mercoledì 28 marzo 2012

Cifrematica, la Scienza della Parola

Ieri 27 marzo 2012, presso la suntuosa sala dello Stabat Mater, all’interno del Palazzo dell’Archiginnasio di Bologna,  Sergio Dalla Val, psicanalista e cifrematico, ha presentato il suo libro “In direzione della cifra. La scienza, l’impresa, la clinica” (Ed. Spirali) che verte sul tema della “cifrematica”, la scienza della parola, ovvero la parola che diviene cifra, un percorso di indagine sulle qualita’ e le proprieta’ della parola. La “Cifrematica” ha origini recenti, frutto del pensiero di un linguista e psicanalista, Armando Verdiglione, che ha avvertito la necessita’ di psicanalizzare la parola, in una visione “altra dalla cosa”, dove l’Arca, che in ebraico allude alla parola, e’ il riferimento indissolubile che ne determina la caratteristica fondamentale, ossia quella di contenitore, per cui le cose entrano nella parola vista come “container”, eppure non  definibile in mancanza della testimonianza dell’essere. Psicofilosofia, che allaccia il discorso alla linguistica ma anche alle teorie freudiane e lacaniane della psicanalisi. Il fine essenziale della cifrematica pone le basi nella rivoluzione che conduce all’affermazione del libero arbitrio, con le garanzie di una liberta’ di pensiero asservita all’umilta’ dell’individuo. La conoscenza inquadrata nella fallace indagine che inevitabilmente comporta il pregiudizio, sviluppa le sue ramificazioni in virtu’ del principio della “non contraddizione” in antitesi alle filosofie orientali secondo cui la “dualita’” rappresenta la chiave di lettura universale. La liberta’ concessa dalla “cifrematica” permetterebbe quindi, a chi ha orecchie per ascoltare, il distacco dal gulag mentale del terzo millennio, la ribellione ai poteri occulti che opprimono l’individualita’ e la libera l’espressione del se’, entita’ autentica, obiettivo di ogni esistenza terrena. La parola quindi contenitore di altro, anche dell’infinita’ del tempo, in relazione al “pragma”, il fare, una verita’ che nasce nell’istante in cui la lingua proferisce suono, non quello edulcorato dai denti ma quello originario, da cui la parola prende spunto per divenire soggetto. Il concetto e’ complesso ma intrigante, non svincolato da ulteriori e profonde discipline, eppure di struttura solida e indipendente. Hanno altresi’ presenziato al convegno, il grande filosofo e politologo Carlo Monaco, che ha introdotto la discussione richiamandosi ai concetti racchiusi nelle parole del Diritto Romano, chiaramente influenzato dalla filosofia dell’antica Grecia, e l’ingegnere Tommaso Freddi, che nella sua qualita’ di imprenditore, ha illustrato le tematiche della finanza e dell’economia, in relazione alla “cifrematica”, tema trattato in un capitolo del libro oggetto d’argomento. La giornalista Alessandra Nucci ha moderato l’incontro, decorato ulteriormente dalle letture dei bravi attori Nino Campisi e Agnese Corsi, del Teatro del Navile di Bologna.
Bologna, 28 marzo 2012 h. 12.02 pm. Mario R. Zampella











domenica 25 marzo 2012

Significante e Significato

Su desiderio della Principessa Giordana Wijidan Al Hashemi, sotto il patrocinio della Regina Rania, in collaborazione con l’Ambasciata di Giordania, della Fondazione Roma Mediterranea e della Camera di Commercio Italo-Araba, si terra’ a Roma, ai mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali fino al prossimo 10 giugno, una mostra sull’arte moderna calligrafica del mondo arabo. La mostra intende promuovere l’estetica insita nella scrittura araba, peraltro presente negli ideogrammi cinesi, le cui origini scavano nel tempo passato oltre il secondo millennio. L’iniziativa di particolare curiosita’ trova fondamento nell’importanza che riveste la cultura calligrafica attraverso i secoli, con le sue numerose modifiche, ed il suo significato che si prospetta in differenti versioni, come tutte le rappresentazioni linguistiche del mondo. Il messaggio, il segno e la gestualita’ esprimono autonomamente significanti che comunicano altro dalla finalita’ conscia della scrittura, sino ad imprimerne un carattere di notevole artisticita’, legato all’inconscio dell’attore. Il tutto acquista quindi una parallela funzione ornamentale, in cui e’ possibile ammirarne l’eleganza e l’estetica, a prescindere dalla comunicazione ultima. Ogni tratto, ogni segno, risultano essere l’esperienza, mistica e non, in cui e’ condensato  il patrimonio culturale che ogni individuo trasmette di generazione in generazione, con le dovute varianti ed 
evoluzioni,   e che riflette  l’unicita’ universale personale. 
Ferdinand De Saussure pose la prima pietra con cui lo studio dei segni, nel particolare ambito calligrafico e linguistico, si e’ diffuso, seguito dagli ulteriori approfondimenti in campo artistico e della comunicazione, di calibri quali Barthes ed Eco. 
L’arte e’ un’altra forma ancora di saggezza.
Bologna, 25 marzo 2012 h. 4.00 pm. Mario R. Zampella













