martedì 15 ottobre 2013

Italia Si, Italia No.

Una costante da troppo tempo e troppe volte ripetuta, che mette a paragone 
l’ideologia marxista con quella nazista, ancora emerge dalle parole di 
Antonio Iannone, Presidente della Provincia di Salerno, che, in occasione 
della morte di Erich Priebke, il noto spietato capitano delle SS, responsabile 
di delitti efferati, ha osato citare Ernesto Che Guevara quale termine di confronto
per placare le polemiche in corso sui funerali e la sepoltura di Priebke. Ed ancora 
una volta e’ necessario porre i distinguo che evidenziano l’enorme differenza
esistente fra le due ideologie. La prima, nata da un pensiero filosofico, teso 
all’implementazione di un sistema socio-politico che pone al centro dell’attenzione 
l’essere umano a discapito del capitale, la seconda, che propone ed attua l’estinzione 
di un popolo intero, per la salvaguardia della propria etnia ritenuta la sola ed unica 
eletta. Anche se entrambe testimoni di morti atroci, solo una profonda ignoranza puo’ 
aver condotto Antonio Iannone a simili esternazioni. Ernesto Che Guevara, in primis, 
era un medico, fedele al giuramento di Ippocrate, che oltre ad aver avuto in cura 
pazienti anche affetti da lebbra (quindi rischiando di esserne contagiato solo per 
amore del prossimo), ha lottato contro le ingiustizie dettate dal terrore di regimi
assolutistici, imbracciando le armi e facendo sue le cause di migliaia di oppressi. 
Di Priebke tutti conoscono le gesta immonde dettate solo da avidita’ di potere e 
sprezzo verso la vita umana. E’ profondo il rammarico comune quando l’emersione 
di simili affermazioni proviene da pulpiti di valenza istituzionale. Il diritto d’opinione
sancito dalla democrazia non rende immuni da proclami apologetici di stampo criminale.
Guidonia, 14 ottobre 2013 h. 9.29 am. Mario R. Zampella










lunedì 30 settembre 2013

Tutti a Fondo

Come un bimbo a cui non va giu’ l’amara sconfitta al gioco, cosi’ Berlusconi, 
istericamente esorta i propri compagni ad interrompere ogni impegno preso per 
il salvataggio del paese. Non saper perdere e’ una caratteristica strettamente 
legata alle prime esperienze giocose che ogni bambino intrattiene. Successivamente 
egli elabora attraverso le relazioni il concetto di “regola” o “norma”, e se non
possiede un’indole irreversibile volta al comando ed alla prevaricazione, diviene 
poco a poco democratico e civile, rispettando le regole del gioco lealmente. Cio’ e’ 
quanto accaduto nel corso degli ultimi giorni, dal 2 agosto, giorno della sentenza 
definitiva della Corte di Cassazione che ha condannato il Senatore Berlusconi a 4
anni di reclusione per frode fiscale sino alla ormai certa decadenza dall’incarico 
di Senatore, che sara’ decretata il prossimo 4 ottobre dalla Giunta del Senato, in 
osservanza alla legge Severino, voluta e votata proprio dai sostenitori del Cavaliere. 
E proprio l’interpretazione della norma che non viene facilmente digerita, in quanto 
penalizzerebbe il condannato benche’ le accuse mosse a suo carico siano state 
antecedenti al varo della legge stessa. Eppure, il nostro stato di diritto democratico,
prevede ampie garanzie per il cittadino, sino a considerarlo innocente se non esperiti 
tutti i gradi di giudizio. Quindi sarebbe proprio il giorno della condanna definitiva a 
fare fede quale data utile per l’applicazione della citata Legge Severino. Ma ora basta, 
non si gioca piu’, e la ragione piu’ plausibile per interrompere, anzi bloccare, anzi 
distruggere tutti gli sforzi fatti sin ora, risiede nell’iniquo balzello di un punto d’IVA, 
gia’ in programma dall’era Monti, merce di scambio per la tenuta del governo Letta 
insieme all’abolizione dell’IMU, e purtroppo, per un soffio, non prorogato all’anno 
2014. Ecco la vera ragione della crisi di governo in atto, in cui tutti i ministri e 
parlamentari PDL hanno rassegnato le proprie dimissioni, per ordine del loro leader 
Silvio Berlusconi. La vera ragione risiede nel tutelare i cittadini da un ingiusto trattamento 
fiscale, e basta, accada cio’ che accada. Lo SPREAD gia’ scalda i motori per schizzare 
ai livelli di due anni fa, la credibilita’ internazionale subira’ un nuovo tracollo, benche’ 
Letta abbia presenziato impeccabilmente; si andra’ a nuove elezioni con la stessa legge 
truffa-elettorale, si butteranno via miliardi per campagne ed elezioni e staremo tutti 
molto peggio. Tutelare i cittadini e’ sacrosanta attivita’ politica ……… ma e’ politica 
questa ?
29 settembre 2013 h. 12.25 am. Mario R. Zampella











