domenica 8 maggio 2011

Happy Birthday Mr. Johnson

Oggi 8 maggio 2011, ricorre il centenario dalla nascita di Robert Johnson, uno dei bluesmen piu’ influenti della storia musicale afroamericana. Tutti i fans del mondo si apprestano alla celebrazione dell’evento. Johnson visse per soli 27 anni e mori’ in circostanze misteriose, legate ad un probabile avvelenamento perpetrato ai suoi danni da un marito geloso della propria moglie. Il suo brano piu’ conosciuto e diffuso maggiormente grazie alla versione celeberrima dei Blues Brothers e’ Sweet Home Chicago, ma tutti i suoi brani sono pervasi da un profondo sentimento a volte lacerante, a volte esuberante, che si intreccia con le note di una chitarra che rispecchiano la fragilita’ composta e sofferta del suo sistema nervoso. Molti dei piu’ grandi gruppi rock degli anni settanta hanno attinto al suo magico stile, considerato tale dalla mitica leggenda secondo cui avrebbe venduto la propria anima al diavolo in cambio del successo musicale. Keith Richard, il dannato chitarrista dei Rolling Stones, in un suo documentario del 1990, afferma: “Pensavo di aver avuto sufficiente confidenza col blues, poi ho ascoltato Johnson e, cazzo, molta strada ancora era da percorrere”. Eric Clapton e’ un altro suo grande estimatore. Molti suoi pezzi mostrano le chiare influenze johnsoniane ed ha interpretato con la sua proverbiale maestria alcuni dei suoi brani piu’ intensi. Il 95 enne Edwuard Honeyboy ha suonato insieme a Robert per qualche tempo, ed ancora si presta a shows che ricalcano quelle origini, pregne di emozioni e significati che trascendono il senso letterale e musicale dell’artista per penetrare a fondo in una visione piu’ ampia, dove l’estetica ed il pathos si amalgamano indissolubilmente dando vita alla pulsazione piu’ vera e profonda che la musica moderna e contemporanea abbia mai conosciuto: il blues.
Fiumicino, 8 maggio 2011, h. 5.11 am. Mario R. Zampella












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