La Democrazia e' Partecipazione

Avrebbe l’identikit di un referendum nazionale, la nuova iniziativa del Ministero della Pubblica Istruzione, che consiste in un’indagine che ha il vago sapore di marketing applicato, ma in
definitiva risulta la misura del riflesso popolare circa le nuove proposte legislative. Sul sito del Ministero, compare il nuovo link dedicato a chiunque voglia partecipare attivamente alla discussione riguardo l’attuale valore, legale e non, dei diplomi di scuola secondaria e universitari, viste le notevoli disparita’ di valutazione degli stessi, in relazione agli atenei, ai docenti, alla preparazione media degli studenti e al territorio, insomma a quel coacervo di concause che contribuiscono a differenziare il valore estrinseco del tanto agognato “pezzo di carta”. Esulando dalle considerazioni prettamente legate al tema dell’istruzione, e’ importante stabilire se l’iniziativa costituisce un momento importante per la maturazione del dialogo fra Stato e cittadini, oppure se la stessa contribuisce solamente ad un incremento d’entropia in campo istituzionale. Il Sindaco Bloomberg ha lamentato, giorni or sono, l’incessante cinguettio proveniente dai social network, dai quali quotidianamente emerge l’umore della cittadinanza in riferimento alle disposizioni varate dalla giunta comunale. Egli ha definito il fenomeno come un “referendum quotidiano” impossibile da
monitorare, fonte di confusione e manipolazioni concordate. E’ vero, le acque agitate del WEB, nell’ambito dei nuovi mezzi di socializzazione, risultano spesso impraticabili, benche’ a volte producano effetti concomitanti tesi alla rivendicazione di diritti inalienabili. L’iniziativa italiana si pone pero’ in un area abbastanza neutra, in cui, con la serenita’ dovuta, i cittadini esprimono il proprio giudizio scevro da qualsivoglia influenza limitrofa. Qualche tempo fa, per esempio e’ stata accolta la proposta di un pensionato consistente nel porre la data di scadenza dei documenti identificativi nel giorno del compleanno, ed e’ stata varata con entusiasmo. Quindi, sebbene possano ravvisarsi possibili secondari scopi in relazione al controllo del pensiero individuale, tutto sommato, in virtu’ delle garanzie che la democrazia dovrebbe tutelare, detto modello di consultazione appare accettabile, per l’incremento della partecipazione popolare al lavoro istituzionale, per le prevenzioni che possono attuarsi in riferimento a dettagli non considerati per difetto, ed infine, per una piu’ coinvolgente politica in cui si vede il cittadino protagonista.
Come Gaber cantava “La democrazia e’ partecipazione”.
Bologna 24 marzo 2012 h. 6.54 pm. Mario R. Zampella











