venerdì 29 aprile 2011

Il Buffone di Corte

Che statista eccellente, abile e sottile manovratore degno delle migliori bande di truffatori usi a risolvere problemi con tutti i mezzi e a qualsiasi costo. Non c’e’ che dire, Berlusconi e’ un affarista nato, sorprende come non sia riuscito a vendere la madre, dopo tutto. Al vertice di Parigi (vertice con tacchi adeguati) i due nani (Berlu e Sarko) hanno entrambi riso alle spalle del popolo, cioe’ di chi ha conferito loro il mandato a governare. Con tutti i tacchi il livello e’ stato davvero dequalificante, e la candida ammissione alla conferenza stampa tenutasi dopo il vertice, non fa altro che provare ineluttabilmente, ancora per l’ennesima volta, con quale specie di avido e viscido individuo i cittadini italiani sono costretti a convivere e ad essere governati.
“L’accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un’opinione pubblica conscia della necessità nucleare” ….. parole sue che non hanno bisogno di commenti, se non dell’ormai infinita sequela di maledizioni necessariamente dovute a chi ha confuso lo Stato italiano per un impresa atta allo sfruttamento di tutto, dalla prostituzione agli affari personali in ambito istituzionale. La sua visione particolare della vita e’ fondata sul tradimento e l’infedelta’, pretendendo al tempo stesso lealta’ nei suoi confronti. Il suo sorriso fresco di stampa rivela  immancabilmente il complesso ed intricato molteplice ruolo che riveste, di cui offre patetiche immagini al pubblico, in un caleidoscopio di interpretazioni all’altezza di Humphrey Bogart. Ora e’ giudice, ora e’ operaio, ora medico, ora truffatore, e cosi’ via, per la lunga carrellata che caratterizza la sua non vita. Chi lo invidia non immagina quanto Berlusconi sia in realta’ un povero uomo, vittima della sua stessa avidita’ e protervia, un soggetto convinto che l’avere sia la giusta risposta alla vita e non l’essere, un individuo a pezzi, come l’Harry di Woody Allen, con le caratteristiche opposte. Il collega nano francese non e’ da meno, ma sembra essere fedele al suo elettorato ed anche a Carla’, da cui avra’ forse due gemellini freschi freschi. Manca solo il buffone di corte, il clown di turno a rallegrare le festose serate di un estate incipiente fra razzi, mostrine, pajettes e diamanti, il giullare che offre ai suoi padroni un sorriso in piu’ per loro ed una lacrima ancora per se.
Fiumicino 28 aprile 2011 h. 2.46 am. Mario R. Zampella












martedì 26 aprile 2011

I Simbolismi del Calcio

Fra i numerosi beni sequestrati nel corso dell’ultima settimana in Calabria dalle Forze dell’Ordine ai danni di una cosca della ‘ndrangheta, compaiono due squadre di calcio di serie “D”, l’Interpiana di Cittanova ed il Sapri. L’esplosione dello scandalo relativo a calciopoli di qualche anno fa non contemplava le infiltrazioni mafiose nell’organico societario, ma a ben vedere lo sottointendeva, in quella mercificazione totale dove i flussi finanziari correvano indisturbati fra scommesse, tangenti e corruzioni. Lo sport calcistico e’ di nuovo oggetto di attenzione, non per le ingenti somme di denaro che muove con i proventi pubblicitari e gli ingressi, piuttosto per la grande influenza che esercita sulla tifoseria, enorme serbatoio potenziale di consenso. Il calcio in Italia rappresenta uno dei piu’ importanti fenomeni di massa che coivolge centinaia di migliaia di accaniti sostenitori e quando la squadra del cuore vince, e’ come se quella vittoria agisse da specchio per la riflessione di una potenziale quantita’ di “consenso”. Il nome del primo partito di Berlusconi, Forza Italia, aveva un chiaro aggancio ai campionati mondiali di calcio che si sarebbero tenuti proprio nell’anno in cui vinse le prime elezioni della sua storia politica, il 1994. Il consenso e’ piu’ che mai necessario alle organizzazioni mafiose, che basano la loro capillare infiltrazione nel tessuto sociale sull’intimidazione, quindi consenso estorto. Il consenso consapevole invece e’ obiettivo piu’ recente, dove per via politica, e’ possibile mercanteggiare voti e favori sulla piazza illecita del patto di alleanza contro i ladroni statali. Nasce cosi’ il calcio che nella sua veste ufficiale esprime piu’ di un simbolismo contemporaneamente. La cosa non costituirebbe scandalo se solo di simboli si trattasse, il fatto e’ che probabilmente ogni allusione a cio’ che il calcio apparentemente rappresenta, riveste un interesse economico di non poco conto, e chiaramente di natura mafiosa.
Fiumicino 25 aprile 2011 h. 1.53 am. Mario R. Zampella











