La via, a quanto si dice, al computer quantistico e' giunta
ad una definizione di massima che rappresenta la prima pietra posta in essere
in tale campo. La competizione per tagliare il traguardo dei computer
quantistici, da' per vittoriosa la realizzazione completa, ma ancora da
raffinare, di un computer ideato da Google di Larry Page & Co. Si tratta di
una diavoleria informatica capace di elaborare simultaneamente cio' che le
piattaforme tradizionali computazionali sono obbligate a rispettare ovvero il dualismo 0 o 1.
In sostanza 0 e 1, nella fisica
quantistica, risultano sovrapposti, quindi simultanei allo stesso evento. Se un
elaboratore tradizionale deve sviluppare calcoli o tracciare simulazioni, non
puo' trascendere dall'alternativita' di due condizioni possibili, nelle sue
istruzioni. Al contrario, l'eleboratore
quantistico gestisce le due possibilita'
in tempo reale e non alternativamente. Cio' da' luogo ad una potenza e
velocita' di calcolo inimmaginabili. Basti dire che la Google ha sostenuto di
aver affidato un calcolo matematico alla sua nuova creatura, che e' stato
processato nel giro di tre minuti e venti secondi, quando per esempio l'IBM,
afferma che lo stesso calcolo effettuato da una potentissima macchina propria,
ha impiegato due giorni e mezzo. Le applicazioni future, in vista di tale
innovativa rivoluzione informatica, sono del tutto estranee alla nostra realta'
quotidiana. Per citare un esempio, un computer quantistico avrebbe le
potenzialita' adeguate ad implementare un sistema di teletrasporto. Come
persino la gestione del tempo. Viaggiare nel passato o nel futuro potrebbe
rivelarsi possibile alla luce delle nuove tecnologie. La materia comune, in
ambito quantistico, riveste due aspetti dei quali solo uno risulta' visibile e
reale ai nostri occhi, quello particellare. L'altro aspetto, quello
ondulatorio, e' possibile riprodurlo esclusivamente in minime entita' e per
brevissimi periodi, in laboratori altamente specializzati. Cio' che un processore quantistico potrebbe
realizzare, vista la sua altissima precisione, velocita’ ed attendibilita', si traduce appunto nella
ipotetica possibilita' di trasformare la natura particellare della materia in
natura ondulatoria, e perche' no, eventualmente in energia pura, vista
l'equazione einsteniana che parifica massa ed energia. E' molto probabile che
non saremo mai testimoni di tale rivoluzione tecnologica, ma se avverra', e su
questo nutro un certo ottimismo, i mali del mondo spariranno, e con loro forse
anche la terra.
Mario R. Zampella 26.10.2019