casi isolati di insofferenza criminale, maschere di un potere meno eccellente di quello definito da Falcone, (di cui domani 23 maggio ricorre il ventennale della morte) come terzo livello, meno sofisticato e ricco, ma riconducibile alle 
medesime matrici  di cui mai nessuno avra’ conferma. Genova e Brindisi soffrono e protestano, indignate e sorprese per  rigurgiti di una violenza che ormai si credeva sopita, insieme al coacervo di potere intrecciato che caratterizzava l’allora P2, Mafia, Brigate Rosse, destra eversiva, intelligence internazionali, poteri militari, economici e politici. Questa volta la risposta della gente e’ inequivocabile. La necessita’ di riappropiarsi del proprio futuro costituisce il primo deciso impegno con cui l’intera comunita’ si confronta e si batte, nel solito quadro generale in cui a pagare e’ solo e sempre lei, benche’ anch’essa appaia come aggregato clonato dei tempi che furono.
Guidonia, 22 maggio 2012, h. 5.58 pm. Mario R. Zampella









martedì 15 maggio 2012

Grillo Vilipendio alle Istituzioni

Beppe Grillo e Umberto Bossi hanno in comune la volgarita’ gratuita contro le istituzioni italiane, in
particolare verso il Presidente Napolitano. Non che la satira sia improvvisamente divenuta 
illegale, il problema risiede nelle invettive lanciate dai due politici in occasione di comizi e conferenze tenuti per la legittima diffusione dei programmi di partito, e, su denuncia circostanziata, perseguite dalla magistratura a norma di legge. In effetti questo e’ l’unico punto di programma che unisce Bossi e Grillo, e se Bossi aveva da parte sua l’attenuante di un danno al cervello causato dall’ictus che lo colpi’ qualche anno addietro (col rischio di essere dichiarato incapace di intendere e volere) Grillo puo’ invocare il diritto alla satira, sebbene questa dovrebbe essere esercitata nei luoghi e contesti ad essa dedicati e da personaggi che ne conoscano le regole di base. Peraltro Grillo nasce quale comico di successo popolare e durante il percorso forzato che lo ha condotto ad essere una star di grande rilievo, avendo realizzato i molteplici meccanismi che regolano i rapporti fra politica, economia, cultura, ivi incluso lo spettacolo di cui e’ parte integrante, ha inteso intraprendere il percorso del consenso popolare trasferendolo in campo politico. L’operazione non e’ delle piu’ semplici. La coesistenza di due dimensioni cosi’ distanti, l’arte della satira e la scienza politica, in un unico contesto elettorale produce distorsioni aberranti. 
Quale garanzia reale di serieta’ istituzionale potra’ mai offrire colui che praticando politica attiva, ostenta la deformazione professionale del comico ? Il Parlamento necessita di figure alternative che apportino nuove idee e contributi attingendo dalla sfera artistica e/o accademica, ma il terreno di confronto non e’ il palcoscenico, poiche’ gli interessi degli elettori vanno tutelati sempre e comunque con l’impegno di chi ne avverte la corrispondente responsabilita’. La satira e’ esercizio quotidiano sacrosanto per la verifica della tenuta stagna della democrazia, ma essa deve esprimersi nella dimensione che per sua natura le appartiene. E’ possibile che la satira usi argomenti quali PIL, DPEF, BOT, etc. ma non viceversa che la politica faccia satira su tali temi.
Guidonia, 14 maggio 2012 h. 08.16 am Mario R. Zampella