mercoledì 1 febbraio 2012

Nuove Iniziative contro la Mafia, da "L'Unita'"

La lotta alla mafia e’ la sfida individuale che ogni cittadino del mondo dovrebbe lanciare all’organizzazione criminale, la cui entita’ oramai vede capillari infiltrazioni in ogni luogo del globo. Dico individuale, poiche’ e’ dalla convinzione personale di non aderire a qualsiasi forma di organizzazione mafiosa, e con questo mi riferisco anche a quelle legali che operano con notevoli livelli di infiltrazione, e/o di cessare di fatto ogni collaborazione in seno a tali movimenti, scardinando catene secolari e tabu’ ancor piu’ ancestrali. Dalla maturazione personale sara’ possibile trasferire la propria esperienza di rinuncia, alla dimensione collettiva.
Essere fuori dal giro equivale alla rinuncia sistematica di ogni possibile agevolazione e/o privilegio, che non sia lecito ed in linea coi parametri istituzionali. La lotta alla mafia e’ in primis l’educazione morale di una popolazione, la certezza di uno Stato al suo fianco e l’abolizione della paura. Quanto proposto dalle colonne de L’Unita’, e’ apprezzabile e innovativo. Si discute della necessita’ di combattere il sistema mafioso, con un sistema contrapposto, un’asta vinta dal miglior offerente, che vedra’ lo Stato perdente per mancanza di competitivita’ o per raggiunto “default”, a meno che, ognuno sia ben convinto che non e’ l’ammontare dell’offerta a determinare la scelta, e nemmeno l’offerta stessa, tanto per citare le kennediane parole: “non chiederti cosa lo Stato puo’ fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per lo Stato”, considerato in tal senso come la grande comunita’ a cui un popolo appartiene e per cui un popolo tende a migliorare. Si sa che la rinuncia, in special modo dopo tanta opulenza ed ottimismo, e’ pratica ardua e faticosa, ma la liberta’, quella che consente di parlare a voce alta, guardando negli occhi dell’interlocutore, chiunque egli sia, la liberta’ di movimento e d’azione, che permettono di sentirsi individui in qualsiasi luogo del mondo, le liberta’ riconusciute dai Diritti Universali dell’Uomo, trovano essenzialmente conforto nell’atto formale di rinuncia ad essere parte di una configurazione interconnessa ad interessi illeciti.
Bologna 01 febbraio 2012 h. 10.39 am. Mario R. Zampella












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