martedì 1 maggio 2012

Grillo Come Berlusconi

Beppe Grillo a Palermo ha esternato qualche parola di troppo. E’ la vecchia tattica di Berlusconi,
quella di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, ovvero, parteggiare a seconda del momento,
per lo Stato o per l’antistato. E’ possibile che la scena di Palermo glielo abbia imposto, quale
tributo palese a tutti i piccoli “mafiosi”, quelli che pagano in silenzio per paura di ritorsioni sulle
proprie vite e famiglie, o per raccogliere qualche consenso elettorale in piu’, in una terra
interamente privatizzata dalla cultura mafiosa, o, in ultima analisi, per semplice paura, 
quell’atavico istinto alla sopravvivenza che ci permette di resistere o fuggire di fronte al nemico. Cio’ nonostante, Grillo va biasimato per quanto affermato. “La Mafia, in fondo, si limita a chiedere il pizzo, al contrario dello Stato che strangola (o strangòla ?) le sue vittime”, queste le sue parole.
Un’esternazione infelice, offensiva e degradante, in considerazione di tutti coloro che hanno perso
la vita nella santa guerra al crimine organizzato. Tuttavia, l’humus popolare in cui il noto comico
ha rappresentato il suo show, va compreso nella sua condotta ambivalente, in un territorio dove lo
Stato stenta ad imporsi e la sopravvivenza e’ necessariamente legata al compromesso di cui
Giovanardi e La Russa hanno piu’ volte, ahime’, rimarcato l’importanza: e’ indispensabile
convivere con la Mafia. Da quale impellenza e necessita’ nasce la loro deduzione ? 
Interessi privati  e personali o collettivi e pubblici ? Se la trattativa Stato-Mafia ebbe luogo a suo tempo, come le recenti indagini avrebbero svelato, la ragione sarebbe da individuare nel bene supremo collettivo a discapito del male di pochi. E la stessa motivazione parrebbe realistica oggi, nel panorama complessivo internazionale, dove il terrorismo ancora colpisce con inusitata violenza, e dove l’Italia ne resta miracolosamente illesa, a parte le perdite per le missioni di pace all’estero. Poco a poco, quindi, si fa strada un concetto estremo e pericoloso, attinente una sacra e tacita alleanza fra forze che nella loro solitaria e reciproca battaglia, risultano impotenti e perdenti. 
Anche Winston  Churchill accetto’ compromessi discutibili in cambio della vittoria per la liberazione dell’Europa dal Nazismo, ma quella e’ un’altra storia.
Guidonia, 30 aprile 2012 h. 4.28pm. Mario R. Zampella









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