Dopo sforzi notevoli che hanno visto l’intero processo di ricostituzione del Governo
in carica e del Presidente della Repubblica, finalmente “la creatura” e’ venuta alla
luce, in una versione inedita che ricorda solo lontanamente il travaglio politico
vissuto in occasione dello storico compromesso fra DC e PCI. Momenti assai distanti,
come diversi appaiono i percorsi che fin qui hanno condotto. Teste saltate e sangue
versato tracciano il difficile travaglio che ha prodotto un frutto dal sapore cosi’ amaro,
versione inedita di un’intesa davvero larga, non particolarmente scandalosa in un
qualsiasi paese europeo, troppo stridente nel nostro. Frankenstein vive e si muove
con i suoi passi di piombo, come un elefante nella cristalliera, sotto il maniacale
controllo di un’opposizione ribelle ma sotto sotto compiaciuta di aver acquisito
cotanto potere. Espressione di un elettorato che ha spaccato l’Italia in tre e prodotto
di una legge elettorale che ha il primato di offendere la sacra dignita’ dei suini. E
parte il treno delle riforme, attualmente condotto da una nuova schiera di “sciamani”
per questo nominati, che nei prossimi quattro mesi dovra’ indicare il percorso necessario
al riassetto generale di un paese sgangherato, in cui la corsa contro il tempo misura
l’affanno per l’otturazione delle falle che di giorno in giorno vanno aprendosi. In diciotto
mesi complessivi l’imbarcazione dovrebbe essere in grado di navigare, nel mare incerto
che la circonda. Il compromesso meno prevedibile nella storia della politica italiana,
dovrebbe garantire la ripresa economica in un clima di operosita’ generale. Un compromesso
atto a garantire la sopravvivenza almeno della nostra immagine, oramai sbiadita e informe.
Del resto, tempo fa, “qualcuno” disse che ”e’ necessario convivere con la mafia”.
Venerdi, 7 giugno 2013 h. 8.18 am. Mario R. Zampella
Nessun commento:
Posta un commento