venerdì 23 marzo 2012

Fotoni Leggibili Anche Fuori Campo

Viene concretizzandosi la possibilita’ di osservare oggetti e contesti posti fuori dalla scena che si prospetta alla nostra visione. Al M.I.T. di Cambridge, e’ stata messa a punto, almeno in fase embrionale, una telecamera superveloce, in grado di catturare brandelli di luce dispersi, provenienti da ambienti che non sottostanno alla suo obiettivo. Il principio su cui l’esperimento e’ stato condotto, si basa sulla prerogativa di cui i fotoni sono depositari, essi sono portatori di informazioni, ed e’ grazie a loro che risulta possibile osservare tutto cio’ che appare nel nostro campo visivo, anche oltre la limitata scena terrestre, seppure col debito ritardo dovuto alla loro velocita’ finita. L’esperimento consiste nel porre una speciale telecamera, la cui velocita’ di ripresa e’ sincronizzata in rapporto alla velocita’ della luce, oltre un ostacolo che inibisce la visione di una scena determinata, ed effettuando la ripresa, le immagini restituirebbero la percezione di quanto risulta nascosto dallo stesso ostacolo. Le “Lenti Gravitazionali”, e’ quell’effetto particolare studiato da Einstein ed Eddington, in cui i raggi di luce tangenti una massa che oscura la stella sorgente di luce vengono deviati permettendone cosi’ la loro lettura seppure la stella risulti nascosta. L’esperimento di Einstein costituiva la base per l’elaborazione della seconda teoria della relativita’, quella generale, che incluse il fenomeno gravitazionale non contemplato in quella speciale. 
Circola una leggenda in proposito alla lettura delle informazioni contenute nei fotoni la cui attendibilita’ e’ discutibile seppure il principio teorico sarebbe in linea con i fondamenti della fisica. Si tratta del “Cronovisore”, un apparecchio che sarebbe in grado di catturare informazioni contenute nei fotoni vaganti, relative al passato. La macchina, come spiega Daniela Ghio, in un suo articolo del “Gazzettino” del 03 agosto 2002, e’ stata creata da Padre Pellegrino Ernetti, ma per la sua pericolosita’ sociale, sarebbe stata sigillata e messa in custodia in qualche ambiente del Vaticano. Analogamente viene sfruttata anche la radiazione cosmica di fondo, il suono scoperto da Arno Penzias e Bob Wilson, proveniente dalla singolarita’ che diede vita all’universo, per ottenere ulteriori e piu’ dettagliate informazioni circa le sue origini e la velocita’ della galassie che lo compongono. La storia dell’universo viene letta sulla base di questi principi, secondo cui luce e suono sono energie che non si distruggono e la loro interpretazione costituisce il grande patrimonio informativo di cui l’essere umano dispone, per azzardare il mistero ancora racchiuso nel “Big Bang”, illeggibile per il principio di indeterminazione che lo distingue.
Bologna 23 marzo 2012 h. 10.08 am. Mario R. Zampella










mercoledì 21 marzo 2012

Globalmafia, Manifesto per un'Internazionale Antimafia.

Ieri, presso l’Universita’ degli Studi di Bologna, Carlo Giuseppe Martini, professore di Storia
Contemporanea presso l’ateneo di Palermo, ha presentato il suo libro “Globalmafia, manifesto per un internazionale antimafia”, tenendo una conferenza per gli studenti bolognesi in cui ha sintetizzato le tappe fondamentali, dalla sua nascita ad oggi, di tutta l’evoluzione del fenomeno mafioso in Italia e all’estero. Il Professore ha tenuto a evidenziare il percorso di sviluppo del movimento mafioso all’estero, proponendo lo stesso modello rappresentato nel secolo scorso dall’Internazionale Socialista, la cui influenza ha determinato gli assetti politici del dopoguerra. Partendo dai movimenti contadini dei primi del 900, e ponendo particolare attenzione alle radici della cultura popolare siciliana, egli ha tracciato il percorso di maturazione dell’associazionismo mafioso, sino alla trattativa con lo Stato, il famoso “Papiello”, ed il compromesso pattuito sui benefici concessi dalla sospensione tacita del regime carcerario duro, previsto dall’art. 41 bis. Inevitabili i richiami alla stagione stragista degli anni ’90, gli assassinii di Falcone e Borsellino, includendo le possibili e mai confutate connessioni fra politica e mafia, da Andreotti a Dell’Utri.
Martini giunge al quadro complessivo attuale, in cui l’Economia esercita il ruolo di attore protagonista, sotto la direzione di un’entita’ che esula dall’immagine classica mafiosa, i cosiddetti colletti bianchi, che usa nuovi ed efficaci strumenti di persuasione, tali da costringere intere nazioni al “default” finanziario. Utilizza il modello “egemonico” gramsciano per fissare l’immagine di un potere contro cui nulla e’ possibile, se non una resistenza “partigiana” di nuovo millennio. L’incontro si conclude con una fitta serie di domande poste dagli astanti, in cui Martini appare per nulla avaro, tra cui l’ipotesi, non affatto da escludere, che l’alleanza tacita fra mafia e forze militari statunitensi, in occasione dello sbarco in Sicilia per la liberazione d’Italia abbia sancito le future e alternate collaborazioni reciproche con strutture di potere paramilitare (Gladio) e organizzazioni dell’intelligence internazionali, nell’intento paradossale di salvaguardare le sorti del paese da
possibili attacchi terroristici di matrice islamica. Una collaborazione intricata, in cui la partecipazione delle forze dell’ordine e’ piu’ volte emersa in occasione delle indagini svolte dalle varie procure. In attesa di una versione completa e definitiva del complesso intreccio di rapporti che ha caratterizzato lo sviluppo socioeconomico italiano del secolo scorso, il Prof. Martini cita una frase del Procuratore Ingroia, secondo cui l’Italia affonda i pilastri della propria esistenza, nel sangue versato da chi ha costantemente e fedelmente combattuto il fenomeno mafioso.
Bologna, 21 marzo 2012 h. 10.01 am. Mario R. Zampella











