venerdì 28 dicembre 2012

2013, Anno Nuovo ?

Come sempre col nuovo anno alle porte, i propositi di radicali cambiamenti 
personali e sociali, prendono corpo, in un’aura di ottimismo globale. D’altronde 
i sogni aiutano l’uomo a sopravvivere, e gli appuntamenti rituali che scandiscono
la nostra esistenza, hanno significato da sempre il momento di riflessione a cui 
ogni individuo dovrebbe dedicarsi almeno saltuariamente. Cosi’ gli auspici e 
gli auguri per un periodo migliore del precedente si spendono in maniera meccanica
e ripetitiva, troppo spesso rivolti egoisticamente al “se”. Ci si augurano periodi 
di prosperita’ (a dispetto della recessione), di maggior salute (benche’ s’invecchi), 
di grande serenita’ (nonostante le tasse e la disoccupazione), di ogni bene e conforto 
(malgrado la violenza). Ci si propone di raggiungere nuovi obiettivi, di migliorare e
di essere all’altezza delle nuove prove a cui il futuro ci sottoporra’, di superare e 
risolvere le problematiche individuali e sociali che di volta in volta ci assillano, 
dall’effetto serra al raffreddore, in una visione genericamente ottimistica, dove il 
male e’ bandito ed il bene auspicato, entrambi ipocritamente. Si tratta di uno dei 
conflitti piu’ atavici della storia dell’uomo, come la fame, la miseria, il razzismo.
Eppure la vita continua, ipocritamente, fra un passo avanti ed uno indietro, nell’incessante
lavorio di sminuzzamento di ogni questione, di qualsiasi irrilevante problematica, 
perche’ tutti possano beneficiare dei frutti discutibili e non, di questo futuro di cui 
solo pochi hanno consapevolezza e pochi ne godono. Il pensiero umano perde il suo 
scopo nei sentieri infiniti dell’indagine fine a se stessa, della ripetizione monotona 
di cliche’ indistruttibili e della truffa mediatica. Tutti ineluttabilmente assorbiti
nell’impegno piu’ ancestrale che l’uomo ha da sempre affrontato: la sopravvivenza. 
Questa volta della specie, del pensiero e della ragione, minati costantemente dagli
inganni di una vita intesa quale mero oggetto di consumo. La terra e’ pulviscolo 
dell’universo.
Guidonia, 28 dicembre 2012 h. 11.08 am. Mario R. Zampella










giovedì 20 dicembre 2012

Vecchie Promesse, Vecchie Premesse

“Con quale coraggio ” …… queste le parole pronunciate da Claudio Sardo a 
Berlusconi nel confronto di ieri a “Porta a Porta”, nel suo rientro in TV, in 
vista delle ormai prossime elezioni politiche, a cui l’ex premier presentera’ 
nuovamente la sua candidatura. Dopo dieci anni in cui il volto dell’Italia si e’
modificato radicalmente, per il bene stesso del paese, e’ indispensabile, come 
egli sostiene, la sua presenza modellata dall’esperienza di un imprenditore che 
si e’ fatto da se. La materia del contendere naturalmente e’ stata l’economia, 
dove Berlusconi ha piu’ volte confermato con insistenza il risultato positivo 
senza precedenti ottenuto durante il periodo che l’ha visto a capo del governo. 
Argomento strettamente legato alla sua formazione di operatore finanziario, le 
cui sostanze patrimoniali risultano essere ancora di provenienza dubbia, se non 
per certo taluni contributi di grande entita’ da parte di una fantomatica finanziaria 
svizzera. Ed ancora una volta il suo slogan preferito, come anche Benigni la
sera prima ha rimarcato, e’ la promessa dell’abolizione dell’IMU, in quanto la 
prima casa e’ un bene intoccabile dal punto di vista della tassazione. Anche l’ICI 
sulla prima abitazione, la vecchia imposta sugli immobili, derivata all’abolizione 
dell’ILOR, fu abrogata nel periodo della sua legislatura, producendo conseguenze 
incalcolabili ai bilanci comunali, rimasti a secco e costretti a capriole mirabolanti.
I fondamenti dell’esenzione dell’imposta sugli immobili destinati alla residenza 
principale sono di certo sacrosanti, ma il contesto e’ decisamente diverso dai paesi 
europei dove appunto la prima casa non e’ oggetto di prelievo fiscale. Questa volta, 
la copertura di bilancio, che vedrebbe favorire i possessori della abitazione principale, 
sarebbe realizzata con prelievi paralleli nei settori dei “giochi pubblici”, quali lotterie 
e premi, in quello dei tabacchi, precisamente sulle accise, ed in minor consistenza, 
su tasse d’imbarco sugli aeromobili e sulle aziende beneficiarie di finanziamenti il cui
destino e’ puntualmente dirottato verso altri scopi. Quindi, nell’intento di proteggere 
una classe media ormai impoverita, Silvio Berlusconi andrebbe a sostituire il prelievo 
fiscale derivante dall’imposta comunale sulla prima abitazione, colpendo la medesima 
classe sociale, se non quella immediatamente al di sotto di quella soglia. Si sa che i 
proventi dei “giochi pubblici” e dei tabacchi provengono esattamente dai ceti poveri, 
che tentano la fortuna sempre piu’, per imprimere una svolta alla propria vita, e che 
annegano le proprie amarezze ed insoddisfazioni nella dipendenza dal tabacco. La 
politica di remunerazione finanziaria anziche’ migliorare, assicurando un gettito
proveniente dalle fascie di reddito alto, colpirebbe per lo piu’ povera gente gia’ 
costretta a sbarcare il lunario. Eppure la testardaggine di un individuo che e’ convinto
di operare per il bene del paese e’ piu’ incisiva e determinata di qualsiasi ragionamento 
razionale e deterministico. Per nondiscutere dell’anomalia, forse presente solo in 
qualche altra nazione del globo, in cui l’Italia sarebbe governata da un soggetto
condannato a quattro anni di reclusione per frode fiscale.”Puoi ingannare qualcuno 
ogni tanto, non tutti ogni volta” disse Lincoln a tale proposito.
Guidonia, 19 dicembre 2012 h. 08.54 am. Mario R. Zampella