lunedì 25 aprile 2011

La Liberazione

Da piu’ fronti si contesta la ricorrenza del 25 aprile, opponendo l’uso strumentale della celebrazione e rivendicando l’equanime trattamento di vincitori e vinti in una guerra combattuta per l’affermazione di tutte le liberta’. I punti fermi acquisiti con la sconfitta del nazismo e del fascismo sono messi in discussione ogni anno in una non meglio compresa visione negazionista che ha per oggetto la revisione della storia ed il ribaltamento di verita’ conclamate. La minimalizzazione degli eventi occorsi, dei milioni di morti, della legge razziale e della onnipotente visione imperialista di un folle eletto democraticamente ed in seguito rivelatosi un despota sanguinario, costituisce la piu’ bieca provocazione ed offesa alle vittime di quella tragedia ed alla storia moderna. Solo venti giorni or sono cinque Senatori PDL, Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin e Achille Totaro hanno proposto un disegno di legge costituzionale con cui si propone l’abrogazione della norma che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista. 
Benche’ il Presidente del Senato abbia formulato l’invito al ritiro del disegno di legge, i Senatori insistono giustificando le intenzioni volte a restituire pieno diritto ai reati di opinione. E’ la stessa Costituzione Italiana a garantire la liberta’ di espressione, di pensiero e religione, chiaramente in linea con la dialettica politica ed istituzionale, ma evidentemente la volonta’ dei firmatari va oltre ogni possibile previsione. Non si vorra’ certo sostenere che il razzismo sia un opinione, che la privazione di liberta’ sia ilmezzo attraverso cui e’ possibile governare il popolo o che infine le pulizie etniche trovino sostegno in un costrutto teorico di grande valore sociale. Mein Kampf, il deplorevole trattato di Hitler, afferma esattamente questo. E cosi’ viene fuori che il 25 aprile e’ solo il giorno della Pasquetta, emergono dal nulla, a Roma, manifesti ed immagini di simboli fascisti mentre a Salerno, il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli del PDL affigge manifesti alla memoria di coloro che persero la vita per mano partigiana. Se di provocazioni si tratta, sono di pessimo gusto, senza alcuna fondata e giustificata ragione, sassi gettati nel gia’ putrido stagno in cui versa il Paese, sassi che portano il peso di un passato incancellabile e percio’ ancor piu’ devastanti per le ferite di cui l’Italia soffre ancora e che stenta a rimarginare.
Fiumicino 24 aprile 2011 h. 10.47pm. Mario R. Zampella












mercoledì 20 aprile 2011

Quando la Realta' Supera la Fantasia

Qualche giornata fa il Guardian ha introdotto il libro di Sam Leith – “The Coincidence Engine” pubblicato da  Bloomsbury, che narra piu’ o meno una lunga lista di eventi che appaiono paradossali per inspiegabilita’ logica, quindi relegati nel limbo delle cosiddette coincidenze, di cui perlatro la storia e’ ben nutrita.Per esempio, scrive Sam, che la tragedia del Titanic era gia’ stata descritta in un racconto del 1898 intitolato Futility, dove la nave si chiamava Titan e come il Titanic collideva con un enorme iceberg.
Altra singolarita’, John Adams e Thomas Jefferson, secondo e terzo Presidente degli Stati Uniti, pionieri nella redazione della Dichiarazione d’Indipendenza, morirono entrambi il 4 luglio del 1926, esattamente 50 anni dopo che apposero la propria firma in calce all’atto.
Re Umberto I d’Italia invece, mangiando in un ristorante apprese che il proprietario stesso era un suo esatto doppione. Venne fuori che erano entrambi nati lo stesso giorno, nella stessa citta’ e che sposarono donne con lo stesso nome. Il ristoratore apri’ la sua impresa lo stesso giorno dell’incoronazione di Umberto, ed infine morirono lo stesso giorno, Re Umberto per ultimo, dopo che apprese della morte del suo omologo.
Quest’ultima seguente e’ stata anche descritta nel film “Il curioso caso di Bejamin Button”, e riguarda Roy Cleveland Sullivan, ranger di un parco nazionale, colpito per sette volte in diverse circostanze, da fulmini vaganti, e rimasto miracolosamente illeso. In quel film viene inoltre narrata la sequenza di eventi che apparentemente dissociati fra loro, contribuiscono a determinare un evento tragico che segnera’ una svolta narrativa importante. Se anche uno solo di quegli eventi avesse ritardato nel suo manifestarsi, l’evento tragico non sarebbe accaduto.
Per coincidenza si intende il manifestarsi di un evento che appare dettato dalla pura casualita’, come quando osserviamo il pulviscolo lungo la retta di un raggio di sole. Il moto di ogni particella risente di vari fattori, dovuti allo spostamento d’aria, al calore, e lo scontro fra due particelle e’ la coincidenza che e’ parte integrante del raggio di sole entro cui galleggia il pulviscolo. Noi siamo all’esterno e concludiamo che in fondo esistevano limitate possibilita’ che le particelle si scontrassero, quindi ne escludiamo la casualita’ proprio perche’ siamo al di fuori di quella “realta’” limitata.
Quando invece nella vita reale si verifica una coincidenza, essendo noi parte della realta’ che viviamo, tendiamo ad isolarla nel contesto delle fatalita’, a seconda se si e’ credenti attribuendole carattere divino, oppure fatalisti in senso ampio.
“Qualunque coincidenza merita attenzione, dopotutto la si puo’ scartare come tale in momenti successivi” narrava David Hume, indirizzando i principi investigativi di Miss. Marple, ma anche lo scienziato Arthur Eddington, che spiava lo strano comportamento dei quanti, sosteneva che ogni coincidenza va esplorata in quanto informatrice di un significato intrinseco, legato maggiormente al significante che al significato, essendo quest’ultimo solitamente per nulla interpretabile. I casi di “serendipity”, quella particolare coincidenza che lungo un percorso di ricerca, pone a contatto con situazioni che sul momento non rivestono particolare importanza ma in seguito saranno elementi fondamentali per la ricerca stessa, sembrano suggerire, come del resto la scienza della fisica quantistica, l’esistenza di un ordine superiore che gestisce, coordina e sovrintende quello inferiore, in cui noi esseri umani ci relazioniamo.
Seguendo tale principio l’immaginazione potrebbe giocare senza limiti di tempo e di spazio, indagando cosa c’e’ di vero, per esempio, nell’effetto Farfalla che rispecchia la teoria del Caos di Edward Lorenz. Come puo’ il battito d’ali di una farfalla provocare un uragano nel suo esatto luogo opposto, e quindi cosa potrebbe determinare un sisma, forse un foglia autunnale che cade lentamente al suolo?
Ma di Caos ce n’e’ fin troppo ed e’ gia’ faticoso interpretarlo nella sua staticita’. Piuttosto, parlando di coincidenze e Caos, non e’ possibile ignorare Chaos, la fantomatica operazione posta in essere dalla CIA a cavallo degli anni 60/70, le cui coincidenze sfiorano la logica piu’ estrema. Mae Brussell, ricercatrice americana, insieme al suo nutrito staff di collaboratori, ha condotto un approfondimento sulle cause ed i mandanti dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy nel 1963, evidenziando fatti e circostanze davvero incredibili. Partendo dal contesto della II Guerra Mondiale, riscostruisce la fitta rete di rapporti fra CIA, FBI, Nazisti e magnati dell’Industria, sino a Lee Harvey Oswald e Jack “Ruby” (coincidenza) lungo i percorsi del fascismo italiano e del Vaticano. Ne emerge un quadro inquietante al punto da essere tentati di ignorare tali possibili verita’. Per esempio, Michele Sindona, il famoso banchiere assassinato in cella con un caffe’ avvelenato, fu donatario di ingenti somme da parte del Vaticano, investimenti da amministrare, capitali pervenuti al Vaticano in qualita’ di regalie del fascismo, che attingeva da ricchi finanziatori e dai fondi del nazismo depositati in Svizzera. Un flusso di denaro che si distribuiva fra Italia, Svizzera, Spagna, USA e Argentina. Sindona, Calvi e Marcinkus, sarebbero stati soci occulti, a quanto sostiene il libro inchiesta sulla vita del Presidente Berlusconi di Pinotti-Gumpel, della banca Rasini, in cui era impiegato il padre di Silvio, banca che con la partecipazione del direttore, finanzia insieme a talune fiduciarie svizzere, tutte le imprese di Berlusconi, da Edilnord sino a Fininvest. Banca in cui un incendio, dopo il ritiro del padre di Berlusconi, distrugge tutti i documenti contabili nel 1973.
Mae Brussell muore di cancro pochi anni or sono, come molti dei testimoni da lei citati. Insomma ogni legame fra fatti e circostanze apparentemente scollegati, potrebbe avere un senso proprio alla
luce di un’interpretazione differente dalle analisi standard che caratterizzano un’indagine, sia essa scientifica che di cronaca. Tutta la storia dell’uomo e’ costellata da coincidenze che in qualche maniera intervengono come fossero parte di un disegno impercepibile, se non applicando il metodo scientifico, che garantisce l’estrema razionalita’ di un risultato. Secondo alcuni illustri scienziati, il caso non esisterebbe, quindi ogni evento avrebbe in se’ una chiave di interpretazione che lo associa a qualche altro evento, e cosi’ lo sviluppo di una rete intricata in cui e’ facile perdersi. Passato, presente e futuro appartengono ad un unica dimensione, lo spazio-tempo, in cui ogni manifestazione futura e’ per cosi’ dire visibile in un quadro di probabilita’ limitato.
Vivendo noi un contesto dominato da una dimensione superiore, attribuiremmo alla coincidenza uno scarso valore simbolico e significativo. Invece la stessa si manifesterebbe per una organizzata simmetria apparentemente asimmetrica, quale elemento indispensabile al naturale svolgersi degli eventi, oserei dire finanche controllato e manipolato. Ma questa e’ un’altra storia.
Fiumicino, 20 aprile 2011 h. 01.25 am. Mario R. Zampella