sabato 24 agosto 2013

Ombrelloni d'Agosto

E’ un gran vociare sotto gli ombrelloni d’agosto e il tema spesso verte sulle sorti 
dell’ormai noto e quasi innominabile Cavaliere del Lavoro Silvio Berlusconi. Grande
benefattore della classe lavoratrice e ideologo della nuova onda conservatrice che 
ha restituito ossigeno alle allora asfittiche condizioni della destra italiana. Populismo 
"tout court” che prende le difese di un uomo vittima del complotto istituzionale, icona 
mediatica di un elettorato che ha ruolo significativo nel panorama politico, tanto da 
stimolare possibili prossime manovre tese al varo di una legge che rinnovi l’amnistia 
“ad personam”. Si tratta di un caso atipico in cui e’ facilmente ravvisabile l’affermazione 
di un potere che esula dai principi classici della democrazia e che ha gia’ manifestato, 
come la storia italiana ed europea raccontano, la sua tracotanza, travalicando ogni 
limite accettabile. In versione riveduta e corretta, la storia si ripete. E trova riscontro nell’atteggiamento insulso di un popolo che venera i propri benefattori, siano essi 
affiliati alla mafia o potenti massoni illegali. Basti citare le processioni religiose di 
Parete e Castellammare di Stabia, che lungo il percorso, stazionano ad omaggiare 
potenti boss locali sotto i propri balconi. Un filo sottile connette l’idolatria che 
cittadini beneficiati da politiche di affiliazione, tradotte in compravendita elettorale, 
provano verso benefattori tutt’altro che filantropi. Silvio Berlusconi sara’ ancora 
processato per concussione, sfruttamento della prostituzione minorile e compravendita 
elettorale, per non citare tutti i giudizi caduti in prescrizione per decorrenza dei termini, 
e cio’ non depone certo a favore di un perdono richiesto a voce di popolo. Tanto piu’ 
imbarazzante appare agli occhi di chi ci osserva dall’esterno, Vaticano incluso, tale 
specie di idolatria, gia’ sperimentata e gia’ condannata. Come dire che i vizi sono duri 
a morire.
Sabato 24 agosto 2013 h. 2.07 pm. Mario R. Zampella













domenica 4 agosto 2013

Anche i Ricchi Piangono

SONO INNOCENTE, SONO INNOCENTE. Questa la patetica reazione di un uomo 
che pochi giorni prima di essere condannato in via definitiva per frode fiscale, 
implicitamente si dichiarava colpevole di aver evaso imposte sul reddito per un 
importo infimo rispetto alle somme complessivamente versate. E la manifestazione 
organizzata a Roma, a cui hanno partecipato sostenitori giunti da tutt’Italia, ha 
rappresentato il vero disconoscimento dell’impianto democratico su cui basa le 
sue fondamenta il nostro Paese, ovvero potere legilativo, esecutivo e giudiziario. 
L’imposizione tributaria disciplinata dalla Costituzione Italiana non prevede 
eccezioni di sorta per la contribuzione sociale alla spesa pubblica e ogni pena 
viene comminata in relazione all’entita’ del danno procurato ed alla personalita’ 
del soggetto che lo procura. Il Sig. Silvio Berlusconi, noto magnate internazionale, 
non aveva certo necessita’ dei pochi spiccioli risparmiati ideando l’acquisto lievitato 
fittiziamente dei diritti cinematografici acquisiti, creando fondi neri per svariati 
milioni di euro, e frodando conseguentemente il fisco italiano. E’ un comportamento 
conosciuto ed applicato da buona parte dei contribuenti italiani ma la punizione
“divina” ha colpito il barone dei “media” in quanto rappresentante politico di una 
fetta importante dell’elettorato italiano, nonche’ ex primo ministro, carica istituzionale
il cui onore di espletare appartiene, si, a chi rappresenta la maggior parte dell’elettorato, 
ma non certo ai delinquenti, occasionali o abituali che siano. E commuove non poco la
patetica arrampicata al vetro di una grazia inconcedibile, ancor prima che la condanna 
abbia avuto inizio. Il Sig. Silvio Berlusconi forse non mollera’, forse continuera’ ad urlare
e sbraitare la sua innocenza e a denunciare il complotto organizzato ai suoi danni, forse 
dara’ vita ad una nuova forza politica che accogliera’ in se’ malfattori e antistatalisti,
forse, forse, chiuso in una gabbia chiamata Italia, tentera’ di occuparla con la forza, la 
tracotanza e l’arroganza che l’hanno sempre distinto. Amerei vederlo piangere.
Domenica 04 agosto 2013 h. 11.30 pm. Mario R. Zampella









domenica 16 giugno 2013

Ingroia o Ingoia ?

