Due eventi che fanno riflettere sui valori democratici,
accadono nelle ultime ore in luoghi distanti migliaia di chilometri. Il primo,
che certamente tutti conoscono, riferisce al comportamento antidemocratico
posto in atto dagli organi della Polizia di Stato, quando hanno tentato di
boicottare le riprese video del giornalista Valerio Lo Muzio de' La Repubblica,
inerenti la passeggiata concessa al figlio di Matteo Salvini su di uno scooter
acquatico della Polizia. Si e' trattato effettivamente di una tentata censura,
decisamente fuori da ogni contesto democratico. La stampa imbavagliata e' un
atto che ogni tanto riemerge come abitudine incontrollata nel nostro paese. Il secondo
evento, riferisce invece all'assoluzione di Julian Assange negli Stati
Uniti. Assange
era imputato per aver sottratto, a mezzo dell'organizzazione Wikileaks da lui
creata, numerosissime mails, oggetto di comunicazioni fra leaders democratici,
fra cui Hillary Clinton. La loro pubblicazione ha mandato in subbuglio tutto
l'establishment democratico, il quale pero' l'ha chiamato in giudizio per
rispondere delle accuse di hakeraggio. Il giudice John Koeltl ha
assolto Assange in base al primo emendamento degli Stati Uniti, che garantisce
la liberta' di espressione e pensiero, finanche quando le notizie pubblicate,
benche' vere, siano state sottratte illegalmente. La sentenza richiama
l'importanza fondamentale della stampa quale garante di ogni sistema
democratico. Non a caso la si definisce la quarta gamba del tavolo su cui la
demcrazia poggia i suoi principi. E quindi salta agli occhi la diversita' di
vedute, anche se in Italia l'iniziativa, peraltro non andata a buon fine, di
impedire pubblicazioni scomode, e' nata da alcuni organi membri del potere
esecutivo, mentre negli States, la difesa del diritto alla divulgazione di
notizie importanti, anche se ottenute illegalmente, e' stata affermata dal
potere giudiziario. Una diversita' di vedute piuttosto marcata.
Mario R. Zampella.