lunedì 18 aprile 2011

La Deriva Fascista

La deriva fascista, il recente affondo di Berlusconi alla magistratura con tanto di manifesti in offesa alla memoria di chi ha davvero combattuto in prima linea per la difesa dello Stato democratico. “Via le BR dalle Procure”. I ruoli si invertono. Silvio Berlusconi affanna il suo diritto a non essere giudicato, Mantovani lo sostiene, ed urla e strepita, lanciando accuse agli insegnanti, di cui il 70% sarebbe di sinistra, in realta’ solo il 30% lo e’, esalta la famiglia quale nucleo modello della societa’ italiana, razzolando male, a sentir le cronache, ed ammette palesemente di aver legiferato per propri interessi personali, reato previsto dal noctro Codice di legge. A vederlo sembra in preda ad una convulsione schizofrenica, come fosse sul ring a combattere contro l’aria, solo, sempre piu’ ululante e disperato, vittima sacrificale per il censimento nazionale, come un bimbo capriccioso con eccellente pedigree e relativo complesso edipico, carenze affettive mai colmate dalle cagnette di turno. Viziato e vezzeggiato all’estremo, e’ incapace di accettare qualsiasi punizione per le sue malefatte, sbatte i piedi a terra, l’ingiustizia della giustizia, il giudizio di un Premier. Irriducibile nel suo orgoglio e potere, Berlusconi tenta di sottrarsi come puo’ al dovere della Magistratura cattiva, quella che vuole condannarlo, elogiando quella buona, che l’ha assolto per alcune delle imputazioni a suo carico. Il suo concetto di liberta’ si ispira alle innate pulsioni animali a cui ogni cittadino rinuncia per quanto puo’, in cambio di una vita socialecomoda e gratificante. L’ultima sua promessa concerne l’indirizzo legislativo futuro a completo favore del popolo. Come dire che fin’ora abbia occupato la carica di massimo potere in Italia solo per se, ma da qui in avanti la sua maggior preoccupazione sara’ il Paese. Una preghiera occulta, che sgorga dal calo di consenso e dall’immagine ridicola che si offre dell’Italia all’estero. Due piedi in una scarpa, quando le poste in gioco sono alte, e le bombe non si vogliono sganciare, forse per l’amicizia con Gheddafi, forse per difendere il Paese, forse perche’ la scarpa, l’unica, e’ anche stretta. Quindi, come due coniugi giunti al capolinea, si discute della possibilita’ di separarsi dall’UE, avanposto di civilta’ conquistato a fatica. Se siamo ancora in piedi lo dobbiamo all’Unione. Eccolo ancora, saltella sul ring come un giovincello, e’ solo, patetico, penoso, ripete costante la lagna consolidata, ha lo sguardo vitreo, si accorge della platea che muta lo osserva incuriosita da tale fenomeno (da baraccone) ……. eh si Mr. Berlusconi, l’incapacita’ di intendere e di volere, esonera da qualsiasi giudizio, potrebbe giocarla questa carta.
Fiumicino 18 aprile 2011 h. 02.21 am. Mario R. Zampella













