L’irrefrenabile impulso all’autosoppressione che ogni cellula del nostro corpo
avverte, quando la consapevolezza della propria inutilita’ e’ divenuta completa,
e’ detta apoptosi. Si innesca quindi un processo automatico di sostituzione in
cui le cellule ancora attive cooperano in sincronia aiutando la cellula malata
ad autoestinguersi, con conseguente rimpiazzo, al fine di assicurare al corpo
umano il perfetto funzionamento di ogni aspetto metabolico. E’ una presa di
coscienza di alto valore civico, una sorta di suicidio assistito, teso a garantire
costantemente, nei limiti di quanto la natura consente, ogni piu’ piccolo processo
di sviluppo e/o adattamento in considerazione di un quadro complessivo che
vede come ultimo scopo la perfetta coincidenza degli ingranaggi posti alla
base della vita. A quanto pare, la natura non e’ sempre puntuale nell’interpretazione
dei bisogni collettivi, e talora qualche cellula atipica insiste nella sua malevola
esistenza duplicandosi con pertinacia e danni irreversibili all’intero meccanismo
che ci governa. E’ la metafora di quanto accade in politica nei recenti sviluppi che
hanno visto l’affermazione di Bersani quale riferimento credibile per le prossime
candidature al premierato italiano, ed il ritorno di un fantasma che non gode della
medesima stima, anzi. Si tratta di Berlusconi, il cui annuncio alla prossima sfida
elettorale crea subbuglio nei mercati e panico per la sorte del paese. La sua mossa
infatti non rispetta le stesse regole democratiche osservate dal P.D., che hanno
determinato l’elezione di Bersani in un clima di pacato e costruttivo confronto.
Berlusconi muove i suoi passi con incedere dispotico, eludendo del tutto ogni
possibile confronto con chi, all’interno del suo schieramento, per un istante ha
creduto nella grande forza della democrazia. Nulla da fare. Il patron sente la
sua presenza indispensabile all’interesse nazionale, al punto da sopprimere lo
strumento delle primarie ed autoaffermarsi ancora una volta l’unico, il grande,
l’unto o l’illuminato, la cui potenza e’ fuori ogni possibile discussione. Ed eccoci
ancora a confrontarci con un essenza che non ha paragoni, se non nel periodo buio
del PNF, in un contesto del tutto estraneo a quella realta’ storica. I paesi a noi
circostanti ce lo ricordano con veemenza. Una cellula impazzita, sprovvista delle
istruzioni genetiche che ne regolano il funzionamento e che mette disinteressatamente
a repentaglio l’intero e ancora precario assetto politico/socio/economico italiano.
Va ormai sempre piu’ consolidandosi il rischio e la necessita’ di un intervento
chirurgico risolutorio, ad alta competenza tecnica e tecnologica.
Guidonia, 11 dicembre 2012 h. 9.41 am. Mario R. Zampella
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