domenica 25 marzo 2018

CAMERA E SENATO - PRIMI PASSI


Il primo passo che indirizza le nuove forze politiche verso la formazione di governo, e' stato fatto. La "cosa pubblica" avra' forse qualche speranza di essere amministrata, anche se difficilmente per i prossimi cinque anni. Perche'?  Sono stati eletti i rappresentanti di Camera e Senato, nelle rispettive figure di  Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Dopo un iter elettorale non molto travagliato, ma comunque costellato da qualche colpo di scena,  le formazioni piu' rappresentative del voto del 4 marzo, hanno designato due politici, entrambi di radicale estrazione intellettuale, anche se per nulla convergenti nelle loro visioni di governance della cosa pubblica. Mo cio' non influisce, in quanto rappresentanti super partes di un Parlamento che inizia a assumere i contorni di cio' che sara' la XVIII legislatura. Si e' comunque molto lontani ancora da quell'impronta caratteriale di cui si e' accennato in precedenza. E si, perche' i responsabili delle nomine di Presidente della Camera e del Senato, si riassumono nei due grandi schieramenti, M5S e Lega, benche' la Casellati appartenga da sempre al circolo di Forza Italia. Si tratta di un connubio strano. Due forze politiche, con programmi diversi ed obiettivi comuni (come sempre). Se la nomina alla presidenza del Senato non muta molto il quadro istituzionale entro cui si sono espressi gli ultimi trent'anni della nostra Repubblica, quella della Camera assume particolare rilievo per il noto back ground di militante attivo  che riveste il suo esponente: Roberto Fico. Sempre in prima linea. in testa al movimento dei 5Stelle di Napoli, ha formato la propria personalita' politica nelle piazze, nelle dure giornate di contestazione del sistema ed ha da sempre inciso un solco spartiacque di vedute fra lui e l'ondivago rappresentante ufficiale del movimento, Luigi Di Maio, che fra mille contraddizioni, e' riuscito a traghettare quell'iniziale protesta viscerale sino al Parlamento. Roberto Fico e' cresciuto all'ombra di un Grillo che nei teatri di tutta Italia, denunciava giustamente le storture di tutta la politica e di tutto il sistema che da sempre caratterizza il paese Italia. E quindi rappresenta quell'ala ortodossa del "non compromesso", anche se in qualita' di Presidente della Camera, non potra' sbilanciare piu' di tanto il suo comportamento. Una cosa e' certa. Malgrado le forze politiche in discorso non avranno molto materiale in comune su cui lavorare, Roberto Fico, sicuramente rimane parte significativa di un'impronta politica  di carattere. Non bastera' ad amalgamare le forze in gioco, ma costituira' almeno una garanzia parziale che tutto si svolgera' in un clima corretto.
             25 marzo 2018                                                                                     Mario R. Zampella





sabato 17 marzo 2018

COMMUNICATION.


