lunedì 25 aprile 2011

La Liberazione

Da piu’ fronti si contesta la ricorrenza del 25 aprile, opponendo l’uso strumentale della celebrazione e rivendicando l’equanime trattamento di vincitori e vinti in una guerra combattuta per l’affermazione di tutte le liberta’. I punti fermi acquisiti con la sconfitta del nazismo e del fascismo sono messi in discussione ogni anno in una non meglio compresa visione negazionista che ha per oggetto la revisione della storia ed il ribaltamento di verita’ conclamate. La minimalizzazione degli eventi occorsi, dei milioni di morti, della legge razziale e della onnipotente visione imperialista di un folle eletto democraticamente ed in seguito rivelatosi un despota sanguinario, costituisce la piu’ bieca provocazione ed offesa alle vittime di quella tragedia ed alla storia moderna. Solo venti giorni or sono cinque Senatori PDL, Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin e Achille Totaro hanno proposto un disegno di legge costituzionale con cui si propone l’abrogazione della norma che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista. 
Benche’ il Presidente del Senato abbia formulato l’invito al ritiro del disegno di legge, i Senatori insistono giustificando le intenzioni volte a restituire pieno diritto ai reati di opinione. E’ la stessa Costituzione Italiana a garantire la liberta’ di espressione, di pensiero e religione, chiaramente in linea con la dialettica politica ed istituzionale, ma evidentemente la volonta’ dei firmatari va oltre ogni possibile previsione. Non si vorra’ certo sostenere che il razzismo sia un opinione, che la privazione di liberta’ sia ilmezzo attraverso cui e’ possibile governare il popolo o che infine le pulizie etniche trovino sostegno in un costrutto teorico di grande valore sociale. Mein Kampf, il deplorevole trattato di Hitler, afferma esattamente questo. E cosi’ viene fuori che il 25 aprile e’ solo il giorno della Pasquetta, emergono dal nulla, a Roma, manifesti ed immagini di simboli fascisti mentre a Salerno, il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli del PDL affigge manifesti alla memoria di coloro che persero la vita per mano partigiana. Se di provocazioni si tratta, sono di pessimo gusto, senza alcuna fondata e giustificata ragione, sassi gettati nel gia’ putrido stagno in cui versa il Paese, sassi che portano il peso di un passato incancellabile e percio’ ancor piu’ devastanti per le ferite di cui l’Italia soffre ancora e che stenta a rimarginare.
Fiumicino 24 aprile 2011 h. 10.47pm. Mario R. Zampella












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