venerdì 10 febbraio 2012

Risarcimento Danni - Direttiva 2004/80/CE

La sentenza della Corte d’Appello di Torino, chiamata in merito alla decisione di un risarcimento danni per violenza sessuale subita da una donna, sequestrata e violentata per una notte intera da due extracomunitari, poi individuati e condannati agli arresti domiciliari e nel frattempo fuggiti, apre la strada del riconoscimento della responsabilita’ dello Stato, per quanto concerne il risarcimento dei danni materiali, morali ed esistenziali a chi avesse subito violenza di carattere doloso in uno degli Stati membri della Comunita’ Europea, secondo la direttiva 2004/80/CE, emanata il 29 aprile del 2004 e recante le modalita’ di attuazione della norma comunitaria secondo cui, ogni Stato, nell’esercizio delle sue funzioni protettive dei cittadini e’ tenuto al risarcimento del danno nelle circostanze in cui, per sua negligenza, e’ venuta meno l’efficacia di detta protezione. Il risarcimento non e’ dovuto dallo Stato nel caso in cui il reo abbia possibilita’ economiche sufficienti al riconoscimento del danno, quando lo stesso sia individuato e condannato con giusto processo. In tutti i casi contrari, in virtu’ del citato principio e della innovativa sentenza della Corte d’Appello, sarebbe lo Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio, ad ottemperare ai propri doveri assicurativi, anche in occasione di omicidio, a beneficio dei legittimi eredi.
La direttiva europea rappresenta un momento importante per l’affinamento delle norme che regolano la civile convivenza, garantendo di fatto una responsabilita’ che trova il suo fondamento in una corretta ed efficace gestione dell’ordine pubblico, e l’Italia costituisce un territorio a rischio e per l’alto tasso di criminalita’, e per l’alto tasso di corruzione. Da oggi e per gli impegni futuri, in seguito a tale sentenza, sara’ opportuno rettificare le poste di bilancio relative alle spese per la sicurezza interna, se non si vuole rischiare il “default” per ovvie implicazioni oggettive.
Bologna 10 febbraio 2012 h. 2.25 pm. Mario R. Zampella










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