domenica 18 marzo 2012

Padre Ciotti, Sempre in Trincea

Ieri a Genova, in occasione della 17esima ricorrenza per la memoria di tutte le vittime della mafia, la cui giornata e’ stabilita per il 21 marzo, Padre Luigi Ciotti (ho pregiudizi sul DON) ha tenuto una grande conferenza, in cui ha sottolineato molti dei punti nevralgici in cui si dovrebbe intervenire per intensificare e vincere la lotta contro la mafia. Ha ricordato Placido Rizzotto, e l’immagine minore di Giuseppe Letizia, il testimone dell’omicidio che a sua volta e’ stato ucciso. Ha ricordato un po’ tutte le vittime di questo assurdo quanto reale fenomeno, con un coinvolgimento totale, con la sua passione di sempre, direi compassione, verso tutto cio’ che e’ ostaggio della mentalita’ mafiosa. Piangeva Padre Ciotti, senza una lacrima, con un linguaggio la cui struttura non rispecchiava i parametri istituzionali, non riferiva asetticamente in preordinata scaletta i punti da citare. Egli ha tratto l’essenza di tutto il suo travaglio interiore, e l’ha dedicato ai presenti, coinvolti emotivamente dal suo discorso, rimarcando la “zona grigia”, la stessa citata da Napolitano come “sacche di ambiguita’”, in cui si annida la grande estensione della cultura mafiosa, un atteggiamento gia’ sperimentato in occasione del periodo fascista, benche’ il regime fosse nemico dell’ allora embrione mafia. Si tratta di un fenomeno comportamentale, che coinvolge in particolar modo la massa, quella moltitudine di gente il cui pensiero equivale, quando sono consapevoli della propria forza, ad una bandiera che sventola al vento. E Ciotti supera se stesso quando riprende le stesse parole di Impastato, senza censure di sorta, “la mafia e’ merda, e’ niente, nulla senza l’appoggio di quella zona grigia, che determina la sua fortuna e la sua sopravvivenza. Padre Ciotti, una persona che
dedica la propria vita senza risparmio alla gente, nel bene e nel male, senza pregiudizi e vincoli, un uomo che ha ottenuto piu’ risultati di ogni altra organizzazione politica e/o istituzionale.
Bologna, 18 marzo 2012 h. 10.28 am.










sabato 17 marzo 2012

Nick e George Clooney, Esempi da Imitare

Be’, una nota di merito va senz’altro indirizzata al mitico attore americano George Clooney, per la vicenda in cui e’ incappato in tutta consapevolezza, conscio della grande portata di un messaggio da troppi ancora ignorato. Sudan, Omar Al-Bashir, il sanguinario responsabile insieme al suo ministro della difesa Hussein Mohamad, del genocidio in Darfur, ancora entrambi liberi, malgrado le condanne del Tribunale Internazionale dell’Aja, da questi disconosciuto nella sua piena autorita’. Il Sudan continua ad intrecciare scambi economici, cede petrolio alla Cina in cambio di armi e valuta e qualche veto presso la sede dell’ONU, ed il suo Presidente viaggia indisturbato negli stati limitrofi, sebbene facciano parte dell’Unione Africana, che riconosce la Corte dell’Aja. Clooney, insieme al padre Nick, giornalista 78enne, e ad altri autorevoli personaggi, quali il figlio di Martin Luther King e quattro parlamentari, sono stati arrestati e rilasciati dopo poche ore, per una dimostrazione tenutasi presso l’ambasciata del Sudan, in cui la protesta ha sconfinato i limiti di legge, limitatamente all’occupazione del suolo. Esempio di grande forza morale e sociale, a cui e’ impossibile essere indifferenti.
Bologna 17 marzo 2012 h. 5.54 pm. Mario R. Zampella