martedì 11 dicembre 2012

Berlusconi, Cellula Impazzita

L’irrefrenabile impulso all’autosoppressione che ogni cellula del nostro corpo 
avverte, quando la consapevolezza della propria inutilita’ e’ divenuta completa,
 e’ detta apoptosi. Si innesca quindi un processo automatico di sostituzione in 
cui le cellule ancora attive cooperano in sincronia aiutando la cellula malata 
ad autoestinguersi, con conseguente rimpiazzo, al fine di assicurare al corpo 
umano il perfetto funzionamento di ogni aspetto metabolico. E’ una presa di 
coscienza di alto valore civico, una sorta di suicidio assistito, teso a garantire
costantemente, nei limiti di quanto la natura consente, ogni piu’ piccolo processo
di sviluppo e/o adattamento in considerazione di un quadro complessivo che
vede come ultimo scopo la perfetta coincidenza degli ingranaggi posti alla 
base della vita. A quanto pare, la natura non e’ sempre puntuale nell’interpretazione
dei bisogni collettivi, e talora qualche cellula atipica insiste nella sua malevola 
esistenza duplicandosi con pertinacia e danni irreversibili all’intero meccanismo 
che ci governa. E’ la metafora di quanto accade in politica nei recenti sviluppi che 
hanno visto l’affermazione di Bersani quale riferimento credibile per le prossime 
candidature al premierato italiano, ed il ritorno di un fantasma che non gode della 
medesima stima, anzi. Si tratta di Berlusconi, il cui annuncio alla prossima sfida 
elettorale crea subbuglio nei mercati e panico per la sorte del paese. La sua mossa 
infatti non rispetta le stesse regole democratiche osservate dal P.D., che hanno 
determinato l’elezione di Bersani in un clima di pacato e costruttivo confronto.
Berlusconi muove i suoi passi con incedere dispotico, eludendo del tutto ogni 
possibile confronto con chi, all’interno del suo schieramento, per un istante ha 
creduto nella grande forza della democrazia. Nulla da fare. Il patron sente la
sua presenza indispensabile all’interesse nazionale, al punto da sopprimere lo 
strumento delle primarie ed autoaffermarsi ancora una volta l’unico, il grande, 
l’unto o l’illuminato, la cui potenza e’ fuori ogni possibile discussione. Ed eccoci 
ancora a confrontarci con un essenza che non ha paragoni, se non nel periodo buio 
del PNF, in un contesto del tutto estraneo a quella realta’ storica. I paesi a noi 
circostanti ce lo ricordano con veemenza. Una cellula impazzita, sprovvista delle 
istruzioni genetiche che ne regolano il funzionamento e che mette disinteressatamente
a repentaglio l’intero e ancora precario assetto politico/socio/economico italiano. 
Va ormai sempre piu’ consolidandosi il rischio e la necessita’ di un intervento 
chirurgico risolutorio, ad alta competenza tecnica e tecnologica.
Guidonia, 11 dicembre 2012 h. 9.41 am. Mario R. Zampella









lunedì 3 dicembre 2012

Bersani Avanti Tutta

Con il ballottaggio delle primarie del PD Pier Luigi Bersani ha conquistato la fiducia
necessaria che lo vedra’ candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri nella
prossima tornata elettorale del 2013. E’ un passo avanti nella configurazione di un 
partito che per troppo tempo ha indugiato per la propria affermazione nel contesto
politico generale. E’ un passo avanti per il percorso in cui l’Italia del 2013 dovra’ 
abbandonare i tecnicismi ed intraprendere la giusta direzione dettata dagli elettori, 
e Bersani riveste l’autorevolezza che lo qualifica garante responsabile in vista di tale
eventuale sfida. Ha vinto il pragmatismo filosofico, quale arma migliore contro la 
retorica minimalista, ha vinto la concretezza derivante dalla sperimentazione quotidiana 
contro la comunicativita’ subliminale ad effetto speciale e la forza di un elettorato 
decisamente compatto nella scelta dell’uomo giusto a cui affidare il gravoso compito di rappresentare il paese dopo l’era Monti. Il PD afferma deciso il proprio indirizzo, 
rimarcando l’uguaglianza quale priorita’ essenziale rispetto alla liberta’ liberista di cui 
Renzi, lo sfidante , era portabandiera, strizzando l’occhio al centro destra. E’ stata 
premiata la pazienza e la correttezza di uno stile moderno ma ricco di storia,
un pensiero che ricerca l’innovazione passo dopo passo nel terreno fertile 
dell’ideologia messa in pratica, illuminata da chiunque ne possieda la chiave 
d’ingresso, vecchio o giovane che sia. E’ stato infine il successo di una collaborazione
stretta fra gli stessi sfidanti, tesa al recupero di quanto sia realmente utile ad uno 
schieramento che non vuole leaders carismatici ma cooperazione leale ed effettiva 
verso l’unico obiettivo comune: traghettare l’Italia fuori dalle sabbie
mobili che la attanagliano. E’ proprio ora che inizia la salita.
Guidonia, 3 dicembre 2012 h. 2.41 pm. Mario R. Zampella