martedì 12 aprile 2011

L'Omerta' e' la Follia

E’ consuetudine in Italia spazzare lo sporco sotto i tappeti, insabbiare, camuffare, tacere, appellarsi all’omerta’ come via di salvezza, occultare, bisbigliare e sussurrare se proprio e’ necessario comunicare, ricorrere a strani linguaggi corporei, comunicazione antropologica di grande effetto semantico, tic nervosi, gestualita’ e segni che rivelano molto, insomma le pratiche comuni per circumnavigare problemi che altrimenti costituirebbero scandalo, se non persino condanne a morte. Se poi di tanto in tanto qualche brandello di verita’ resta su in piedi per distrazione, all’imbarazzo pubblico segue la tortura, pratica antica che risale ai periodi bui del medio evo, quando nessuno poteva discutere il potere pontificio e discreditare le sacre scritture. Galileo abiuro’ le sue affermazioni, Copernico le diffuse sotto falso nome, il povero Giordano Bruno pago’ a caro prezzo la sua coerenza, Tommaso Campanella invece si salvo’, dichiarandosi folle, stato mentale non punibile per l’oggettiva assenza della ragione, quindi non attendibile per tutto cio’ che ne segue. La follia e’ il capro espiatorio a cui si ricorre quando proprio ne v’e’ soluzione di sorta, scomode verita’ insopprimibili sono elegantemente relegate in ambito psichiatrico per ridurle a mere dichiarazioni senza senso, come Mussolini che condanno’ l’amante ed il figlio illegittimo al manicomio per tacere il fattaccio. E’ l’ipocrisia di stampo mafio-fascista che regna e regola l’andamento di ogni genere di rapporto. Piazza Fontana, Ustica, le stragi di Stato, si tace per evitare la morte o in subordine l’elettroshock. Per non citare Leonardo Vitale, pentito di mafia che oso’ fare i nomi, torturato con psicofarmaci ed internato, poi rilasciato ed assassinato dalla mafia.
Peppino Impastato, per sei mesi dopo la sua morte ritenuto erroneamente un dinamitardo, quando dalla sua radio denunciava a chiare lettere infuocate il male di un paese radicato nel DNA. E tornano in mente le ultime parole del Giudice Caponnetto secondo cui tutto costituisce una grande finzione, lui, che tocco’ con mano la realta’ dei fatti e comprese l’enorme giostra di cui facciamo parte, una giostra che gira, gira e gira, offrendo di volta in volta foto diverse ma dello stesso medesimo luogo.
Fiumicino 12 aprile 2011 h. 04.07 am. Mario R. Zampella













sabato 9 aprile 2011

Meditate Elettori, Meditate

Il tempo. Berlusconi sta applicando la teoria della relativita’ in Parlamento, dove il Senato approva a velocita’ record la riforma della giustizia italiana, la prescrizione breve, per cui la Cassazione ha gia’ allarmato per il rischio di una amnistia mascherata, molto piu’ di un’amnistia, visti i vincoli temporali ed il carattere straordinario a cui questa soggiace per sua origine. Alla Camera dei deputati invece si attua la politica inversa, il tempo rallenta clamorosamente, per agevolare il piu’ possibile il processo Ruby gate verso una definizione a lunghissimo termine. Il lavoro parlamentare si riduce a questo, mentre l’Italia intera affonda, fra disoccupazione, inflazione crescente, istruzione in declino, tagli alla ricerca e alla cultura, tutto appare come il capovolgimento dei valori sacri scolpiti nella Costituzione, ancora una volta, proprio ieri 8 aprile, definita dallo stesso Presidente del Consiglio, poco moderna, troppo vincolante, praticamente troppo democratica. Una barzelletta, l’ultima fra le tante, ma per nulla divertente anzi decisamente sconcia. Il tempo e’ l’arma di Berlusconi, accelera, rallenta, il suo potere sembra intervenire persino nelle costanti universali cosmiche e non vi sara’ da stupirsi se un mattino al nostro risveglio i media ci informeranno di scoperte sensazionali del tipo che la terra e’ piatta, o che viviamo tutti in una scatola vivi e morti allo stesso istante. Piu’ scorre il tempo e piu’ i sedimenti della sua politica provvedono alla calcificazione del suo passato, fra shows esibizionisti e battute di squallida estrazione culturale. La proposta di legge popolare presentata dal movimento di Grillo, tesa all’epurazione dalle liste politiche dei soggetti a rischio perche’ indagati o giudicati, giace dal 2007, in qualche faldone ad invecchiare senza alcune considerazione, col rischio di una prossima scadenza. Dilatazione enorme del tempo. Quando pero’ si tratta degli interessi personali del Premier le lancette girano velocissime ed in breve sono approvati provvedimenti di chiara utilita’ personale. Dai pronostici sulla longevita’ di Berlusconi, si dice che raggiungera’ almeno la veneranda eta’ di 120 anni, se ne deduce anche la sua personale velocita’ molecolare, maggiore di quella del popolo che l’ha eletto. Altra disparita’, peraltro inoppugnabile, le cui prove sono forse secretate nel bunker di Villa Certosa. Segreti di Stato, cioe’ di tutti, oggetto di interesse personale. Meditate elettori, meditate.                                                                                                                                       Fiumicino 9 aprile 2011 h. 5.53 am. Mario R. Zampella









