Con il ballottaggio delle primarie del PD Pier Luigi Bersani ha conquistato la fiducia
necessaria che lo vedra’ candidato alla presidenza del Consiglio dei Ministri nella
prossima tornata elettorale del 2013. E’ un passo avanti nella configurazione di un
partito che per troppo tempo ha indugiato per la propria affermazione nel contesto
politico generale. E’ un passo avanti per il percorso in cui l’Italia del 2013 dovra’
abbandonare i tecnicismi ed intraprendere la giusta direzione dettata dagli elettori,
e Bersani riveste l’autorevolezza che lo qualifica garante responsabile in vista di tale
eventuale sfida. Ha vinto il pragmatismo filosofico, quale arma migliore contro la
retorica minimalista, ha vinto la concretezza derivante dalla sperimentazione quotidiana
contro la comunicativita’ subliminale ad effetto speciale e la forza di un elettorato
decisamente compatto nella scelta dell’uomo giusto a cui affidare il gravoso compito di rappresentare il paese dopo l’era Monti. Il PD afferma deciso il proprio indirizzo,
rimarcando l’uguaglianza quale priorita’ essenziale rispetto alla liberta’ liberista di cui
Renzi, lo sfidante , era portabandiera, strizzando l’occhio al centro destra. E’ stata
premiata la pazienza e la correttezza di uno stile moderno ma ricco di storia,
un pensiero che ricerca l’innovazione passo dopo passo nel terreno fertile
dell’ideologia messa in pratica, illuminata da chiunque ne possieda la chiave
d’ingresso, vecchio o giovane che sia. E’ stato infine il successo di una collaborazione
stretta fra gli stessi sfidanti, tesa al recupero di quanto sia realmente utile ad uno
schieramento che non vuole leaders carismatici ma cooperazione leale ed effettiva
verso l’unico obiettivo comune: traghettare l’Italia fuori dalle sabbie
mobili che la attanagliano. E’ proprio ora che inizia la salita.
Guidonia, 3 dicembre 2012 h. 2.41 pm. Mario R. Zampella
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