Poteri criminali e istituzionali lavorano insieme. E’ la conclusione di Antonio Ingroia, 
oramai ex magistrato che imbocca definitivamente il percorso politico. La destinazione 
ad Aosta, quale nuova sede per l’espletamento della sua attivita’ di giudice, lo ha convinto 
a mollare la carriera di magistrato, dopo 25 anni prestati al servizio di uno Stato ancora 
una volta, come gia’ accadde per Giovanni Falcone, ingrato e sospetto di collusione con
i poteri illeciti. La lettura della sua decisione conferma quanto accade dietro le quinte di 
un teatrino logoro, e sconforta non poco cio’ che ermerge dalla sua scelta, un quadro 
immutato da piu’ di cinquant’anni. Non solo. L’allarme sembra invocare il tragico appello 
“si salvi chi puo’”, con la consapevolezza che non c’e’ posto per tutti. Ingroia afferma che 
il suo impegno trascorso alla lotta alla mafia non poteva sclerotizzarsi bersagliando figuri 
con la classica coppola, e che questa era l’unica possibilita’ concessagli. La storica 
collaborazione alternata fra poteri criminali e istituzionali, si palesa apertamente in 
occasione dello sbarco degli alleati in Italia, quando tutte le forze erano unite nell’intento 
di sconfiggere la dittatura esistente. Da allora le vicende vedono collaborare, ora si, ora no,
la mafia con la legalita’, come un pendolo inarrestabile. Se Falcone affermo’ che, come tutti i fenomeni, la mafia e’ destinata alla sua fine, la storia contemporanea sembra smentirlo a 
favore di una piu’ realistica ipotesi: l’Italia e’ detentrice di un brevetto esportato in tutto 
il mondo, che costituisce il modello di riferimento piu’ accreditato e che garantisce immunita’, enorme potere e profitti, in barba a chi crede ancora che la coppola sia il segno distintivo 
del male. L’ultimo barlume di speranza potra’ forse concretizzarsi con la cessazione di ogni ostilita’ di guerra nello scacchiere internazionale.
Sabato 15 giugno 2013 h. 12,37 pm. Mario R. Zampella












sabato 8 giugno 2013

Frankeinstein

Dopo sforzi notevoli che hanno visto l’intero processo di ricostituzione del Governo 
in carica e del Presidente della Repubblica, finalmente “la creatura” e’ venuta alla 
luce, in una versione inedita che ricorda solo lontanamente il travaglio politico 
vissuto in occasione dello storico compromesso fra DC e PCI. Momenti assai distanti, 
come diversi appaiono i percorsi che fin qui hanno condotto. Teste saltate e sangue
versato tracciano il difficile travaglio che ha prodotto un frutto dal sapore cosi’ amaro, 
versione inedita di un’intesa davvero larga, non particolarmente scandalosa in un 
qualsiasi paese europeo, troppo stridente nel nostro. Frankenstein vive e si muove 
con i suoi passi di piombo, come un elefante nella cristalliera, sotto il maniacale 
controllo di un’opposizione ribelle ma sotto sotto compiaciuta di aver acquisito
cotanto potere. Espressione di un elettorato che ha spaccato l’Italia in tre e prodotto 
di una legge elettorale che ha il primato di offendere la sacra dignita’ dei suini. E 
parte il treno delle riforme, attualmente condotto da una nuova schiera di “sciamani” 
per questo nominati, che nei prossimi quattro mesi dovra’ indicare il percorso necessario
al riassetto generale di un paese sgangherato, in cui la corsa contro il tempo misura 
l’affanno per l’otturazione delle falle che di giorno in giorno vanno aprendosi. In diciotto
mesi complessivi l’imbarcazione dovrebbe essere in grado di navigare, nel mare incerto 
che la circonda. Il compromesso meno prevedibile nella storia della politica italiana, 
dovrebbe garantire la ripresa economica in un clima di operosita’ generale. Un compromesso 
atto a garantire la sopravvivenza almeno della nostra immagine, oramai sbiadita e informe. 
Del resto, tempo fa, “qualcuno” disse che ”e’ necessario convivere con la mafia”.
Venerdi, 7 giugno 2013 h. 8.18 am. Mario R. Zampella










domenica 5 maggio 2013

Declino Culturale

Una sottile connessione collega i recenti messaggi apparsi sul WEB, indirizzati alla
neo Presidente della Camera Laura Boldrini, con l’espressione gestuale infelice di
Maurizio Gasparri, che rivolge il suo dito medio con fierezza goliardica alla folla. 
Sono segni evidenti di un’involuzione culturale che registra sempre di piu’ il declino
generale in cui versa il Paese. Messaggi che esprimono la misura reale di quanto 
siano vani gli sforzi collettivi tesi alla ristabilizzazione degli equilibri compromessi
nell’ultimo ventennio. La volgarita’ prende il potere e con arroganza lo rivendica 
quale schiaffo fascista alle istituzioni ed al popolo. La volgarita’ e’ libera nel rispetto 
della liberta’ di pensiero ed espressione ma denota ineluttabilmente la miserevole e 
patetica carenza intellettuale, segnale allarmante di una decadenza morale e civica che
coinvolge senza limiti l’intero assetto sociale. E’ appena sufficiente varcare i confini 
nazionali per avere il punto di vista oggettivo che discrimina la comunita’ italiana a 
mero e dequalificato condominio in cui le parti mostrano senza vergogna i propri limiti. 
Momento inquietante in cui le forze in campo tentano di riaffermare ed imporre il sogno
autarchico di pochi e potenti, ma non isolati, soggetti politici. Andiamo avanti cosi’, 
facciamoci del male.
Torino, 5 maggio 2013 h. 9.00 am. Mario R. Zampella










