mercoledì 23 maggio 2012

Il Futuro Clonato

Ci siamo, i risultati definitivi delle amministrative 2012, a seguito di quelle del 2011 e dei
referendum che hanno impresso il primo knock-out al governo Berlusconi, forniscono ulteriore
conferma circa la decisione del popolo italiano sulla ferma volonta’ del cambiamento. In
particolare Parma e Palermo, malgrado l’astensionismo cronico che affligge il nostro paese,
registrano il profondo malessere espresso per un passato di cui non e’ facile essere fieri. Parma,
per la decennale gestione conservatrice che ha generato buchi di bilancio e illegalita’ conclamata,
e Palermo, per la sua atavica posizione sempre in bilico fra voglia di riscatto e sottomissione a un
regime di potere che travalica ogni immaginazione. In termini generali, l’Italia puo’ dirsi pronta e
matura ad una visione di piu’ ampio respiro che a conti fatti potrebbe instaurarsi con le prossime
politiche del 2013, abbandonando definitivamente il sistema di gestione che l’ha condotta in parte
alla crisi attuale. L’ambiguita’ che ha caratterizzato l’era Berlusconi, in cui l’oscillazione fra forze di potere opposte, legali e no, risultava essere la dominante dell’apparato di regime, ha riscosso 
una solenne bocciatura sul campo, dopo l’intervento risolutivo della macchina economico-finanziaria internazionale, ed ora soprattutto, con la volonta’ del popolo sovrano. L’Italia costituisce una pedina necessaria all’Europa, troppo necessaria. Non a caso e’ da poco nata la Commissione Antimafia Europea, sulla scorta dei precedenti di cui noi stessi siamo artefici e competenti. 
Potrebbe facilmente ravvisarsi l’intenzionalita’ del danno causato per il conseguente intervento riparatore, chissa’. Si registrano ancora casi isolati di insofferenza criminale, maschere di un potere meno eccellente di quello definito da Falcone, (di cui domani 23 maggio ricorre il ventennale della morte) come terzo livello, meno sofisticato e ricco, ma riconducibile alle 
medesime matrici  di cui mai nessuno avra’ conferma. Genova e Brindisi soffrono e protestano, indignate e sorprese per  rigurgiti di una violenza che ormai si credeva sopita, insieme al coacervo di potere intrecciato che caratterizzava l’allora P2, Mafia, Brigate Rosse, destra eversiva, intelligence internazionali, poteri militari, economici e politici. Questa volta la risposta della gente e’ inequivocabile. La necessita’ di riappropiarsi del proprio futuro costituisce il primo deciso impegno con cui l’intera comunita’ si confronta e si batte, nel solito quadro generale in cui a pagare e’ solo e sempre lei, benche’ anch’essa appaia come aggregato clonato dei tempi che furono.
Guidonia, 22 maggio 2012, h. 5.58 pm. Mario R. Zampella









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