Ciak, buona la prima. Il caso Polverini batte banco, e batte cosi’ forte da farle
rinunciare al suo mandato, come Marrazzo precedentemente. La melma emersa
dall’intreccio complesso sulla spartizione dei fondi, ha raggiunto anche il Presidente
della Regione Lazio, inconsapevole del movimento di cassa occulto o quanto meno
indifferente, e la sua rinuncia assesta il colpo, non definitivo (la soap opera e’ infinita),
a tutta quella classe dirigente, di cui accenna Antonio Ingroia, rea di aver da sempre
condiviso affari sporchi con aree sociali dalla dubbia radice onesta. Avanti un altro.
E come il doppiaggio scellerato di un regista californiano che ha sollevato subbuglio
in parte dei territori musulmani, sembra di assistere alla ennesima puntata di un serial
TV, dove la giustizia svolge il ruolo pacificatore e rasserenante ad ogni conclusione
della vicenda, ammesso che essa stessa sia avulsa dall’intero sistema di riferimento, e
dove l’organizzazione delle scene appare di scarsa fattura, ormai ripetitivo al punto da
far bene immaginare quali saranno gli sviluppi futuri comprensivi di svolte e colpi di
scena. L’ottimismo e’ ormai cio’ che rappresenta per il naufrago sull’isola deserta
l’unica ancora di salvezza. Film insulso, monotono, attori incompetenti e regia di
infima qualita’.
Guidonia 25 settembre 2012 h. 3.41 pm. Mario R. Zampella
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