Si e’ appena concluso l’incontro/scontro sul ring di Michele Santoro con Silvio
Berlusconi, confermando ancora una volta l’affezione dell’ex premier da egoidolatria
cronica. Piu’ volte infatti egli si e’ proclamato quale unico e migliore, non solo nel
campo politico ed economico, ma in tutte le prerogative che contraddistinguono lo
scibile umano. Il suo sorriso stucchevole ha riempito lo schermo per gran parte
del tempo, finanche nei momenti peggiori. Si puo’ dire che abbia dalla sua una
grande autoironia. Gli argomenti sempre gli stessi, fino alla nausea, al punto da
apparire come un burattino che insiste ridicolmente sugli stessi movimenti e stesse
battute. Dal potere comunista di cui sarebbero intrise tutte le istituzioni italiane,
al potere troppo ristretto concesso al primo ministro, ormai anacronistico a suo
parere, dal momento che il fascismo non costituirebbe piu’ il temuto pericolo
paventato nella Costituzione. E come, sempre a parer suo, l’inflazione in Germania
oramai apparterrebbe al tempo che fu, ridicolizzando l’attuale politica tedesca tesa
alla limitazione piu’ ferrea di emissione di nuova carta moneta. Sostiene di essere in
bolletta per le ingenti somme dovute al coniuge separato, e lascia pensare male circa
la sua ridiscesa in campo, probabilmente tesa al recupero di contanti per fronteggiare
la crisi. Elenca puntigliosamente tutti i processi che hanno interessato Marco Travaglio,
in relazione alla sua attivita’ di giornalista, e provoca l’ira di Santoro per la non
attinenza della questione ai temi dibattuti (soprattutto per difendere quel poco che e’
rimasto della liberta’ di stampa). Infine scatena un’attacco smodato all’ideologia
comunista, definendola la piu’ criminale e deleteria della storia, senza soffermarsi su
quella nazi-fascista. Ennesima brutta figura di un uomo che oramai ha perso il senno e
la ragione, di un individuo che e’ ancora convinto del suo potere, in proporzione al suo
avere, di cui sembra essere ebbro. Un uomo la cui ideologia non esiste, se non nei
palinsesti delle sue emittenti ad intermittenza costante e nella sua mente perversa al
punto tale da proporre un partito della “Gnocca” ovvero la “mafia della figa”.
Guidonia 11 gennaio 2013 h. 12.39 am. Mario R. Zampella