” Cio’ che avviene, non avviene tanto perche’ alcuni vogliono che avvenga,
quanto perche’ la massa degli uomini abdica alla sua volonta’, lascia fare,
lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potra’ tagliare, lascia promulgare
le leggi che poi solo la rivolta potra’ abrogare, lascia salire al potere gli uomini
che poi solo un ammutinamento potra’ rovesciare”.
Questo un breve passo dall’immortale “Odio gli Indifferenti” di Antonio Gramsci,
quanto mai attuale e persino profetico, attesa la data in cui fu scritto. E la chiusura
del quotidiano da lui fondato nel ’24, l’Unita’, non e’ altro che l’ennesima conferma
di cio’ che il grande pensatore affermava nei suoi scritti, rinchiuso in una cella,
puntando il dito contro coloro affetti dal morbo dell’indifferenza.
Un’altra voce al servizio della democrazia, della giustizia, delle minoranze e’
costretta a tacere, per la forza egemonica di un economia incapace di gestire i
fili se non per il proprio stretto tornaconto.
E ancora: “Chi vive veramente non puo’ non essere cittadino e parteggiare.
Indifferenza e’ abulia, parassitismo, e’ vigliaccheria, non e’ vita. Percio’ odio
gli indifferenti. L’indifferenza e’ il peso morto della storia, e’ la palla di piombo
per il novatore, e’ la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi piu’
splendenti ………..”
Mario R. Zampella, 02 agosto 2014 h. 2.43 pm.
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