domenica 13 novembre 2011

Piazzale Loreto

La liberazione dell’Italia del terzo millennio si e’ conclusa, fra insulti e lanci di monete, benche’ il potere dell’ex Presidente del Consiglio non sia concentrato esclusivamente nelle sue vesti istituzionali. Come i piu’ grandi “boss” che una volta in prigione continuano a dettare legge fra lussi e privilegi illegali, Berlusconi ha gia’ provveduto a sottolineare la potenza del suo staff, dichiarando di essere pronti a staccare la spina in ogni momento al possibile nuovo governo Monti, persino minacciandolo a non presentarsi alle eventuali prossime elezioni politiche. Il governo piduista ha rassegnato le dimissioni, rivendicando le intenzioni appassionate profuse durante l’intera legislazione, come Cicchitto ha riassunto, ma il giudizio popolare e’ stato implacabile e severo, segno di un disagio collettivo ormai intollerabile. E dall’esordio del 1994, dalle promesse propagandate e mai mantenute, dalle meschine rappresentazioni di un’Italia furbetta e vigliacca, dalle figuracce in cui il Premier ha agito in nome di tutti senza alcun avallo, e da un curriculum di gaffes e coinvolgimenti penali da “guest star”, siamo giunti alla capitolazione, e quel po’ di civilta’ rimasta fra gente depressa, vessata, umiliata, bistrattata ed oltremodo sfruttata, evita il ripetersi di Piazzale Loreto del 29.04.1945.                                                 
Obama ha dato la sua benedizione, alla Grecia e all'Italia per i momenti difficili di transizione di cui sono testimoni, ed auspica migliori periodi di crescita e sviluppo. Gli attacchi economici/finanziari che hanno terremotato i due Paesi, sembrano rientrare timidamente, e per la nomina di Papademos e per l'incipiente nuovo governo italiano, e per il quanto mai opportuno, lungimirante, stabilizzante, omnicontemplativo e immanente operato del nostro Presidente Napolitano, a cui si puo' senza ombra di dubbio, attribuire una grandissima professionalita' e correttezza politica, non a caso rispettato a livello internazionale.
Si conclude formalmente un epoca che rimarra' scolpita nella storia contemporanea d'Italia come definita “seconda repubblica”, che ha visto momenti migliori distrutti abilmente dal governo uscente. A solo titolo di esempio, il Governo Prodi all'atto delle sue dimissioni, lascio' in eredita' al nuovo entrante uno “spread” di 37 punti, rispetto ai 400 e piu' registrati negli ultimi tempi. Quindi macerie sociali, economiche, morali e quant'altro, da spazzare ed il grande impegno ricostruttivo, una strada tutta in salita, se non altro accompagnati dalla solidarieta'  e cooperazione internazionale. 
17 anni perduti a cui vanno aggiunti almeno altri 10 per la rinascita.
Bologna, 13 novembre 2011 h. 9.58 am. Mario R. Zampella  








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