La Commissione Antimafia Europea

Meglio tardi che mai. Anche l’Europa si aggiorna istituendo la Commissione Antimafia Europea ricalcando le orme italiane, che in materia ha molto da insegnare. Daltronde la mafia e’ nata in Italia e dopo aver esportato egregiamente la grande invenzione, si e’ posto rimedio, con la Commissione italiana, realizzando che il fenomeno davvero iniziava ad assumere proporzioni globali. Col tempo la mafia ha mutato le sue prerogative, divenendo un fenomeno di massa, una rete a cui grande parte della popolazione fa ricorso per ottenere questo o quel favore, in antitesi all’ordinamento statale democratico, della cui organizzazione la fiducia e’ calata enormemente, viste le collusioni in atto. Dalle raccomandazioni agli efferati delitti, la rete pone i suoi presupposti sull’idea di appartenere ad un “movimento”, che sia in competizione alla macchina statale, dimostrando possibilmente di fare meglio, anche in campo sociale. La mafia ha assunto carattere
ideologico, e poco mancava che se ne istituisse il partito. Un passo importante, come sostiene il
Procuratore Giancarlo Caselli, atteso da tempo. Un passo consacrato allo sradicamento della cultura mafiosa.
Bologna 16 marzo 2012 h. 10.16 am.





mercoledì 14 marzo 2012

Zichichi, I Fotoni, I Neutrini e lo Scoop.

Sul sito de “La Stampa” e’ apparso ieri 13 marzo, un articolo di Piero Bianucci, che richiama un
argomento bollente in tema di frode e correttezza deontologica, nel caso in esame, in ambito scientifico. Si, poiche’ domenica 11 marzo Il Sole 24 Ore ha pubblicato nel suo supplemento culturale, un intervento di Fernando Ferrone, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, col quale pone in seria discussione tutta la questione relativa all’esperimento “Opera” di Antonio Ereditato, in termini squisitamente comunicativi, a prescindere dall’errore scientifico registrato e tempestivamente rettificato. Lo scoop informativo emerse dalle pagine de “Il Giornale”, di cui oggi ogni traccia e’ irreperibile, (cliccando il link seguente se ne puo’ avere conoscenza:
La scoperta che mette in crisi Einstein) dal quale si apprendeva che il Prof. Antonino Zichichi portava a conoscenza della redazione l’importante risultato ottenuto dal “suo” progetto “Opera”, cioe’ che i neutrini avrebbero viaggiato 6 Km al secondo piu’ veloci dei fotoni. Come Ferroni afferma, la storia della Scienza e’ colma di errori, che rappresentano il sale stesso del metodo scientifico, ma in termini assoluti, questa vicenda registra per la prima volta il pasteggio dell’informazione a disposizione del pubblico ludibrio. Ogni precedente costituiva occasione importante per la crescita culturale collettiva della comunita’ scientifica e la massa partecipava alla conoscenza di nuove scoperte solo alla certezza incontrovertibile dei risultati, anche se qualche Nobel non e’ stato sempre meritato (quello di Einstein sarebbe toccato alla moglie Mileva Maric). Questa volta, invece, essendo apparsa la notizia in anteprima su “Il Giornale”, l’equipe di Opera non ha potuto fare a meno di confermare quei dati, col beneficio di inventario. 
Ma i neutrini, a rigor di logica, avrebbero mai potuto superare la velocita’ della luce ? Stando alla teoria della relativita’ speciale no, in quanto dotati di massa, e la teoria appunto spiega che massa e tempo si dilatano ovvero assumono proporzioni sempre piu’ elevate quanto piu’ ci si avvicina al muro della luce, quindi i neutrini superando, seppur di poco quel limite, avrebbero costituito il punto di partenza per la riscrittura ex novo di una nuova teoria, in cui sarebbe stato scardinato il limite insuperabile della velocita’ della luce, e con esso le equazioni relative al tempo, alle lunghezze ed alla massa. Le nuove frontiere della quantistica, pero’, entrano in conflitto dichiarato con la Relativita’ Speciale, in quanto, in seguito all’esperimento di Alain Aspect e John Bell, hanno appurato l’esistenza di un intrinseco legame fra particelle di luce che le porrebbe in relazione tale da essere intercomunicanti simultaneamente anche a distanza di milioni di chilometri, le particelle quindi non avrebbero alcun limite di sorta nella velocita’ di comunicazione reciproca, anzi. Ma meccanica classica e quantistica ancora attendono di essere unificate in un’unica elegante teoria, e la questione, a differenza del passato, in cui la ricerca rappresentava l’esclusivo disinteressato impegno scientifico, oggi appare essere strumento al servizio di molte e non meglio accreditate entita’, in cerca soprattutto di un “copyright” d’eccezione e di fama immeritata.
Bologna 13 marzo 2012 h. 9.10 pm. Mario R. Zampella