martedì 16 aprile 2013

Stallo/a

La situazione di stallo che domina l’Italia rappresenta la metafora di un’entropia 
generazionale per cui non valgono rimedi classici atti alla ristabilizzazione degli 
equilibri. Basti pensare che nel campo della fisica delle alte energie, il “caos” 
viene prodotto di proposito quale elemento sperimentale per l’analisi del 
comportamento di ogni singola particella. La crisi economica e l’ansia per la 
ricerca di una soluzione idonea alla problematica, producono ulteriore scompiglio, 
nella fretta di risolvere in breve cio’ che e’ il risultato di decenni di gestione malandata. 
E il “caos” impera, quasi fosse il percorso obbligato per l’affermazione dei fondamenti 
di una democrazia afflitta e umiliata. D’altro canto la semplicita’ risulta essere la sintesi
di una complessita’ elaborata. La via indicata dagli “sciamani” nominati dal Presidente 
della Repubblica, restringono di fatto il campo d’azione della politica in un sentiero 
forzato, dove le scelte inerenti l’ideologia cedono il passo alle priorita’ economico-finanziarie,
unica emergenza per risollevare le sorti del paese. Non c’e’ tempo per “sperimentalismi” 
ne’ per “mobilitazioni cognitive”, come Barca propone nel suo recente manifesto per la riconfigurazione degli assetti partitici e del loro rapporto con le istituzioni. Eppure lo 
sforzo dell’undicesimo “sciamano” detta indicazioni massimaliste adeguate all’attuale 
contesto futurista, in un quadro generale che miscela principi d’estrazione gramsciana 
con la realta’ della societa’ liquida del pensiero baueriano. Non c’e’ tempo, il vagone 
Italia e’ senza controllo lungo il declivio che prima o poi la condurra’ all’inevitabile 
impatto finale. Mancavano la corrente di Renzi e i suoi anatemi. I suicidi a cui diversi 
imprenditori ricorrono per la soluzione dei propri drammi testimoniano la grave criticita’ 
da cui i responsabili tentano di sottrarsi, come sempre, con noti e fantasiosi escamotage.
La retorica e’ protagonista mentre la vergogna latita da troppi anni. La corda del buon 
senso risulta ai limiti del punto di rottura, evento sicuramente collegato alla nomina 
del prossimo Presidente della Repubblica. L’attesa snerva chi patteggia ora per ora 
soluzioni per la sopravvivenza. Quale sopravvivenza, dato il panorama cadaverico 
ormai putrescente ed infetto.
Torino, 16 aprile 2013 h. 10.20 am. Mario R. Zampella











giovedì 28 marzo 2013

L'Artista Autentico

La triste vicenda che ha visto il neo assessore al turismo ed allo spettacolo della
Regione Sicilia, Franco Battiato reo di aver denunciato, con parole spietate, il 
mercato schiavista che imperava al Parlamento nella legislatura precedente 
l’era Monti, lo ha condannato al pubblico ludibrio, essendo egli stesso parte 
delle istituzioni teste’ incriminate.
Certamente il linguaggio autentico di chi non conosce mezze misure, quale quello 
di un artista che solitamente e’ uso alla sincerita’, non e’ stato uno dei migliori
biglietti da visita presso il Parlamento Europeo, peraltro del tutto informato su 
come andavano le cose qui in Italia.
Cio’ che ha soprattutto esposto l’assessore alla condanna unanime delle forze 
politiche e dei poteri istituzionali, e’ stato il non rispetto della forma, che in
democrazia risulta essere componente importante oltre al contenuto. Battiato 
ha dipinto il luogo che piu’ di ogni altro rappresenta l’intera popolazione italiana
e le sue rappresentanze istituzionali, il Parlamento, quale casa d’appuntamenti 
equivoci, oramai da tanto tempo legalmente non riconosciuti, in seguito alla legge
Merlin. Eppure, la maggioranza che a suo tempo occupava gli scranni di potere, 
rappresentava ugualmente un elettorato che ha espresso scelte ben precise. Una
maggioranza capeggiata da colui che oggi e’ sotto processo per sfruttamento e 
favoreggiamento della prostituzione minorile. E il teorema appare chiaro. L’allora
fetta piu’ importante di elettori italiani, esprimeva il proprio consenso per 
l’affrancamento di un potere occulto ma tutt’ora esistente. Esprimeva la propria
volonta’ all’emersione di quella parte di sistema illegale, forse il piu’ potente, 
attraverso l’operato di un partito che spesso ha dovuto confrontarsi con la 
magistratura per questioni di compravendita elettorale, benefits illegali e 
mercimonio. Lo sdegno suscitato oggi dalle parole di Battiato, come egli stesso 
ha tenuto a precisare col senno di poi, e’ dipeso dalla mutata compagine parlamentare, 
non oggetto di discussione da parte sua. Chiarificazione tardiva, pena l’estromissione 
dal suo ruolo politico, come il Governatore Crocetta ha disposto. Una breve
esperienza, sufficiente a rendere l’idea al cantautore italiano di quante e quali 
siano le ipocrisie e le storture che serpeggiano nel “Bel Paese”.
Torino 27 marzo 2013 h. 3.02 pm. Mario R. Zampella