mercoledì 6 aprile 2011

Progressi della Tecnica

Da un articolo del 5 aprile, pubblicato su America Oggi on line, si apprende della nuova tecnica sviluppata da un gruppo di ricercatori dell’universita’ del Minnesota, guidato da Doris Taylor, relativa al trapianto di organi coltivati in laboratorio. Il sistema in sostanza riesce a eludere l’eventuale rigetto post-trapianto, che rende quasi sempre una scommessa il ricorso a tale tipo di intervento. L’esperimento consiste nel prelievo di un organo da un cadavere ed il suo lavaggio cellulare al fine di renderlo nudo dalle cellule appartenenti al donatore deceduto. A questo punto l’organo e’ pronto per ricevere milioni di cellule staminali prelevate dall’organismo del paziente che ricevera’ il ricambio sotto intervento operatorio. La nuova tecnica e’ stata sperimentata su intestino, polmoni e pelle, mentre e’ in corso attualmente la coltivazione del cuore, da cui si attende nelle prossime settimane il primo battito cardiaco sotto coltivazione. Vien da chiedersi se mai riusciranno a collaudare il trapianto del cervello. Molte persone ne avrebbero bisogno, gente che propone leggi per l’istituzione di milizie regionali, gia’ denominate ronde, ma in questo caso farebbero parte del corpo militare italiano, altre invece che vorrebbero persino abrogare la norma che vieta la ricostituzione del partito fascista, ancora qualcun altro che vorrebbe negare l’ingresso in Italia a profughi di guerra. Un intervento semplice e indolore e via, nuove menti in corpi stupiti dai guizzi della nuova genialita’ acquisita, basterebbe un cervellino di scimmia. Si discute inoltre delle nuove frontiere relative al computer quantistico e incidentalmente della possibilita’ di renderlo cosciente, fornito di anima ad immagine e somiglanza  dell’essere umano, per non discutere dei chip da alloggiare in cervelli umani, con capacita’ di memoria gigantesca. La cibernetica, ossia l’intelligenza artificiale e’ alle porte, a quanto dicono nell’informazione destinata ai comuni mortali, la sensazione palpabile e’ che sia gia’ tutto operativo e collaudato. Spielberg ne sa qualcosa.
Fiumicino 6 aprile 2011 h. 10.17 pm. Mario R. Zampella








