Al secondo mandato presidenziale, Obama, dopo il braccio di ferro sul servizio sanitario e l’aumento del tetto del debito pubblico, deve affrontare la problematica relativa all’uso di massa delle armi da fuoco. Il secondo emendamento della Costituzione americana garantisce il diritto individuale al loro possesso e la popolazione e’ cresciuta sotto l’ombrello della falsa sicurezza che la detenzione di un arma puo’ garantire. Il grilletto rappresenta la soluzione rapida ed efficace a cui chiunque puo’ ricorrere, imprimendo una svolta determinante al corso degli eventi. L’America e’ vasta e forse il diritto al possesso di un arma nasce proprio dall’impossibilita’ materiale di un controllo capillare che assicuri l’incolumita’ di ogni cittadino, ma va anche detto che da sempre e’ mancata la cultura del “sè” quale maggiore affermazione dell’intelligenza umana contro ogni forma di violenza. La paura di vivere non e’ trattata come problematica mentale di una societa’ che spesso deve confrontarsi con la criminalita’ ed altre forme di deviazione, quindi e’ risolta superficialmente aggirando l’ostacolo o applicando l’antico detto “occhio per occhio”, come la pena di morte peraltro conferma. Il ricatto della paura pone l’individuo che ne subisce l’handicap, in uno stato di confusione in cui l’affermazione del “sè” si configura necessariamente e solo con la forza fisica, o quanto meno, con la forza che uno strumento esterno come le armi possono conferirgli. Da qui la tragica escalation al consumo con i relativi profitti delle lobbies di mercato. Ove latita un vero e reciproco confronto democratico fra cittadini e la consapevolezza di essere parte integrante di una civilta’ evoluta, pur esaltando l’unicita’ di ogni singola creatura, lo stile “far west” difficilmente vedra’ il suo tramonto.
Guidonia, 01 febbraio 2013 h. 10.07 am. Mario R. Zampella
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