martedì 15 novembre 2011

Occupy Bologna

Gli studenti “indignados” e “draghi ribelli” di Bologna, continuano ad oltranza l’occupazione del Cinema Arcobaleno e del mercato coperto in via Clavatura, benche’ il sindaco Virginio Merola abbia firmato le ordinanze di sgombero. Al mercato coperto e’ in corso la trattativa per la concessione di uno spazio pubblico alternativo, mentre al Cinema Arcobaleno proseguono le riunioni, ed in serata, le proiezioni di cortometraggi e documenti visivi a cui assiste una folta schiera di protestanti, sull’onda promossa da Sabina Guzzanti al teatro Valle di Roma. Ed e’ di grande valenza simbolica, il nome del cinema occupato, l’Arcobaleno, ormai inattivo da oltre cinque anni, che rappresenta appunto la scissione della luce nei sette colori fondamentali, di cui all’esperimento del prisma di Isaac Newton. Sette colori di frequenza variabile, sette diverse connotazioni della luce bianca che vanno dal blu al rosso, quasi a significare sette differenti rappresentrazioni dello stato ordinario della materia, della composizione organica, dell’individuo, del pensiero, della protesta e della distribuzione territoriale mondiale. Gli “indignados”, i “draghi ribelli” riesumano gli strumenti di epoche che di volta in volta hanno subito gli insabbiamenti di rito, il bavaglio strumentale teso alla lobotomizzazione di menti il cui pensiero appartiene all’universo, e lo dimostra l’onda globale contestatrice che ha lanciato o forse riproposto in chiave moderna, il vecchio ma sempre efficace strumento dell’occupazione. L’ultima  manifestazione di ottobre a Roma, benche’ disturbata dai “black block”, ha sancito la sacralita’ della protesta pacifica tesa al diritto di partecipazione collettiva alla politica, che in particolare nell’ultimo ventennio, ha deluso amaramente coloro i quali ancora nutrivano un barlume di fiducia. Lo stesso Mario Draghi esprimendo rammarico per le violenze espresse in quel di Roma, ha sottolineato l’importanza di tale movimento quale parte integrante e costitutiva della societa’, portatrice di contributi radicali moderni e alternativi all’imperante ed ipersolido sistema che ci governa. Il grave disagio in cui versano cultura e istruzione, esprime le profonde contraddizioni in cui l’ex regime di Berlusconi ha bivaccato nel corso delle sue legislature, offrendo alternative di dubbio gusto, dall’incultura dichiarata del Ministro della Pubblica Istruzione al panino con Divina Commedia per placare la fame sempre piu’ aggressiva, nonostante i ristoranti pieni. La protesta non e’ mai fine a se stessa, essa rappresenta i limiti esagerati imposti dal sistema, oltre cui le esondazioni culturali, in particolare le studentesche, contrappongono necessita’ impellenti, emergenze improcrastinabili, di liberta’ di pensiero e d’azione, di partecipazione e collaborazione attiva. Il sottile confine che separa le divergenze e’ il terreno in cui lo scontro puo' assumere caratteri inaccettabili, degeneranti e improduttivi. Forse i tempi sono maturi o forse sara'  l'ennesima bolla risucchiata dall'enorme potere dell'establishement, ma come il Sindaco Merola, in un acre scontro con l'opposizione leghista in giunta comunale, ha affermato, ogni reclamo puo' rappresentare lo spunto per una approfondita riflessione in ogni contesto.
Bologna, 15 novembre 2011 h. 3.05 p.m. Mario R. Zampella










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