martedì 5 aprile 2011

Intervista al Prof. Massimo Inguscio

INTERVISTA AL PROFESSORE MASSIMO INGUSCIO, DEL LABORATORIO DI SPETTROSCOPIA NON LINEARE 
DELL’UNIVERSITA’ DI FIRENZE, DELL '11 FEBBRAIO 2010
(Servizio di Mario R. Zampella)
MARIO R. ZAMPELLA: Da questo articolo di Gasparetti dal Corriere della Sera del giugno 2008, ho preso spunto per scriverne uno anch’io, che volevo sottoporre al suo giudizio , rispetto alle conclusioni che tiro.
L’articolo cita l’esperimento della conversione del potassio in una funzione d’onda, e’ esatto ?
PROFESSOR INGUSCIO: Certo, ma questo non e’ nulla di misterioso. Ho messo un atomo, che come tutte le particelle di massa, secondo la teoria di De Broglie, sono associate ad una funzione, un’onda, la cui lunghezza e’ data dalla formula di De Broglie, LAMBDA =h(costante di Plank) / m(massa) v(velocita’).
Se la massa e’ grande, come nel caso degli atomi, questa lunghezza d’onda associata e’ bassissima, perche’ la massa sta al denominatore, ….. anche questa tazza c’ha associata ……
MARIO R. ZAMPELLA: … non potra’ mai collassare in funzione d’onda ……..
PROFESSOR INGUSCIO: …..e’ certo, ce l’ha ma non c’e’. Se io pero’ riduco fortemente la velocita’ di un atomo, perche’ lo raffreddo, allora il denominatore, anche se ha la massa di un atomo, che e’ grossa milioni di volte rispetto a quella di un elettrone, diminuisce. Come faccio a ridurre molto la velocita’ ? 
MARIO R. ZAMPELLA: Allo zero assoluto.
PROFESSOR INGUSCIO: Arrivando a pochi miliardesimi di grado dallo zero assoluto. Il denominatore inizia a diventare molto piccolo perche’, seppure con una massa grande, la velocita’ e’ molto piccola e quindi l’atomo inizia a comportarsi come un’onda e se io ho una particella qui, una li, un’altra ancora li, che mutano in un onda ed a un certo punto quest’onda si allarga in modo che non so piu’ se ‘ quella della particella di destra o di sinistra, perche’e’ molto allargata, allora si ha quella che si chiama una degenerazione, cioe’ un condensato di Bose – Einstein ovvero un tutt’uno. Ma questo non ha nulla a che vedere con le cose che stava dicendo prima ( in riferimento ad un quesito formulato dall’intervistatore in data 18/02/2009 afferente l’effetto quantistico E. Hall – vedi Facebook – “note”)
MARIO R. ZAMPELLA: Mi potrebbe dire perche’ ha scelto il potassio, in particolare, e non qualsiasi altro elemento ?
PROFESSOR INGUSCIO : Ah no, quello come qualsiasi altro; a noi il potassio interessa perche’ ha vari isotopi 
Sono tre in particolare, due sono bosoni, ed uno e’ fermione, ha uno spin totale semintero, quando noi inventammo la conversione del potassio in funzione d’onda, era proprio per portare a freddo i fermioni. Un’atomo vale l’altro, col rubidio e’ ancora piu’ facile, e’ quello che abbiamo usato per primo.
MARIO R. ZAMPELLA: Da una ricerca di Daniel Kirchman, che ha elaborato una teoria in cui divide le particelle in sole due categorie, Tardyons e Luxons, differenziate solo dalla propria velocita’, emerge che allo SLAC (Stanford Linear Accelerator of California) hanno creato materia dall’energia; e’ possibile quindi realizzare l’inverso, cioe’ da una funzione d’onda ricreare il potassio ?
PROFESSOR INGUSCIO: Ma la funzione d’onda e’ materia, e’ sempre un’onda di materia, non e’ energia; e’ la materia che si comporta come un’onda, ma e’ sempre materia. Sono onde con massa, materiali, non sono onde di energia, capito ?
MARIO R. ZAMPELLA: Capito.
PROFESSOR INGUSCIO: Qui non c’e’ nessuna trasformazione di energia in materia e materia in energia.
L’energia e’ tutto un altro problema.
MARIO R. ZAMPELLA: E’ azzardata l’ipotesi che l’esperimento che siete riusciti a condurre e concludere aprirebbe le porte, come scrive anche Gasparetti, ai computer quantistici?
PROFESSOR INGUSCIO: Quello e’ un altro problema.
MARIO R. ZAMPELLA: Trattare pacchetti di particelle , anziche’ in modo binario, con la sovrapposizione di zero e uno, il che permetterebbe una velocita’ d’elaborazione molto superiore. Sarebbe ipotizzabile trattare la materia, e quindi anche un corpo umano, riuscendo ad incamerarlo, a scomporlo in particelle; e’ molto lontana da venire questa ipotesi ?
PROFESSOR INGUSCIO: Certo, perche’ io so come si comporta il singolo atomo, ma quando metto insieme milioni o miliardi o milioni di miliardi di atomi, che compongono un corpo umano, un cervello o roba del genere, cambia tutto. C’e’ un’affermazione fondamentale di Anderson “More is different”, cioe’ quando metti insieme piu’ cose, succede proprio qualcosa di diverso. Era una critica alla fisica delle alte energie, delle particelle. Si spacca l’atomo, si spacca il nucleo, si arriva ai mattoncini dell’atomo e si pensa che capendo il piccolo si possa capire anche il grande, invece no. Il titolo era fondamentale “More is different”.
Quando metti piu’ cose insieme il risultato e’ una cosa che e’ diversa, fenomeni collettivi, fenomeni di interazione etc. etc..
MARIO R. ZAMPELLA: Insomma e’ un fenomeno complesso che va studiato a fondo.
PROFESSOR INGUSCIO: E’ la fisica dei sistemi complessi. Noi adesso con questi atomi che appunto mettiamo in dei potenziali periodici, quindi uno qui, uno li’, un altro li’ , possono essere le basi di un possibile ipotetico calcolatore quantistico, perche’ ognuno di questi atomi puo’ stare in uno stato su o in uno stato giu’, pero’ siccome e’ quantistico sara’ anche in sovrapposizione. Questo si fa con uno, due, con tre atomi, ma se si vuole immaginare ……..
MARIO R. ZAMPELLA: ….una grande quantita’ ….
PROFESSOR INGUSCIO: e’ difficile capire come si agganciano tra di loro.
MARIO R. ZAMPELLA: Da quanto ho capito il computer quantistico sarebbe in grado di gestire questa situazione complessa, perche’ ha una velocita’ notevolissima.
PROFESSOR INGUSCIO: Cio’ che abbiamo realizzato e’ un risultato importante, pero’ cio’ che si e’ davvero fatto, piu’ che un computer quantistico, e’ un simulatore quantistico. E’ una vecchia idea di Feynman, che disse in un articolo famoso “sara’ ben difficile che si possa costruire un calcolatore potente, tanto potente da poter capire cosa succede ad esempio su una stella di neutroni, diagrammi, quark che si accoppiano etc.