Link: Agoravox 

La comunicazione del terzo millennio e' divenuta arte sopraffina. Leggere fra le righe di quanto si viene informati, costituisce uno degli esercizi piu' delicati e intriganti che possa coinvolgere la mente umana. Oramai l'informazione regna sovrana, ma l'arte del neologismo, dell’allusione o, se si vuole, del doppio senso, ha radici molto antiche. Eppure, qualcuno giurerebbe che nulla sarebbe da ascrivere a colui che crea cultura e/o informazione. In sostanza, tutto cio' che viene interpretato, dai graffiti rupestri alle antiche e sacre scritture, sino ai giorni nostri, non costituisce una personale traduzione del vero significato esistente all'interno di quanto espresso, bensi' un'interpretazione dettata da profondi studi e ricerche sui possibili significati e simbolismi di cui se ne scrutano i messaggi. In tutto cio' dai primi dell'ottocento, con le nuove forme di comunicazione di massa, quali la radio, il cinematografo, seguito dalla televisione, il linguaggio della comunicazione e' estremamente modificato. La chiarezza esplicita ha via via ceduto il posto alla comunicazione crittografata, non quella di "enigma". Una sorta di trasmissione in back ground di elementi e chiavi di lettura alternative al collaudato e ben conosciuto linguaggio tradizionale. Soprattutto, si e' compreso che l'esplicito non costituisce piu' il miglior piatto servito a tavolino, anzi. Si tratta esattamente del contrario, che non vuol significare ambiguita', ma viva partecipazione del fruitore alla comunicazione. L'esercizio principale si basa sulla sottrazione, anziche' sulla dettagliatissima informazione. Sottrazione che intriga, incuriosisce, sprona alla ricerca di quanto carente in ognuno e in ambito artistico, restituisce quel margine di immaginazione in piu', violato oramai dai sempre piu' iperconfezionamenti spediti a domicilio che stimolano pigrizia, rallentamenti neuronali e possibili senilita' premature. Ecco pertanto l'interazione essenziale fra comunicatori e fruitori, sostanziabile in quel filo sottile che li intreccia l'uno all'altro in una estrema e lunga azione di transfert, in cui il non detto assume l'importanza peculiare dell'essenza comunicativa.
 17 marzo 2018                                                        Mario R. Zampella



mercoledì 14 marzo 2018

MORO, 40 ANNI DAL SEQUESTRO.


Link: Agoravox
40 sono gli anni trascorsi dal 16 marzo 1978, giorno in cui avvenne il sequestro dell'Onorevole Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. 40 anni in cui ancora non e' emersa una verita' definitiva e certa. Nel corso di questo lungo periodo, si e' composto un quadro frammentario, contraddittorio e insufficiente a delinare l'insieme che nella realta' giace ancora dietro le quinte di tale tragico momento storico. Da piu' parti e' giunta voce che l'Onorevole potesse essere salvato, da Raffaele Cutolo sino alle dichiarazioni di un sottoufficiale della Guardia di Finanza. Le ulteriori dichiarazioni di Bettino Craxi, rese in quei momenti drammatici, avallano ancor di piu', sulla base di strane coincidenze, la probabile intenzione di abbandonare Moro al suo destino, per oggettive (o soggettive?) impossibilita' al compromesso. I misteri legati alla sparizione di documenti dai fascicoli giudiziari, alla scomparsa di una delle 18 cassette audio sequestrate nel covo delle BR, la probabile infiltrazione di membri dei servizi di sicurezza nelle colonne dei brigatisti, che abbiano in qualche via contribuito all'attacco, come le possibili partecipazioni di servizi dell'intelligence estera, pongono il caso Moro in un alea di interesse internazionale alla sua eliminazione. E appare strano, in riferimento al richiamo di Kissinger, allora Segretario di Stato degli U.S.A.,  per cui il compromesso storico fra il partito della Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista avrebbe dovuto essere evitato, non risolve per nulla, quale possibile movente, cio' che poi e' accaduto. Molto piu' importanti ed esecrabili ragioni giacciono insieme al corpo dell'Onorevole, e forse mai emergeranno. Enrico Berlinguer non era affatto un leader temibile, ne' per gli USA ne' per qualsiasi altro stato mondiale. Eppure la giustizia italiana, ovvero, le commissioni appositamente costituite per l'istruzione delle indagini in merito, ipotizzano un insieme di forze, nazionali ed internazionali, legali e criminali, quali possibili mandanti ed organizzatori del processo e condanna a morte del grande statista. Era forse Aldo Moro a conoscenza di qualcosa di indicibile ? Non resta che attendere, forse invano, come invane sembrano le attese per le tragedie di Ustica, Bologna, Piazza Fontana, Enrico Mattei, Pier Paolo Pasolini etc. etc.  La visione onirica di Marco Bellocchio, nel suo lungometraggio "Buongiorno Notte", suggerisce un finale sospeso, a lieto fine, in cui Moro abbandona con le proprie gambe il covo brigatista e si allontana poco alla volta. Ci piace ricordarlo cosi'.
   14 marzo 2018                                                                           Mario R. Zampella





