“Evviva, la giustizia ha trionfato”. Queste le parole degli
accoliti di un ex politico/manager/azionista/ex cavaliere del
lavoro, per la sua assoluzione in appello dal reato di
sfruttamento della prostituzione minorile e concussione.
Superfluo nominarlo, tutto il mondo lo conosce, quale
protagonista della scena politica dell’ultimo ventennio. Il
Sig. Berlusconi festeggia una vittoria legata all’amoralita’ di
giudici che hanno preferito non pronunciarsi sul libero
arbitrio di chi, con il suo comportamento, ha ridicolizzato
un’intera nazione per l’immagine totalmente negativa,
connessa alla repressione sessuale di un popolo maschio
avvezzo allo stupro ed alla violenza sulle donne e per gli
usi e costumi in ambito politico ed istituzionale, tesi alla
puntuale e sistematica prevaricazione dei diritti di ogni
cittadino. Evviva, l’Italia si conferma nella sua atavica radice
provinciale, gretta e populista. Tuttavia le sentenze vanno
rispettate e la garanzia d’innocenza in mancanza di prove e’
sacra. Eppure qualcuno tento’ di corrompere il funzionario
dell’anagrafe marocchina detentrice dell’atto di nascita di
Ruby, cercando di aggiungere almeno qualche mese alla
tenera eta’ della povera giovinetta. Peccato. Peraltro il
rottamatore nazionale e’ riuscito nel suo intento nel pensionare
la vecchia classe dirigente, facendo eccezione per il “grande”
Vecchio, attualmente affidato ai servizi sociali per scontare
la pena relativa al processo legato ai diritti Mediaset.
Tant’e’, vizi e difetti di un paese impaludato.
Mario R. Zampella 18 luglio 2014 h. 4.30 pm.
Nessun commento:
Posta un commento