sabato 24 agosto 2013

Ombrelloni d'Agosto

E’ un gran vociare sotto gli ombrelloni d’agosto e il tema spesso verte sulle sorti 
dell’ormai noto e quasi innominabile Cavaliere del Lavoro Silvio Berlusconi. Grande
benefattore della classe lavoratrice e ideologo della nuova onda conservatrice che 
ha restituito ossigeno alle allora asfittiche condizioni della destra italiana. Populismo 
"tout court” che prende le difese di un uomo vittima del complotto istituzionale, icona 
mediatica di un elettorato che ha ruolo significativo nel panorama politico, tanto da 
stimolare possibili prossime manovre tese al varo di una legge che rinnovi l’amnistia 
“ad personam”. Si tratta di un caso atipico in cui e’ facilmente ravvisabile l’affermazione 
di un potere che esula dai principi classici della democrazia e che ha gia’ manifestato, 
come la storia italiana ed europea raccontano, la sua tracotanza, travalicando ogni 
limite accettabile. In versione riveduta e corretta, la storia si ripete. E trova riscontro nell’atteggiamento insulso di un popolo che venera i propri benefattori, siano essi 
affiliati alla mafia o potenti massoni illegali. Basti citare le processioni religiose di 
Parete e Castellammare di Stabia, che lungo il percorso, stazionano ad omaggiare 
potenti boss locali sotto i propri balconi. Un filo sottile connette l’idolatria che 
cittadini beneficiati da politiche di affiliazione, tradotte in compravendita elettorale, 
provano verso benefattori tutt’altro che filantropi. Silvio Berlusconi sara’ ancora 
processato per concussione, sfruttamento della prostituzione minorile e compravendita 
elettorale, per non citare tutti i giudizi caduti in prescrizione per decorrenza dei termini, 
e cio’ non depone certo a favore di un perdono richiesto a voce di popolo. Tanto piu’ 
imbarazzante appare agli occhi di chi ci osserva dall’esterno, Vaticano incluso, tale 
specie di idolatria, gia’ sperimentata e gia’ condannata. Come dire che i vizi sono duri 
a morire.
Sabato 24 agosto 2013 h. 2.07 pm. Mario R. Zampella













domenica 4 agosto 2013

Anche i Ricchi Piangono

SONO INNOCENTE, SONO INNOCENTE. Questa la patetica reazione di un uomo 
che pochi giorni prima di essere condannato in via definitiva per frode fiscale, 
implicitamente si dichiarava colpevole di aver evaso imposte sul reddito per un 
importo infimo rispetto alle somme complessivamente versate. E la manifestazione 
organizzata a Roma, a cui hanno partecipato sostenitori giunti da tutt’Italia, ha 
rappresentato il vero disconoscimento dell’impianto democratico su cui basa le 
sue fondamenta il nostro Paese, ovvero potere legilativo, esecutivo e giudiziario. 
L’imposizione tributaria disciplinata dalla Costituzione Italiana non prevede 
eccezioni di sorta per la contribuzione sociale alla spesa pubblica e ogni pena 
viene comminata in relazione all’entita’ del danno procurato ed alla personalita’ 
del soggetto che lo procura. Il Sig. Silvio Berlusconi, noto magnate internazionale, 
non aveva certo necessita’ dei pochi spiccioli risparmiati ideando l’acquisto lievitato 
fittiziamente dei diritti cinematografici acquisiti, creando fondi neri per svariati 
milioni di euro, e frodando conseguentemente il fisco italiano. E’ un comportamento 
conosciuto ed applicato da buona parte dei contribuenti italiani ma la punizione
“divina” ha colpito il barone dei “media” in quanto rappresentante politico di una 
fetta importante dell’elettorato italiano, nonche’ ex primo ministro, carica istituzionale
il cui onore di espletare appartiene, si, a chi rappresenta la maggior parte dell’elettorato, 
ma non certo ai delinquenti, occasionali o abituali che siano. E commuove non poco la
patetica arrampicata al vetro di una grazia inconcedibile, ancor prima che la condanna 
abbia avuto inizio. Il Sig. Silvio Berlusconi forse non mollera’, forse continuera’ ad urlare
e sbraitare la sua innocenza e a denunciare il complotto organizzato ai suoi danni, forse 
dara’ vita ad una nuova forza politica che accogliera’ in se’ malfattori e antistatalisti,
forse, forse, chiuso in una gabbia chiamata Italia, tentera’ di occuparla con la forza, la 
tracotanza e l’arroganza che l’hanno sempre distinto. Amerei vederlo piangere.
Domenica 04 agosto 2013 h. 11.30 pm. Mario R. Zampella