mercoledì 22 febbraio 2012

Verita' Nascoste

L’Italia dei misteri dispiega con discrezione e tatto risvolti di verita’ ormai sepolti, come da troppo tempo i suoi cittadini erano abituati.
Tre casi le cui sorti sembravano definitivamente scontate, sono emersi, a distanza di pochi giorni, offrendo prove, testimonianze e verita’ diverse da quelle archiviate.
Giuseppe Gulotta, dopo 21 anni di carcere, e’ stato rimesso in liberta’ perche’ acclarata la sua
innocenza, dopo le confessioni di un ex ufficiale dei Carabinieri, Renato Olino, che preso dai rimorsi di coscienza, ha rivelato segreti rimasti chiusi negli armadi dell’Arma per tanti anni. Gulotta era stato condannato, insieme a Giuseppe Vesco, in seguito morto suicida, per l’assassinio di due carabinieri assaltati all’interno della caserma di Alcamo, in cui i due erano in servizio. In seguito a indagini vennero catturati Vesco e Gulotta, e le loro confessioni furono estorte con torture inenarrabili, quindi condannati. In relazione al caso, vi sarebbero inoltre elementi significativi che aprirebbero altri orizzonti connessi al caso di Peppino Impastato di Cinisi, dove per sei lunghi mesi dopo la sua morte, vi furono insabbiamenti e depistaggi.
E la notizia piu’ recente riguarda la riapertura del mistero collegato alla morte del calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini, dove per ventitre’ lunghi anni si e’ affermata ufficialmente un’evidenza di chiara matrice mafiosa, e che oggi, finalmente, in seguito alle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Castrovillari ed effettuate dal RIS dei carabinieri di Messina, viene disconosciuta quale verita’ ufficiale.
E cosi’ poco a poco emergono brandelli di un paese sempre piu’ lacerato dai propri vizi e conflitti, cenci consunti la cui vergogna ristagna in quel plasma, a volte non proprio identificabile , in cui la mafia ha penetrato capillarmente i suoi interessi.
L’auspicio maggiore consta nel disattendere quanto Cossiga esterno’ a suo tempo: “Ogni verita’ 
che emerge in questo Paese, e’ solo la verita’ che si vuole fare emergere”.
Bologna 22 febbraio 2012 h. 3.54 pm. Mario R. Zampella











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