martedì 13 marzo 2012

Cina, pena di morte inflitta dalla TV

Non v’e limite all’avidita’ di audience, e cio’ e’ stato ampiamente dimostrato da ogni emittente TV i cui grafici economici sono allineati allo “share”. In Cina pero’ la realta’ supera ogni fantasia, come si apprende dal sito di AgenziaRadicale. Si sa che il primato mondiale per le esecuzioni della pena capitale spetta allo stato cinese, con circa cinquemila condannati all’anno, e cio’ evidentemente ha rappresentato un appetibile occasione da sfruttare per un emittente TV della Cina centrale, che dal 2006 trasmette un reality che propone interviste in diretta dei condannati a morte, a volte anche poco tempo prima l’esecuzione. La trasmissione e’ seguita da quaranta milioni di spettatori e la giornalista conduttrice Ding Yu, con vero spirito sadico, dileggia i “dead men walking” con epiteti offensivi e riferimenti al loro status di “escrementi della societa’”. Il direttore dell’emittente giustifica ed attribuisce valenza positiva alla diffusione di tale spettacolo, per la forte portata comunicativa tesa alla dissuasione dei reati in ambito sociale, ma la BBC intende intervenire in merito, organizzando un programma che evidenzi il cinismo culturale di un paese che tuttavia risulta essere primo al mondo anche in materia economica. L’educazione sociale non puo’ affidare
le sue aspettative al terrorismo di Stato, in perenne conflitto con la liberta’ di espressione e di movimento. La repressione e la diffusione della paura quali mezzi per il controllo e la detenzione del potere, appartengono a civilta’ obsolete e destinate all’estinzione, perche’ basate sulla profonda e arrogante ignoranza di chi e’ incapace di aperture mentali progressiste e culturali, e l’economia, valore intrinseco di una societa’ libera e dinamica, e’ funzionale solo in un clima generale di pace e distensione, al contrario dell’economia forzata e sfruttatrice cinese, per ovvie ragioni destinata anch’essa al tramonto per mancanza dei presupposti oggettivi.
Bologna 13 marzo 2012 h. 9.20 pm. Mario R. Zampella















giovedì 8 marzo 2012

Siria il potere di Assad si incrina

“Io Abdo Hussameldin, delegato alla gestione del petrolio e ministro della ricchezza minerale siriana, annuncio la mia defezione dal regime, le mie dimissioni dagli incarichi ricoperti ed il ritiro dal partito Ba’aht. Mi unisco alla rivolta di questo popolo dignitoso”. “Ho detto a questo regime: avete inflitto a coloro che voi definite essere il vostro popolo un anno di tristezze e dispiaceri, negando loro umanita’ e diritti vitali di base, guidando la Siria alle porte dell’abisso e la sua economia al collasso”. Queste le parole del Ministro Hussameldin comparse su Youtube, la cui attendibilita’ sarebbe ancora incerta. E’ la piu’ alta carica di Stato, dopo la diserzione di due generali e numerosi soldati dell’esercito, ad essersi dissociato dalle azioni sanguinarie di Bashar al-Assad. “Sono stato nel governo per 33 anni. Non volevo terminare la mia carriera servendo i crimini di questo regime. Ho preferito scegliere cio’ che e’ giusto, sebbene sappia che il regime brucera’ la mia abitazione e perseguitera’ la mia famiglia” aggiunge, in un clima 
incandescente fra i conflitti della Lega Araba ed il Ministro degli esteri russo Lavrov, il quale, dopo una visita ad Assad di qualche giorno fa, continua ad auspicare una distensione ormai utopica. Kofi Annan sara’ prossimamente in visita al governo siriano, in missione per un ulteriore tentativo di mediazione, al fine di scongiurare una guerra che avra’ effetti devastanti in tutta l’area mediorientale, tenendo presente anche la recente rimonta del partito di Kamenhei in Iran. Per intanto il popolo siriano ha rispolverato l’antico metodo di comunicazione, consistente nell’utilizzo dei piccioni viaggiatori, essendo tutti gli altri mezzi sotto stretto controllo del regime.
Bologna 08 marzo 2012 h. 01.20 pm.