lunedì 18 marzo 2013

La Giovane Italia

Si conclude cosi’ l’era Monti e l’Italia assume nuovi connotati di fronte alla platea 
internazionale che osserva incuriosita. Il primo passo vede affermare due nuove 
figure, che avranno il compito di timonare il vascello parlamentare verso nuovi 
obiettivi, mai seriamente presi in considerazione nell’ultimo ventennio, ma nemmeno
prima. Si tratta del nuovo Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, e 
del neo eletto Presidente al Senato, Pietro Grasso. Due alti profili che infondono 
speranza in virtu’ del loro impegno nel recente passato, e il loro discorso introduttivo
pone le basi per la visione di una nuova configurazione politica che taglia di netto 
ogni legame con le gestioni precedenti. Sara’ un percorso non facile, tenuto conto 
della maggioranza relativa acquisita in Senato, ma le prospettive per un radicale 
cambiamento che offra al paese una reale opportunita’ di collocarsi fra le nazioni 
virtuose, esistono e vanno alimentate di giorno in giorno.
L’Italia necessita di un esame radiografico che ne evidenzi ogni carenza, partendo 
dalle realta’ piu’ indigeste. In particolare l’attenzione estrema a quella fascia sociale
indigente, vittima delle politiche pregresse che l’hanno schiaffeggiata ed umiliata al 
pari delle peggiori dittature registrate nel ventesimo secolo. Una sensibilita’ che 
appartiene esclusivamente a chi ha operato in trincea, a chi, come Laura Boldrini, 
ha toccato con mano l’evidenza di una realta’ disumana, promotrice di discriminazioni 
razziali, politiche e religiose. Una vulnerabilita’ di cui l’Italia e’ portatrice sana e 
silenziosa e che vede peraltro nell’immagine del nuovo Papa eletto, Francesco 1°, un 
differente ma solido antagonista, nell’affermazione di quei valori che rappresentano le
fondamenta per la riedificazione di una comunita’ davvero fraterna. Ed ancora l’attenzione
estrema alle pagine piu’ buie del nostro paese, la stagione delle stragi, delle connivenze, 
dei servizi deviati, delle tante vittime ancora senza giustizia.
E’ Pietro Grasso a rivendicarne l’assoluta necessita’, per giungere smascherare una 
volta per tutte le trame che hanno deturpato il volto di una nazione in misura permanente. 
Non bastera’ un semplice lifting; l’organizzazione di una lotta capillare contro i clan
esistenti, piu’ o meno complici dell’andazzo che ha caratterizzato la storia dell’Italia 
dal dopoguerra in poi, sara’ uno degli obiettivi primari e di cui il “whistleblowing” 
ne potrebbe rappresentare l’arma vincente. L’apriscatole del M5S sui banchi del Parlamento
e’ la metafora dei segreti da troppo tempo secretati a danno di un popolo ormai esausto
ed impotente, che ha visto troppo per non capire dove risiedono le cause del proprio 
malessere. Fra i banchi a Palazzo Madama, un figuro ambiguo, che indossa occhiali da
sole, disinvolto e sornione. Tutto sembra, tranne che un Senatore.
Guidonia, 17 marzo 2013 h. 8.55 am. Mario R. Zampella









martedì 5 marzo 2013

Mercati in Bianco e Nero

L’Europa marcia sul binario sbagliato. E’ Paul Krugman a sostenere che la politica 
dell’austerita’ posta in essere non puo’ altro che irrigidire gli scambi commerciali, 
ponendo i mercati in sofferenza e penalizzando infine l’intero apparato economico 
di ogni nazione. L’espansione dei flussi monetari, al contrario, conferirebbe l’ossigeno
necessario ad una, seppur lieve, ripresa economica, o al massimo, alla tenuta delle 
posizioni raggiunte, senza retrocedere. Non la pensa cosi’ il governo degli Stati Uniti, 
che di recente ha imposto a Barack Obama la firma al decreto sui tagli della spesa 
pubblica per 85 miliardi di dollari. Quindi non solo l’Europa adotta gli stessi principi
di rigore economico, e la crisi in atto potrebbe determinare la chiusura a riccio di ogni
economia mondiale con relative ripercussioni derivanti dall’autoisolamento. Ma il 
problema centrale non risiede, aggiungo io, nello scarso o addirittura nullo flusso 
finanziario ufficiale. Esso si manifesta infatti in virtu’ delle fonti ufficiali che lo 
accreditano di volta in volta sulla base degli scambi certificati. Cio’ che sfugge al
loro controllo si palesa quale mercato nero, mai citato se non nelle politiche di lotta
all’evasione ed alle attivita’ illegali. Esso rappresenta una fetta sostanziale dell’economia
mondiale, non certificata, ma egualmente significativa, tenuto conto del tenore di vita
condotto da taluni operatori, non pochi, che non accusano mai crisi. Tagliare la spesa
pubblica rappresenta l’ultimo atto di una serie di provvedimenti principali che hanno 
priorita’ nel riassetto di un’economia in evidente deficit. Stringere la cinghia rappresenta
l’ultima necessita’, dopo aver esperito il percorso indispensabile dell’agevolazione
all’emersione di tutto cio’ che rimane in ombra. Il mondo e’ molto piu’ ricco di quanto
sembri.
Guidonia, 04 marzo 2013 h. 10.03 am. Mario R. Zampella









martedì 26 febbraio 2013

Ahi che Dolor ........

