sabato 22 ottobre 2011

Futuro Remoto

Leggi e regolamenti sono necessari alla civile convivenza, per un sereno sviluppo collettivo. La norma acquista percio’ una valenza impositiva per tutti, senza discriminazioni, in cui e’ affermato il principio ispiratore che ne ha indotto la creazione. Cio’ che ha causato l’intervento delle forze NATO in Libia, e’ dipeso esattamente dalla violazione di un complesso di norme o regolamenti contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che, sebbene non siano riconosciuti formalmente da tutti i paesi del mondo, costituiscono il riferimento essenziale, per cosi’ dire la bussola a cui ci si affida, per evitare naufragi collettivi di grande entita’, di cui la II Guerra Mondiale ne e’ l’esempio principe. Proprio in quella circostanza, i valori fondanti espressi nel Bill of Rights statuinitense, raffinati successivamente in occasione della rivoluzione francese, hanno 
assunto importanza globale per cio’ che concerne la corretta interpretazione dei diritti dell’essere umano. Sebbene ogni guerra generi inevitabili interessi di carattere economico, a partire dall’industria di armi belliche, gli intenti umanitari, in qualche modo, giustificano il ricorso ai conflitti armati, intesi quale strumento al servizio dei popoli. La caduta di Gheddafi rappresenta senza eccezione, un percorso gia’ iniziato volto alla conquista del valore universale di cui l’uomo stesso e’ rappresentante e portavoce, la strada maestra che dovrebbe condurre l’intera esistenza a comprendere che ogni violenza esercitata abusivamente infrange l’essenza della pacifica convivenza con grave offesa ai martiri caduti per detto valore. Il sentiero intrapreso via via assume dimensioni sempre piu’ implicanti la partecipazione globale, un’autostrada veloce il cui traffico scorre senza intralci di sorta. Il benessere dei popoli e’ la meta ultima per una costituzione mondiale, dove i confini geografici perdono la propria attuale funzione a favore dell’unita’ complessiva. L’esproprio proletario esercitato dalla democrazia rappresenta la garanzia dei valori espressi in quelle parole immortali, che tanto sono costate, consacrate al diritto di un’esistenza felice. Salvo poi intuire di essere parte dell’effimera rappresentazione di un futuro remoto in cui burattini e burattinai si dividono vicendevolmente i rispettivi ruoli. 
Bologna 22 ottobre 2011 h. 01.56 p.m. Mario R. Zampella










Nessun commento:

Posta un commento