martedì 6 marzo 2012

Dorjee, un altro Tibetano a Fuoco

Fu Thích Quang Đuc il primo monaco buddista che si immolo’ in nome dell’uguaglianza religiosa a Saigon, l’11 giugno del 1963. La protesta era volta a contrastare le politiche dell’allora Presidente del Vietnam del Sud Ngô Đình Diem che, essendo cattolico, ostacolava la diffusione del buddismo nel suo territorio. La pratica dell’immolazione a mezzo combustione da allora e’ divenuta fondante delle rivendicazioni di una religione a lungo oppressa e boicottata, sino ai giorni 
d’oggi, in cui, puntualmente, si registrano azioni suicide a mezzo combustione, in particolare in Tibet, zona da lungo tempo oggetto di controllo da parte del regime cinese. Il suicidio e’ condannato dal buddismo quale scelta finale non consona ai principi religiosi, al contrarrio l’autoimmolazione e’ considerata un atto positivo, suscettibile di diffondere una piu’ elevata concezione ascetica, dal momento che la stessa fonda le sue ragioni sulla protesta per l’affermazione delle liberta’ religiose, come ogni costituzione civile difende. Cio’ che in particolare convinse le correnti buddiste che quel tipo di scelta fosse propositiva e non rinunciataria alla vita, fu il fatto singolare che, benche’ Thích Quang Đuc, subi’ la prima combustione per propria volonta’ e successivamente fu cremato come da tradizione, il suo cuore risulto’ stranamente intatto, al che persino le autorita’ vietnamite provvidero alla conservazione delle sue reliquie col massimo rispetto. Ieri si e’ consumata la ventiseiesima immolazione dal 2009, un monaco diciottenne, Dorjee, si e’ dato fuoco dinnanzi ad un ufficio governativo nella citta’ di Charawa nel Sichuan e sabato e domenica scorse altre due donne hanno provveduto alla stessa scelta. Il particolare 
raccapricciante della vicenda di Thích Quang Đuc riguarda la sorella dell’allora Presidente, la quale affermo’ con grande sufficienza, che non sarebbe stato un “barbecue di Monaci” ad impedirne la loro repressione.
Bologna 06 marzo 2012 h. 12.30 pm. Mario R. Zampella











sabato 3 marzo 2012

Eutanasia e Cremazione

La CEI apre discretamente a sorpresa le proprie limitazioni alla cremazione dei defunti, a patto che le ceneri siano depositate nei luoghi di culto della morte, ovvero nei cimiteri, e che la scelta estrema non sia dettata dal sentimento ateo che nega ogni forma di vita al di la’ di quella terrena. Sara’ pertanto interdetta la custodia dei resti in spazi privati o la loro dispersione in fede alle correnti panteiste e naturaliste. La cremazione e’ una pratica sempre piu’ diffusa che richiama diversi principi ispiratori, dal piu’ materialista che la individua come la soluzione necessaria al sovraffollamento dei cimiteri, sino alla concezione che essendo l’individuo costituito essenzialmente di energie cosmiche, a mezzo della dispersione delle ceneri, l’essenza spirituale verrebbe ad integrarsi in forma diversa al grande brodo primordiale, bypassando la vacatio della decomposizione. Va quindi affermandosi lo snellimento di taluni passaggi che riguardano la
“burocrazia” del fine vita, considerando anche le forme di applicazione dell’eutanasia praticate in Olanda e in Svizzera, dove, seppur vietata in maniera esplicita, il medico interessato puo’ attuarla a determinate condizioni, senza incorrere nei rischi del suicidio assistito. Resta lo scempio ancora accettato dei luoghi in cui le salme vengono ammesse, rendendo ancora vigente quell’assurda distinzione fra cimiteri per atei e cimiteri per cattolici, tanto in voga nei secoli scorsi, ma a quanto pare ancora in auge.
Bologna 03 marzo 2012 h. 11.50 am. Mario R. Zampella