- Signora Italia, come sta ?
- Oh, niente bene …..
- Perche’ ?
- Sto male, sono piena di macchie sul corpo e mi prendono delle cefalee al lato destro 
  della testa, ……… un dolore che conosco da troppi anni.
- Be’, spero almeno che abbia consultato qualche medico.
- Ma certo, grandi professori, esperti mondiali, tutti sostengono che si tratta di una 
   malattia rara ed incurabile, fortunatamente non fatale. Hanno provato mille rimedi, 
   per le macchie indecorose, per la cefalea dell’emisfero destro, ho pagato e strapagato 
   ma allo stato attuale sono ridotta davvero male, mi sento come divisa in due.
- Sono spiacente, ma ha provato all’estero ?
- Sicuro, mi hanno persino trasfuso tutto il sangue diverse volte, senza risultato. Dicono
  che purtroppo la malattia e’ di carattere genetico, dovrei indagare chi degli avi ne fosse 
   affetto, e’ un percorso troppo lungo e dispendioso.
- Ah, e la famiglia come sta ?
- Anche questo e’ un argomento triste. Sa, la disoccupazione, le tasse, l’inquinamento 
   intorno, non ne parliamo. Arrivo a stento a meta’ mese che le risorse si esauriscono, 
   devo contrarre debiti su debiti, sperando che al piu’ presto la situazione si ristabilisca.
   Sto pensando perfino di vendere le riserve d’oro, i cari affetti di famiglia. Poi la 
   famiglia non e’ sempre quel luogo d’amore di cui tanto si parla, a volte, nei momenti d
   i rabbia, spero in qualche catastrofe, che so, un terremoto che cancelli tutto in un sol 
   colpo. Che liberazione sarebbe.
- Mi dispiace, eppure ha un aspetto sano.
- E’ il trucco, ormai grazie a Mediaset, posso camuffare tutti gli orrori visibili che mi 
   affliggono. La cosmesi ha migliorato la mia vita, almeno quando esco nessuno fa 
   caso alle macchie. Il problema e’ che costa, quindi altri debiti, e poi, il morale e’ 
   basso, l’ottimismo non c’e’ piu’.
- Capisco. Sono dolente ma ora devo lasciarla, e’ una giornata piena di impegni.
- Ma di che, mi scusi per lo sfogo, sa ogni tanto ne ho bisogno, arrivederci a presto.

Guidonia, 26 febbraio, 2013 h. 4.46 pm Mario R. Zampella










sabato 23 febbraio 2013

Un Mondo a Parte 2

I vescovi tedeschi approvano l’uso della pillola abortiva del giorno dopo, ma 
solo nei casi particolari in cui la donna sia stata oggetto di violenza sessuale 
ed escludendo ogni altro tipo di intervento che riguarda l’interruzione di 
gravidanza, ovvero la soppressione di ovuli gia’ fecondati. Cosi’ si esprime 
la CEI in Germania, in uno dei momenti piu’ illuminati che la Chiesa affronta 
nel corso di questo terzo millennio. Parrebbe una concessione di grande apertura
mentale, di vedute tutto sommato al passo con i tempi, ma in pratica restano troppe
le problematiche da affrontare per una Chiesa che vuole apparire moderna nel 
contesto futurista gia’ in atto. L’utilizzo dei contraccettivi, ad esempio, rimane 
confinato nel tabu’ del pregiudizio, persino quando il suo sdoganamento potrebbe 
di molto ridurre i rischi legati alla trasmissione di malattie infettive e quindi migliorare
il grado di benessere generale. Il progresso in seno alle religioni, marcia purtroppo 
con velocita’ troppo inferiori al reale sviluppo mentale collettivo, e non c’e’ competizione
ne’ nuovi campi da arare, in virtu’ di un atteggiamento ancorato agli stili medievali 
della storia. E’ proprio questo che facilita l’insorgenza della crisi spirituale in funzione 
di una piu’ o meno ipocrita adesione a questa o quella religione. Forse Joseph Ratzinger 
lo hacapito bene.
Guidonia, 22 febbraio 2013 h. 09.14 am. Mario R. Zampella











sabato 9 febbraio 2013

Un Mondo a Parte

La recente visita del Presidente Napolitano al carcere di San Vittore, pone 
in evidenza un dramma da troppo tempo eluso dalla politica e dalle istituzioni:
il sovraffollamento. Anche Marco Pannella piu’ volte ha sottolineato il degrado 
civile in cui versa tutto il sistema carcerario, con proteste e digiuni rischiosi per
la sua salute, eppure il problema delle patrie prigioni resta confinato in un limbo 
con cui nessuno ha voglia e capacita’ di confrontarsi. La Costituzione italiana 
detta i fondamenti della funzione punitiva, ma troppe volte essa e’ disattesa in 
relazione alla mancanza di fondi adeguati e disinteresse verso una frangia della 
societa’ dimenticata. L’Unione Europea ci mortifica per l’inaccettabile mancanza 
che interessa tutto l’ambiente dei reclusi, polizia penitenziaria e vertici dirigenti 
compresi. Cio’ che inorridisce non riguarda semplicemente lo spazio limitato ma
l’intero sistema entro cui si consumano, a scala globale, le violazioni piu’ aberranti
dei diritti umani. In entrambe le categorie, reclusi e secondini, si instaurano spesso
gerarchie e regole che parificano di fatto tutto il complesso ad un sistema illegale 
la cui adesione rappresenta l’unica possibilita’ di sopravvivenza. E il paradosso 
consiste nelle origini del sistema punitivo, ovvero la rieducazione alla legalita’ di 
chiunque l’ abbia infranta a suo personale vantaggio. La legalita’ e la giustizia, 
quindi, quali fautori materiali di un sistema che vive nella legalita’ apparente e 
che, in primis, non interessa ad alcuno. Un mondo a parte, dislocato e ignorato, 
pur essendo parte inscindibile del tutto. Li’ dentro, c’e’ una piccola porzione 
di noi tutti che siamo fuori.
Guidonia, 08 febbraio 2013 h. 01.18 pm. Mario R. Zampella











