giovedì 17 febbraio 2011

Berlusconi alla Ennesima Potenza

Qualche giorno fa, il 14 febbraio, e’ ricorso l’anniversario della morte della pecora Dolly. Tutti ricorderanno la sua storia, legata ad un esperimento che in Inghilterra ha aperto di fatto l’era dell’ingegneria genetica, gia’ praticata nel decennio precedente ma applicata alla riproduzione effettiva di un essere vivente proprio dall’esistenza di Dolly in poi. La sua vita e’ stata breve e molte e controverse ipotesi di efficacia scientifica e di metaetica hanno costellato i suoi sette anni di vita. Attualmente la clonazione biologica trova applicazione nella riproduzione di mammiferi, con l’intento di avere in un futuro prossimo disponibilita’ di organi da trapianto per gli esseri umani, ma anche per la salvezza di specie destinate all’estinzione o persino ridare vita a quelle gia’ estinte. Come e’ logico che sia, gli esperimenti relativi a possibili riproduzioni di individui appartenenti al genere umano, sono vietati dal 2° comma dell’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Il divieto, oltre a contemplare possibili fallimenti che ricondurrebbero al mito di Frankenstein, intende in primis salvaguardare l’unicita’ universale dell’essere umano quale frutto del processo di fecondazione fra semi e ovuli appartenenti al sesso maschile e femminile. Il DNA di ciascuno di noi e’ unico per le caratteristiche proprie che lo contraddistinguono e la sua eventuale duplicazione creerebbe evidenti effetti destabilizzantiper l’intera comunita’. Cio’ nonostante, una branca della scienza, sarebbe favorevole alla clonazione degli esseri umani, in competizione alle tecniche di riproduzione tradizionale o alla fecondazione in vitro. Uno scenario futuristico per alcuni versi inquietante, che introdurrebbe il concetto inflazionario in ambito genetico, ovvero il progressivo decadimento del valore attribuito all’unicita’ di ogni singolo essere umano. Dieci Silvio Berlusconi in piu’ inflazionerebbero l’originale, sarebbe auspicabile per taluni ma non troverebbe certo d’accordo il capostipite. Oltre tutto se uno solo e’ stato capace di tanto, si immagini dieci volte ancora cio’ che sta accadendo in Italia. Eppure il concetto suesposto potrebbe essere
gia’ realta’, in ossequio a particolari teorie che nulla hanno a che vedere con la biologia, bensi’ con la fisica dei quanti.
Una realta’ peraltro non propriamente percepibile dagli esseri umani, in quanto parte di un sistema dal quale e’ quasi impossibile astrarsi e contemplare il tutto, in una specifica condizione di immanenza, che permetterebbe una consapevolezza omnicomprensiva in cui ogni perche’ ha la sua risposta. Secondo le teorie del multiverso, o universi paralleli o ancora delle stringhe e superstringhe, e parallelamente di alcune delle piu’ antiche filosofie e religioni orientali, la realta’ che percepiamo sarebbe solo il frutto dell’illusione dei nostri sensi. Molte altre realta’ potrebbero esistere al di la’ della nostra effimera dimensione, realta’ che avrebbero caratteristiche analoghe a quella che noi viviamo, in rispetto anche a fenomeni naturali che ci circondano e ci suggeriscono talune possibilita’ di comprensione. Ad esempio i frattali che riproducono in scala ridotta l’esatta matrice originale, hanno ispirato la fantasia di scienziati che hanno ipotizzato l’espansione dell’universo, ora in accelerazione, secondo lo schema frattale. Si pensi a innumerevoli sistemi solari, sempre piu’ piccoli, in cui esistono pianeti come la terra ed esseri umani sempre piu’ piccoli, Berlusconi compreso, una clonazione naturale che si ripete dal Big Bang in poi, come un grappolo d’uva. L’idea sarebbe compatibile con l’ipotesi dell’universo inflazionario, contemplata da Aleksander Friedman, ma non sarebbe certo l’unica ad avere diritto di esistere. Werner Heisemberg lavoro’ a lungo sulla meccanica matriciale, sviluppando qualcosa di analogo al concetto dei frattali, e cioe’ la discendenza di aggregati di particelle da matrici primarie, ognuna dotata di un esatto codice di identificazione. Se dedicassimo un po’ del nostro tempo a scrutare il volto dei nostri interlocutori, prima o poi ne scopriremmo una somiglianza, vaga o piu’ accentuata, e raggruppando dopo qualche tempo i vari ceppi ascendenti e discendenti a cui potrebbero appartenere, potremmo elaborare schemi di classificazione a seconda delle dominanze caratteriali e somatiche, come frattali naturali quali il broccolo romano o le squame dei pesci, o le stelle marine etc.
Insomma, esistono buone possibilita’ che esistano centinaia di altri Berlusconi, ahime’, senza peraltro influenzare la sua unicita’ davvero molto singolare.
Fiumicino, 17 febbraio 2011 h. 12.01 am. Mario R. Zampella















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