Era il 6 febbraio 2019 quando si ravviso' la decisione
di Raffaele Cantone di abbandonare l'Autorita' Nazionale Anticorruzione. Decisione
poi ritirata, sino ad oggi, data in cui sembra essere definitiva. Cantone
lascia l'ANAC per tornare in magistratura. A quanto pare, come egli sostiene,
l'organo giuridico naviga in acque in cui e' necessario un sostegno al rapporto
di fiducia fra italiani e Istituzioni. In attesa del D-Day in cui ogni relazione economica e
istituzionale sara' del tutto trasparente e priva degli effetti corruttivi,
Cantone spendera' le proprie energie presso una delle colonne della democrazia
italiana: la magistratura. Che in definitiva e' stata la sua attivita' prima di
esercitare le funzioni di controllore di ogni transazione economica. Nel febbraio 2018, dalle risultanze di Transparency International,
l'Italia si poneva al 54° posto nel mondo. Peggio del Ruanda. Il miglioramento rispetto al 2012 e'
stato di sei misere posizioni. I paesi piu' virtuosi risultano essere
Danimarca e Nuova Zelanda, con rispettivamente 89 e 88 punti. L'Italia ne conta
50. Il sud Sudan 12 e la Somalia 9, tutti su base 100. Rimane dunque
molto lavoro da fare, considerato che l'Africa, uno fra i paesi piu'
sottosviluppati, detiene il primato della corruzione. E noi, che apparteniamo all'europa,
rappresentiamo la maglia nera. Sorge spontanea una domanda. Cantone ha mollato
per mera rassegnazione o per reale interesse verso le sorti della magistratura,
che recentemente ha subito gravi e seri colpi, in relazione al caso Palama'. La corruzione fra amministrazione pubblica e imprese, come anche in ambito
esecutivo, fra le fila delle forze dell'ordine, e nell'ambito della
magistratura, rappresenta il vero freno allo sviluppo economico di ogni paese,
contaminando in profondita' il tessuto sociale, portando sfiducia negli
investimenti esteri e domestici ed incitando all'emulazione di atti poco
edificanti per ogni essere umano.
Il vincente e' corrotto.
Si vedra' il corso degli eventi cosa riserva, nel
frattempo un augurio a Cantone per il prossimo futuro.
S. Felice Circeo - 23 luglio 2019 - Mario R. Zampella -