venerdì 1 febbraio 2013

Obama Disarmante

Al  secondo mandato presidenziale, Obama, dopo il braccio di ferro sul servizio sanitario e l’aumento del tetto del debito pubblico, deve affrontare la problematica relativa all’uso di massa delle armi da fuoco. Il secondo emendamento della Costituzione americana garantisce il diritto individuale al loro possesso e la popolazione e’ cresciuta sotto l’ombrello della falsa sicurezza che la detenzione di un arma puo’ garantire. Il grilletto rappresenta la soluzione rapida ed efficace a cui chiunque puo’ ricorrere, imprimendo una svolta  determinante al corso degli eventi. L’America e’ vasta e forse il diritto al possesso di un arma nasce proprio dall’impossibilita’ materiale di un controllo capillare che assicuri l’incolumita’ di ogni cittadino, ma va anche detto che da sempre e’ mancata la cultura del “sè” quale maggiore affermazione dell’intelligenza umana contro ogni forma di violenza.  La paura di vivere non e’ trattata come problematica mentale di una societa’ che spesso deve confrontarsi con la criminalita’ ed altre forme di deviazione, quindi e’ risolta superficialmente aggirando l’ostacolo o applicando l’antico detto “occhio per occhio”, come la pena di morte peraltro conferma. Il ricatto della paura pone l’individuo che ne subisce l’handicap, in uno stato di confusione in cui l’affermazione del “sè” si configura necessariamente e solo con la forza fisica, o quanto meno, con la forza che uno strumento esterno come le armi possono conferirgli. Da qui la tragica escalation al consumo con i relativi profitti delle lobbies di mercato. Ove latita un vero e reciproco confronto democratico fra cittadini e la consapevolezza di essere parte integrante di una civilta’  evoluta, pur esaltando l’unicita’ di ogni singola creatura, lo stile “far west” difficilmente vedra’ il suo tramonto.
Guidonia, 01 febbraio 2013  h. 10.07 am.                                                                                                      Mario R. Zampella









sabato 26 gennaio 2013

Per non Dimenticare

27 Gennaio, giornata della memoria dedicata alle vittime dell’olocausto. 
Momento di riflessione perche’ ancora il germe della violenza e’ latente 
in un quadro di pace generale. Giorno importante, la cui funzione e’ scardinare
senza sosta i rigurgiti di razzismo ancora presenti e i moti assolutistici sempre
auspicati, nella loro consistenza eterea e occulta. Tutte le azioni promosse 
dall’asse Germania-Italia-Giappone sopravvivono nei percorsi invisibili del 
tessuto sociale, nelle menti perverse di chi non si esprime se non nella cultura 
del “branco”, in cui trova la forza ed il coraggio di perpetrare ancora le
nefandezze inenarrabili del momento storico piu’ tetro della storia umana.
Guidonia, 26 gennaio 2013 h. 1.28 pm. Mario R. Zampella










giovedì 24 gennaio 2013

Garantismo e Giustizialismo

Due i temi prevalenti in prossimita’ delle elezioni politiche italiane: giustizialismo 
e garantismo. Il primo in funzione della presenza all’interno delle liste di soggetti 
indagati, in attesa di giudizio di secondo e terzo grado, coinvolti in procedimenti 
giudiziari relativi a reati gravi e quant’altro. Il secondo invece in relazione alla 
difesa del diritto di tali soggetti ad essere esercitato. In merito, le due correnti di
pensiero, l’una che afferma la assoluta incompatibilita’ del ruolo di parlamentare 
avendo precedenti e/o procedimenti in corso (condizione richiesta in ogni concorso 
pubblico) e l’altra che afferma l’inviolabilita’ del diritto di ogni cittadino ad essere 
considerato innocente sino alla sentenza definitiva della Cassazione, non sono in 
contrasto. A parte l’eccezione di un capo coalizione condannato in primo grado 
per frode fiscale, Mr. Silvio Berlusconi, dal cui pulpito discende l’invito alla rinuncia 
per tutti coloro del PDL che hanno problemi con la giustizia, il principio secondo cui 
ogni candidato alla governance italiana dovrebbe provenire da un passato immacolato 
e’ giusto per rispetto dovuto all’elettorato. Quest’ultimo potrebbe d’altro canto preferire
anche candidati non proprio candidi ma cio’ denuncerebbe una prassi non in linea con 
i fondamenti  della democrazia internazionale. Qualsiasi funzione di carattere pubblico, 
richiede almeno lo status riabilitato da eventuali condanne precedenti, se non proprio
l’esclusione assoluta da ogni possibile candidatura, e tanto piu’ ne sarebbe valido il
principio, per la copertura di incarichi ad alta responsabilita’. Quindi giustizialismo,
quale semplice pretesa che il diritto penale italiano trovi piena applicazione nella vita
quotidiana dei cittadini, senza distinzioni di classe, razza, sesso e religione, perche’ la 
legge e’ uguale per tutti, come del resto sia tutelata la garanzia per ognuno, di essere 
giudicato colpevole solo ad eventuale sentenza definitiva.
Guidonia, 23 gennaio 2013 h. 9.30 am. Mario R. Zampella