martedì 13 marzo 2018

HAPPY BIRTHDAY Mr. EINSTEIN


Link: Agoravox
Il 14 marzo ricorre il 139esimo anno dalla nascita di uno dei piu' celebrati e famosi scienziati del '900. Parliamo di Albert Einstein, nato a Ulm (Germania) nel 1879. Il suo contributo alla scienza mondiale e' ben conosciuto oramai ovunque e le sue scoperte allo stato attuale rappresentano i fondamenti della fisica relativistica. L'intuito particolare che egli sviscero' verso il cosmo, con l'ausilio della fisica classica newtoniana, lo condusse alla formulazione di due teorie che, in fase odierna, sono puntualmente confermate dalle osservazioni dirette e dalle sperimentazioni secondo il metodo scientifico. E' da evidenziare, infatti, che sia nel 1905 che nel 1915, anni in cui Einstein presento' rispettivamente la teoria della Relativita' Ristretta e la terioa della Relativita' Generale, la comunita' scientifica di allora opponeva stregua resistenza alle sconvolgenti rivelazioni, pur esse poggiando su impianti e modelli matematici di indiscutibile eleganza e rigorosita'. Entrambe le teorie descrivono il comportamento di masse in moto accelerato, a velocita' pressoche' luminali. Cio' che Isaac Newton aveva gia' elaborato ed in quel tempo oramai parte integrante della fisica classica, Einstein e' tentato di innovare, con soluzioni alternative esemplari, tant'e' che, in suo scritto, colpevolizza se stesso per aver recato un simile torto alle pur eleganti teorie di Newton. Cio' che le distingueva basicamente, era del tutto riassunto nella velocita'. Le equazioni di Newton rappresentavano la realta' in contesti di velocita' assolutamente non  luminali. Einstein, invece, avendo oramai per certa la finitezza della velocita' della luce, riesce a predire il comportamento di massa, tempo e spazio, in ambito esclusivamente matematico, a velocita' luminale. Nacque cosi' la quarta dimensione, lo spazio-tempo, della cui prova ne sara' edotta tutta la comunita' scientifica, per la prima volta, nel 1919, quando, in occasione dell'eclissi solare che in quel momento avrebbe dovuto verificarsi intorno alla zona equatoriale, Arthur Eddington, stimatissimo collega di Einstein, provvide di recarsi presso un'isola al largo di Capo Verde, ove pote' confermare la curvatura dello spazio-tempo catturando la luce emessa da stelle altrimenti non visibili o posizionate in luoghi diversi. E' cio' che fu denominato il fenomeno delle lenti gravitazionali, ovvero, in stretta relazione con la deformazione del tappeto spazio-tempo in presenza di una massa, in questo caso il sole, la luce delle stelle ne segue la curvatura, rendendole visibili pur essendo nascoste dal sole. Einstein collaboro' per molti anni con autorevoli scienziati e matematici, vinse un premio Nobel per la Fisica nel 1921 per la scoperta dell'effetto fotoelettrico, ma l'attribuzione di meriti ugualmente significativi andrebbero rivolti a sua moglie, Mileva Maric, la quale supporto' in ogni suo passo il grande scienziato e taluno, forse per invidia, affermo' persino che le folgoranti intuizioni fossero partorite dalla mente della donna. Ad ogni buon conto a noi piace ricordare anche l'uomo, pacifista convinto e tuttavia costretto a collaborare alla realizzazione della bomba nucleare. Umile e gentile, Einstein raccolse il favore e l'ammirazione del grande pubblico, ed in tal proposito, sara' divertente ricordare un aneddoto, relativo all'incontro fra il famoso scienziato ed il grande regista Charlie Chaplin. "E' strabiliante come tu possa aver avuto tutto questo successo, con delle equazioni di cui nessuno capisce nulla" disse Chaplin. "E' altrettanto strabiliante come anche tu abbia riscosso i tuoi consensi, senza mai dire nulla" rispose Einstein.
     13 marzo 2018                                                                                     Mario R. Zampella





