venerdì 20 gennaio 2012

Bologna Premia Napolitano

Il prossimo 30 gennaio, presso l'Universita' di Bologna, si terra' la cerimonia di conferimento della laurea'“Honoris Causa” al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Come Giovanni Stinco del Fatto Quotidiano anticipa, il movimento degli Indignati bolognesi e' gia' sul piede di guerra, in relazione alla possibile loro esclusione dall'aula in cui verra' celebrato l'evento solenne. A cio' reagiscono senza esclusione di colpi sia verso il Rettore, a cui la decisione farebbe capo, sia verso il Presidente, reo per non avere a cuore la patria, avendo sempre controfirmato nella sua qualita', tutte le leggi del Governo Berlusconi, o per non aver opposto alcuna resistenza allo scoppio della guerra libica, ed infine per aver favorito il Governo Monti, altrimenti definito l'amico dei banchieri. Il movimento estremista, gia'  noto sotto il nome di Occupy Bologna, ha ottime ragioni per contestare la sua possibile esclusione dall'evento, un'azione che determina di  fatto la censura di qualsivoglia dialettica posta alla base del libero scambio di opinione. Di cio' anche il Presidente converra' che l'iniziativa di chiudere le porte dell'Universita' proprio a chi ne costituisce una parte considerevole, gli studenti, non rappresenta un gradevole e corretto stimolo al dialogo ed al confronto. C'e' da rimarcare pero', che ogni effettivo scambio di opinioni poggi su basi solide che alimentino la dialettica con le possibili soluzioni ai conflitti esistenti, benche' di parole ne siano gia' state spese in abbondanza. Quando si contestava Berlusconi e le sue amcizie particolari, fra cui Gheddafi il sanguinario, tutti erano platealmente d'accordo sul fatto che egli fosse un dittatore dalla mano pesante, eppure, quando la NATO ha preso l'iniziativa per la difesa dei diritti di poveri cittadini umiliati dalla fame, si e' urlato “scandalo”, per la guerra alle porte di casa. Ora Gheddafi non c'e' piu' e la guerra e' stato il mezzo “vigliacco” con cui si e' liberata la popolazione libica. La logica segue schemi coerenti. Il Governo Monti ci ha liberato dal Governo Berlusconi, che era in caduta libera senza freni di sorta, e l'Italia ha ripreso parte della credibilita' persa negli anni addietro nel panorama internazionale. Si deve prendere atto che il nostro paese costituisce una tessera importante del “puzzle” mondiale, ancor piu' di quanto si pensi, ed e' per tale ragione che il Presidente Napolitano, in quella settimana memorabile, designo' Mario Monti quale senatore a vita, una rotta seppur piu' lunga del necessario, decisamente piu' sicura da ogni possibile naufragio, in relazione al bilanciamento delle forze presenti nel resto del pianeta. Diverse ed autorevoli sono state le voci a favore del movimento Occupy Internazionale, da Draghi a Krugman, ma non certo in previsione di un risarcimento immediato spedito a domicilio. Gli errori commessi debbono essere corretti, chi ne e' stato responsabile deve pagare e le classi piu' deboli che ne hanno subito le conseguenze devono essere risarcite. Il percorso e' chiaro anche se non di semplice attuazione e la cooperazione a vasto raggio, mai come oggi, risulta l'unica opportunita' per uscire dalla crisi in cui tutto il mondo versa. La posta in gioco e' alta, perche' ogni collasso economico produce coscienze atte alla rimanipolazione degli elementi con piu' ampia liberta' associativa, ed il mondo intero potrebbe beneficiare di tale nuovo vaccino inoculato. Il vecchio slogan che inneggiava al “tutto e subito” potrebbe aver ragione d'essere se si versasse nell'immobilismo totale, al contrario, siamo testimoni, malgrado cecita' e incomprensioni, ad uno dei piu' grandi mutamenti della storia dell'uomo.
Bologna 20 gennaio 2012 h. 8.25 pm. Mario R. Zampella







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