venerdì 18 gennaio 2013

Scuole Serali

 Sembrerebbe necessario uno di quei corsi serali di aggiornamento, sui fondamenti che hanno caratterizzato il periodo della liberazione italiana dal fascismo. Un corso che rinfreschi la memoria, che ritocchi tappa dopo tappa le nefandezze perpetrate e che instilli a chi ha assoluta necessita' di "ricordare", malgrado tanto si sia fatto e speso,  la giusta dimensione del disgusto verso quel tipo di esperienza. Ripartendo dal vocabolo, "antifascismo", dalla sua pronuncia sino alla sua scrittura, "a-n-t-i-f-a-s-c-i-s-m-o", magari per cento, mille, diecimila volte, come un tempo si faceva a scuola. E poi ancora, imparare ad urlarlo, senza paure vigliacche o inibizioni che paiono quali false aperture all'elettorato appena entrato nell'area del voto. Forza, "A-N-T-I-F-A-S-C-I-S-M-O", a voce alta, perche' se ne possa udire l'eco a distanze elevate, perche' il concetto permei per bene i corpi della gente, sino all'assimilazione di base nelle strutture del DNA. I bambini di qualche decennio fa sanno bene come un concetto si fissava indelebilmente nella memoria, eppure ancor oggi, a qualche adulto, ne sfugge clamorosamente il senso profondo, al punto da evitare di persino di pronunciare quella parola. Valga lo stesso corso di recupero per un altro termine, non politico e ideologico, ma che pure incontra difficolta' nell'essere affermato. Da bravi, tutti insieme, ad alta voce: "A-N-T-I-M-A-F-I-A" e "A-N-T-I-F-A-S-C-I-S-M-O". Ora scrivere per mille volte: "IO SONO UN ANTIMAFIOSO ED UN ANTIFASCISTA."

Guidonia, 18 gennaio, 2013 h. 06.12 am.                     Mario R. Zampella


 

venerdì 11 gennaio 2013

Berlusconi, Egoidolatria Conclamata

Si e’ appena concluso l’incontro/scontro sul ring di Michele Santoro con Silvio 
Berlusconi, confermando ancora una volta l’affezione dell’ex premier da egoidolatria 
cronica. Piu’ volte infatti egli si e’ proclamato quale unico e migliore, non solo nel 
campo politico ed economico, ma in tutte le prerogative che contraddistinguono lo
scibile umano. Il suo sorriso stucchevole ha riempito lo schermo per gran parte
del tempo, finanche nei momenti peggiori. Si puo’ dire che abbia dalla sua una 
grande autoironia. Gli argomenti sempre gli stessi, fino alla nausea, al punto da 
apparire come un burattino che insiste ridicolmente sugli stessi movimenti e stesse 
battute. Dal potere comunista di cui sarebbero intrise tutte le istituzioni italiane, 
al potere troppo ristretto concesso al primo ministro, ormai anacronistico a suo
parere, dal momento che il fascismo non costituirebbe piu’ il temuto pericolo 
paventato nella Costituzione. E come, sempre a parer suo, l’inflazione in Germania 
oramai apparterrebbe al tempo che fu, ridicolizzando l’attuale politica tedesca tesa
alla limitazione piu’ ferrea di emissione di nuova carta moneta. Sostiene di essere in 
bolletta per le ingenti somme dovute al coniuge separato, e lascia pensare male circa 
la sua ridiscesa in campo, probabilmente tesa al recupero di contanti per fronteggiare
la crisi. Elenca puntigliosamente tutti i processi che hanno interessato Marco Travaglio,
in relazione alla sua attivita’ di giornalista, e provoca l’ira di Santoro per la non 
attinenza della questione ai temi dibattuti (soprattutto per difendere quel poco che e’ 
rimasto della liberta’ di stampa). Infine scatena un’attacco smodato all’ideologia 
comunista, definendola la piu’ criminale e deleteria della storia, senza soffermarsi su 
quella nazi-fascista. Ennesima brutta figura di un uomo che oramai ha perso il senno e 
la ragione, di un individuo che e’ ancora convinto del suo potere, in proporzione al suo
avere, di cui sembra essere ebbro. Un uomo la cui ideologia non esiste, se non nei
palinsesti delle sue emittenti ad intermittenza costante e nella sua mente perversa al 
punto tale da proporre un partito della “Gnocca” ovvero la “mafia della figa”.
Guidonia 11 gennaio 2013 h. 12.39 am. Mario R. Zampella