venerdì 19 agosto 2011

Homeless a Bologna - Labirinto di Knosso

Bologna, via Sabatucci 2, uno dei 4/5 dormitori destinati alle esigenze dei senza tetto.
Dopo un veloce colloquio presso l’Ufficio delle Pubbliche Relazioni del Comune, ci si trova con una guida fra le mani che indica i percorsi necessari alla sopravvivenza, una sorta di vademecum turistico in cui sono presenti passo dopo passo, gli indirizzi presso cui e’ possibile mangiare, dormire, reperire vestiario, lavarsi ed affidarsi alle cure mediche e legali. Una fitta rete di sportelli sociali, aperti al pubblico solo il martedi e il giovedi, fa da supporto morale e logistico a chi, col cuore in gola, cerca disperatamente di evitare l’impatto finale, come ben descritto nel capolavoro cinematografico di Mathieu Kassovitz, L’Odio, sentimento che oramai pervade nei corpi di chi affronta tali disagi.
In apparenza la complessa struttura organizzativa e’ all’altezza delle piu’ rinomate citta’ europee e mondiali, dove l’attenzione al wellfare costituisce la competizione fra le piu’ dinamiche e positive. L’apparenza inganna, dal momento che inoltrarsi nel labirinto di rimpalli e paroloni conduce inevitabilmente al punto di partenza. In sostanza chi giunge a Bologna in cerca di assistenza puo’ godere di taluni privilegi riservati ai residenti, solo se richiede l’iscrizione anagrafica sul registro della popolazione residente, comunicando l’indirizzo di reperibilita’, che sia esso presso amici, parenti o in alternativa, uno dei dormitori messi a disposizione dal Comune.
Tali strutture ospitano l’indigente per un periodo non superiore ad una settimana, con possibilita’ di rientro solo dopo ventotto giorni di assenza. Come biglie da flipper, i richiedenti che non hanno alcun tipo di appoggio amicale o parentale, sono costretti a rimbalzare da un dormitorio all’altro, spesso rischiando di trascorrere una, due o piu’ notti all’aperto. Lo sportello sociale assiste l’indigente, come gia’ detto, in soli due giorni settimanali, il martedi e il giovedi, e quindi la settimana di permanenza al dormitorio risulta nettamente insufficiente al corretto inserimento ed integrazione nel tessuto sociale/economico della citta’. In via Sabatucci, come in tutte le altre strutture, si accede per ordine di arrivo, senza alcuna discriminazione e prenotazione, ma
raggiunto il numero massimo di ospiti, l’eccedenza eventuale resta esclusa dal servizio, rimanendo in strada.
Nel mese di agosto e’ facile reperire disponibilita’ di posti ma in inverno il discorso cambia, sebbene vengano allestite apposite camerate per l’emergenza freddo.
I senza tetto residenti in Bologna hanno la possibilita’ di accedere ad un programma di integrazione sociale, ma chi non ha residenza, vive momenti difficili, dal momento che le strutture offrono riparo per un periodo massimo di una settimana intervallato da un mese di assenza. Per ottenere la residenza e’ necessario comunicare un indirizzo di reperibilita’, e per chi non ha alcun appoggio, resta la strada, quindi la Polizia Municipale e’ incaricata al controllo dell’effettiva permanenza del senzatetto nel luogo dichiarato, che puo’ essere la stazione o qualsiasi altro luogo all’aperto, prassi che inchioda lo sfortunato senza dimora ad occupare un area di pochi metri quadri ad oltranza.
Bologna e’ inoltra divisa in dieci quartieri, presso cui sono allestiti gli sportelli sociali di cui sopra, ed ogni dormitorio ricade sotto la gestione del quartiere di riferimento, cosicche’ ogni qualvolta si cambia dormitorio per gli oggettivi limiti temporali imposti, cambia anche lo sportello sociale di quartiere a cui rivolgersi, interrompendo la relazione a suo tempo reciprocamente intrecciata e producendo evidenti distorsioni informative con spreco di tempo gia’ impiegato per la stessa problematica. Insomma, una prassi degna delle piu’ virtuose evoluzioni circensi, dettata forse da anni di pregresse esperienze in materia, per la valutazione corretta delle intenzioni piu’ o meno serie di chi cerca riparo, conforto e lavoro, ma anche decisamente farraginosa ed antieconomica.
Continua…….
Bologna 19 agosto 2011   Mario R. Zampella


















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