Le cose sono talmente infinitamente grandi che non ci sara’ un calcolatore cosi’ potente per farlo”. Allora Feynman fece una famosa proposta. Disse sarebbe la situazione ideale se noi potessimo invece avere in laboratorio un simulatore quantistico. Ed e’ quello che noi stiamo facendo e si sono avuti dei risultati su dei sistemi che sono descritti da un hamiltoniana, che e’ un equazione a volte difficile, quindi stiamo realizzando in un laboratorio ad hoc questi oggetti, atomi messi in una situazione periodica etc. etc. e poi stiamo a guardare quello che succede. Invece di fare i conti su un sistema fisico, realizziamo questo sistema fisico ideale e quindi simuliamo una situazione quantistica, questo e’ il nocciolo.
MARIO R. ZAMPELLA: Cosa pensa del teletrasporto ?
PROFESSOR INGUSCIO: Quella e’ un’altra situazione ancora.
MARIO R. ZAMPELLA: Potrebbe avere attinenza con quanto state facendo ?
PROFESSOR INGUSCIO: Il teletrasporto nasce da alcuni esperimenti che abbiamo anche noi qui in laboratorio, li fa uno dei miei discepoli, che si chiama Bellini. Il gioco e’ questo, creo sostanzialmente delle coppie gemelle di fotoni, da un unico oggetto diciamo partorisco due fotoni. Per esempio, da un fotone blu ne ottengo due rossi , che poi viaggiano uno a destra ed uno a sinistra. Allora, se io questi fotoni li metto in una strana sovrapposizione di stati, lo stato gemello nascente poi evolve sia a destra che a sinistra. Praticamente, se opero su quello che e’ andato a destra , non sto operando su una cosa singola, ma sto operando su un pezzo che e’ un’unica mega funzione d’onda.
MARIO R. ZAMPELLA: Questo e’ il cosiddetto fenomeno EPR.
PROFESSOR INGUSCIO: Operando su un oggetto che e’ andato a destra anche di due metri, automaticamente provoco un mutamento che e’ distante due metri dall’altra parte e quindi e’ come se io teletrasportassi, cioe’ invio un informazione da una parte all’altra. Questo tipo di esperimento con i fotoni e’ vero. Per poterlo fare con particelle dotate di massa, stiamo cercando di “entanglare” la materia, cioe’ gli atomi, ma, insomma, sono cose futuribili, anche se questa e’ la base.
MARIO R. ZAMPELLA: Secondo Stuart Hameroff, i microtubuli delle cellule neuronali avrebbero dei cunicoli con natura quantistica.
PROFESSOR INGUSCIO: Ma sa, queste sono tutte congetture, ma la fisica, la scienza e’ fatta di esperimenti, no ?
MARIO R. ZAMPELLA: La domanda era questa. Lei pensa che la criptofasia gemellare, quella facolta’
particolare che i gemelli avrebbero nel sentirsi l’uno con l’altro, possa avere una connessione con il fenomeno EPR , cioe’ con l’interazione esistente fra due particelle che discendono da un'unica 
madre ?
PROFESSOR INGUSCIO: Queste non sono cose di fisica.
MARIO R. ZAMPELLA: Pero’ riconducono in qualche modo li’.
PROFESSOR INGUSCIO: Diciamo che li’ sono altri misteri, non lo so ….. chissa’ ……Postulano che il cervello umano funzioni come un cervello quantistico. Fantasie, cose immaginifiche.
MARIO R. ZAMPELLA: Roger Penrose sostiene che e’ impossibile copiare uno stato quantistico, se non se ne distrugge almeno l’originale. Cosa pensa a riguardo ?
PROFESSOR INGUSCIO: E’ vero. Se copio uno stato quantistico, avra’ una fase diversa dall’originale, perche’ lo stato evolve nel tempo, quindi il secondo non potra’ essere una copia fedele del primo. Uno stato quantistico e’ cio’ che si definisce anche autostato, ha sempre la stessa energia ma la fase evolve. Uno stato copiato avra’ una fase che ripartira’ da zero. Poi c’e’ il problema che ogni misurazione e’ distruttiva. Al momento in cui viene operata lo stato si annichila, si annienta, questo e’ un problema noto.
MARIO R. ZAMPELLA: A proposito di annichilamento, Anthony Seratites, affermava l’esistenza in parti uguali di materia ed antimateria. Dov’e’ l’antimateria ?
PROFESSOR INGUSCIO: Anche questo e’ vero. C’e’ un po’ un mistero . In effetti tutto il sistema che noi costruiamo con l’equazione di Dirac, che e’ l’equazione che mette la relativita’ nell’equazione di Schroedinger, quella che descrive il comportamento di un elettrone in un campo. Da quest’equazione, scaturivano un paio di cose: primo, la necessita’ dell’esistenza di uno “spin”. Lo “spin” e’ una necessita’ teorica e questo era il primo segno importante che l’equazione fosse giusta. Secondo, la previsione che esistessero due mondi separati, peraltro di “mC2 “, e cioe’ che insieme al protone di una certa carica e di una certa massa, ci fosse anche l’antiprotone. Il problema e’ questo , uno dei misteri che abbiamo e’ che l’equazione di Dirac e’ totalmente simmetrica e quindi esiste tanta materia quanta antimateria.Del perche’ il mondo in cui viviamo e’ fatto di materia e non di antimateria, dimostrerebbe che ci sia stata una rottura di simmetria.
MARIO R. ZAMPELLA: Parlando ancora di antimateria, il matematico Durell, affermo’ in un saggio sulla relativita’ di Einstein, che se vivessimo in un mondo che e’ lo specchio di un altro, non potremo mai averne la prova. Una oggetiva limitazione come l’indeterminazione di Heisemberg ?
PROFESSOR INGUSCIO: Il problema e’ che noi abbiamo un sistema interno nostro e quindi se davvero esiste un altro sistema col quale pero’ non possiamo entrare in contatto , non potremo mai verificarlo. Per convenzione hanno deciso che noi siamo positivi, ma potrbbe essere il contrario; fino a quando non abbiamo l’altro con cui confrontarci, restiamo nel nostro sistema interno.
MARIO R. ZAMPELLA: Lei ha ricevuto un “Grant” dall’European Research, per quale risultato ?
PROFESSOR INGUSCIO: Per simulazioni quantistiche relative al disordine. Simuliamo il disordine che e’ presente in tutta la natura. Vogliamo mettere il disordine sugli atomi che mettiamo nei reticoli.
MARIO R. ZAMPELLA: Bene Professore, la ringrazio molto e arrivederci al prossimo incontro.
PROFESSOR INGUSCIO: Grazie proprio, arrivederla.














