sabato 3 marzo 2012

Eutanasia e Cremazione

La CEI apre discretamente a sorpresa le proprie limitazioni alla cremazione dei defunti, a patto che le ceneri siano depositate nei luoghi di culto della morte, ovvero nei cimiteri, e che la scelta estrema non sia dettata dal sentimento ateo che nega ogni forma di vita al di la’ di quella terrena. Sara’ pertanto interdetta la custodia dei resti in spazi privati o la loro dispersione in fede alle correnti panteiste e naturaliste. La cremazione e’ una pratica sempre piu’ diffusa che richiama diversi principi ispiratori, dal piu’ materialista che la individua come la soluzione necessaria al sovraffollamento dei cimiteri, sino alla concezione che essendo l’individuo costituito essenzialmente di energie cosmiche, a mezzo della dispersione delle ceneri, l’essenza spirituale verrebbe ad integrarsi in forma diversa al grande brodo primordiale, bypassando la vacatio della decomposizione. Va quindi affermandosi lo snellimento di taluni passaggi che riguardano la
“burocrazia” del fine vita, considerando anche le forme di applicazione dell’eutanasia praticate in Olanda e in Svizzera, dove, seppur vietata in maniera esplicita, il medico interessato puo’ attuarla a determinate condizioni, senza incorrere nei rischi del suicidio assistito. Resta lo scempio ancora accettato dei luoghi in cui le salme vengono ammesse, rendendo ancora vigente quell’assurda distinzione fra cimiteri per atei e cimiteri per cattolici, tanto in voga nei secoli scorsi, ma a quanto pare ancora in auge.
Bologna 03 marzo 2012 h. 11.50 am. Mario R. Zampella












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