giovedì 21 giugno 2012

Turismo Sessuale


E’ vero, come Fini dichiara, che l’Italia e’ da ritenersi fra i paesi responsabili per l’induzione al
turismo sessuale all’estero. Triste e noto fenomeno che coinvolge molti dei turisti piu’ repressi in
ambito sessuale, i quali cercando accattivanti e perverse occasioni per sfogare la propria libido, si
recano nei luoghi a basso reddito procapite dove la prostituzione, anche la minorile, e’ fiorente
industria dell’economia territoriale. Illegale sulla carta, ma in fondo alimentata senza eccezioni
anche dai rappresentanti della legge. E qui entra in gioco la politica di paesi che gia’ da decenni
hanno affrontato e risolto la piaga, ponendo regole precise, a tutela del cliente e del fornitore. Si
parla di territori in cui il benessere e’ la costante fondamentale,in cui la ricchezza e’ da tempo
individuata non necessariamente nella quantita’ di PIL, ma da quell’insieme di fattori in cui gioca
un ruolo determinanate la qualita’ della vita, quindi servizi sociali all’altezza della situazione. La
prostituzione e’ materia antica ed un tempo non costituiva particolare scandalo morale, sebbene
ogni dignita’ personale e’ inclusa in quel prezzo concordato per la prestazione. La societa’ civile
dovrebbe riconoscere a pieno titolo il diritto a tale esercizio pur ponendo ferree regole che ne
sanciscano legittimita’ e tutela, creando cosi’ un’area trasparente che trascenda la moralita’ di cui
attualmente e’ permeata. Ci si spogli di quest’inutili pregiudizi che ostacolano il vivere civile e che
producono ancor piu’ sofferenza e disagio.
Guidonia, 20 giugno 2012 h. 7.16 pm. Mario R. Zampella






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