giovedì 8 marzo 2018

IMAGINE

Link: Agoravox
La partita elettorale si e' conclusa senza alcuna maggioranza in grado di governare in solitaria. I tre contendenti principali si trovano nell'impasse gia' rodata lo scorso 2013, anno in cui il Presidente Napolitano fu rieletto per la seconda volta e con grande pazienza invito' alla composizione di un governo di larghe intese. La legge elettorale di allora, il cosiddetto porcellum, non consenti' l'affermazione di un partito o di una coalizione, e cosi', in vista di gravosi compiti relativi alle grandi riforme, si opto' per  una formazione mista, in cui gli equilibri delle forze potessero affrontare le sfide di piu' grande interesse per il popolo italiano. Con la nuova legge elettorale, il rosatellum, le cose non sono poi cambiate molto. Non v'e' una maggioranza che consenta la governabilita' e soprattutto l'attuazione programmatica tanto propagandata da ogni singolo schieramento. Le soluzioni possibili risiedono in alleanze del momento che conducano alla soglia del 40%, con relativi compromessi in riferimento all'ideologia, se cosi' vogliamo chiamarla, di ciascun partito e/o coalizione.  Lo scoglio piu' imponente quindi, consiste nella fusione di ognuna delle singole promesse elettorali in un'unico grande programma che possa integrare cio' che in campagna elettorale e' stato venduto per vero. Il razionalismo scettico che pervade la scena, non cede alcuno spazio utile all'immaginazione di possibili alleanze, a meno che, non si tradiscano le promesse fatte. E qui veniamo al dunque.  Se sin dal principio, non si e' nella condizione di poter garantire quanto detto e ribadito in ogni manifestazione e conferenza, l'onesta' intellettuale vorrebbe che si rinunciasse all'impegno palesemente fittizio che non portera' a nulla di concretamente attuabile.  In parole povere, il popolo, sia esso popolare o populista, ha votato in relazione a schemi e programmi a se' favorevole. Perche' mai dovrebbe rinunciarvi per altri cinque anni ? Si tratta di intere collettivita' in preda alla miseria, che speranzosi in un futuro appena migliore, hanno affidato la propria sorte in blocco a nuove formazioni di rottura dell'establishment politico consolidato. Sara' il popolo talmente ancora comprensivo e malleabile, di fronte all'ennesimo tradimento ? Potra' esso ancora resistere alle bordate di una condizione di insicurezza generale causata da disoccupazione, da tasse oltremodo pressanti, da redditi esigui e pensionamenti ritardati ? Se il pensiero delle parti in gioco non sara' conciliabile, si dovra' procedere nuovamente ad un governo posticcio, come il precedente, che non ha lavorato del tutto malamente, ma certamente non ha impresso l'impronta caratteriale ideologica di questo o di quel partito. E cio' che assume importanza, soprattutto nel momento di una possibile ripresa, e' proprio quell'impronta che conferisce al paese intero un carattere preciso e immutabile per l'intera legislatura. Naturalmente con un'opposizione altrettanto forte e attenta agli errori che mai mancano. In definitiva, lo stallo italiano sembra voler protrarre nel tempo la sua peculiarita', che rimanda ai 60 anni precedenti vissuti in un clima molto simile. A meno che il teatrino dei burattini non sia inscenato in un gigantesco padiglione governativo i cui  manovratori sono ben consapevoli del raggiro perpretato ai danni di milioni di persone. In tal caso s'imporrebbe una rivoluzione culturale che imprima una svolta decisiva all'oramai conclamata situazione stagnante.
         08 marzo 2018                                                                                Mario R. Zampella