lunedì 14 marzo 2011

Italia, Liberta' per i Criminali di Guerra

Gli insorti in Libia si stanno ritirando, Gheddafi ricompone poco a poco il suo potere appena scalfito dai recenti eventi di ribellione. Dopo qualche inerme minaccia all’Italia partita dal figlio del Rais e la rottura ufficiale del trattato d’amicizia fra Libia e Italia siglato nel 2008, il rischio maggiore risiede nelle possibili ripercussioni che la Lega Araba potrebbe accusare nei confronti dei paesi occidentali. A tutt’oggi sembrerebbero allineati alle iniziative dell’ONU, schierandosi per la No Fly Zone su tutta la Libia. E’ inoltre in corso un dibattito per l’attivazione della procedura con cui Gheddafi verrebbe deferito alla Corte PenaleInternazionale dell’Aja, la quale ha gia’ disposto per Omar Al Bashir, riconosciuto responsabile del massacro del Darfur, un mandato di cattura internazionale per genocidio. Mandato che in Italia non risulta applicabile perche’, nonostante sia Paese membro che ha firmato e ratificato l’adesione allo Statuto di Roma, ancora deve allinearsi alle direttive europee che ne dispongono l’adeguamento. Di fatto, Al Bashir, come chiunque altro ricercato a livello globale, godrebbero di liberta’ incondizionata in Italia, sebbene criminali di guerra.
Gheddafi in passato ha difeso la posizione di Al Bashir, rendendosi complice dei suoi crimini, ed oggi, il suo atteggiamento spietato ne conferma la comune natura. Prego, accomodatevi in Italia.
Mercatale 14 marzo 2011 h.1.52 a.m. Mario R. Zampella











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