lunedì 4 aprile 2011

Aspettando Godot

Domenica 3 aprile Piero Grasso, Procuratore Nazionale della Commissione Antimafia, ha partecipato a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, riepilogando quali siano i punti nevralgici del nostro paese rispetto al fenomeno mafioso, i successi, le perdite, le strategie e, cosa essenziale, l’individuazione della camaleontica struttura criminale che ormai ha contaminato il mondo intero. Gia’ nel suo “La mafia invisibile” egli espose le caratteristiche mutevoli del fenomeno tant’e’ che il sistema tentacolare infesta quasi tutti i settori economici e di potere in veste moderna ed insospettabile al punto da renderlo invisibile. Non solo, anche le ritorsioni poste in essere dalla piovra risultano essere di ignota matrice e apparire persino di natura metafisica. Insomma un conflitto e’ tale per l’esistenza di due o piu’ contendenti che si contrastano a vicenda, ma la situazione attuale vede attore della scena unicamente uno Stato che “brancola nel buio” per le difficolta’ oggettive nell’individuazione di un male che apparentemente non esiste. E’ emblematica la frase “la mafia non esiste”.
L’evoluzione dei tempi ha snaturato la tradizionale e provinciale organizzazione malavitosa mutandola in un complesso e ultra moderno sistema criminale che utilizza sofisticati mezzi tecnologici e acute intelligenze contro cui la lotta risulta essere impari. Le recenti proteste dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine erano tese a migliori condizioni di vita ed anche di lavoro. I successi riscontrati sul campo hanno registrato la sconfitta di quelle realta’ legate ancora alla struttura della “famiglia” e che operano in ambienti del tutto accessibili alle indagini della magistratura e dei corpi di polizia. Il problema sembra risiedere invece per la messa a fuoco e soprattutto per la contestazione in base alla realta’ probatoria, di tutto cio’ che sovrasta ad un livello di molto superiore la semplice espressione di fenomeni mafiosi tradizionali. Pisanu stesso, anch’egli parte della stessa Commissione, lamentava l’esagerata presenza nelle candidature politiche (oltre 300 unita’), di soggetti in qualche verso impelagati con la giustizia, in beffa al codice di autoregolamentazione che prevede una rigida selezione in base ai requisiti richiesti. Ma si vola ancora bassi. Lo stesso Grasso, ha piu’ volte sostenuto l’esistenza di una non meglio identificata “entita’”, di cui anche Veltroni, altro membro della Commissione, ne ha divulgato alcuni tratti essenziali. Il termine entita’ visualizza cio’ che appunto risulta esssere di scarsa visibilita’ e riconoscimento, qualcosa che trascende i confini nazionali ed i poteri semplicemente politici, una potenziale minaccia all’intero ordine mondiale. Se l’idea di cio’ che governa ai vertici di tale manifestazione globale e’ un punto fermo, e’ altrettanto certo che l’unica via per il suo riconoscimento parte dagli strati inferiori in un percorso inerpicato che ne sveli poco a poco segreti e protezioni, membri e complicita’, in un quadro complessivo che richiedera’ non poco in termini di tempo e risorse. La realta’ politica italiana, nel suo percorso evolutivo, ha evidenziato diverse incongruenze, sia nelle relazioni fra maggioranza ed opposizione sia per il lento e progressivo adattamento delle forze di centro sinistra ad una propria realta’ conflittuale sempre piu’ blanda e non si comprende se per timore, impotenza o complicita’.Non e’ ben chiaro se il tempo che scorre sia ormai un optional, una formalita’ d’ufficio, oppure rifletta un obiettivo deterministico al quale saremo tutti invitati una volta scampati all’uragano. Forse domani arriva Godot.
Fiumicino 4 aprile 2011 h- 5.50am. Mario R. Zampella














venerdì 1 aprile 2011

Golpe Perfetto

Si sostiene da molteplici ed autorevoli versanti che il Presidente del Consiglio Berlusconi sia uno dei piu’ grandi comunicatori della nostra era, affabile e convincente, di elevata sensibilita’ al punto da vivere con profonda partecipazione, di volta in volta nelle varie impellenze nazionali, i drammi che permeano i cittadini italiani. Ritengo personalmente che le cose non siano propio in questa ottica. Silvio Berlusconi e’ un pessimo comunicatore, da cui traspare evidente la falsita’ confezionata a seconda della ricorrenza o del destinatario a cui e’ rivolta la sua attenzione. L’uomo di plastica, anzi di gomma, adattabile a tutte le circostanze. Questo non significa comunicare, in quanto l’uso persuasivo della comunicazione risiede nella forza della sincerita’ ed onesta’ di chi espone un prodotto o programma per la sua promozione, mentre l’articolo in oggetto e’scaduto, avariato, rancido e obsoleto. La comunicazione di Berlusconi si sostanzia nel potere economico e
mediatico. I suoi show ricevono consenso nella misura dell’apporto economico che egli dispone. 20 euro a testa e panino per il seguito del processo Mediatrade, la casa di Lampedusa e le nuove promesse, i deputati via via acquistati per comporre maggioranze altrimenti inesistenti, la ricostruzione de’ L’Aquila, la prescrizione breve, Mills ed i 600.000 euro versati, la tentata immunita’ ed il conclamato conflitto di interessi, il sesso delle minorenni, l’eroe mafioso Vittorio Mangano, il compagno di merende Previti, il grande amico Dell’Utri e per finire Gheddafi. Puo’ definirsi abile comunicatore un individuo abituato ad acquistare tutto cio’, nulla escluso, di cui ha bisogno ? Egli piuttosto perpetua la retorica fascista del Duce in seno ad un pubblico che e’ ancora profondamente ammaliato da quella immagine, ormai fuori contesto, antistorica e desueta. Il recente indecente spettacolo alla Camera conferma l’essenza degli individui che lo affiancano, spettacolo peraltro gia’ rappresentato in passato, stomachevole quello della caduta di Prodi. Questa sarebbe comunicazione ? A me sembra la rappresentazione disgustosa, vomitevole, repellente e nauseante di un branco di incolti individui che cavalca la tigre alle spalle di un elettorato idiota e credulone. Il Presidente Napolitano e’ intenzionato ad una  “ricognizione” e la speranza maggiore in cui si pone fiducia e’ lo scioglimento delle Camere per conflitti istituzionali ripetuti ed in essere che degradano la funzione e l’immagine dello Stato italiano. Con l’auspicio che le “missioni umanitarie” in Libia ed in Afghanistan, non mutino la loro natura in guerra vera e propria, in tal caso avremo l’esempio conclamato di un “golpe perfetto”.
Fiumicino 01 aprile 2011 h. 06.17 am. Mario R. Zampella