Manifestazioni in tutta Europa. E’ la protesta contro il regime di austerita’ imposto
dalle autorita’ di ogni paese, ed e’ anche la risposta reazionaria e violenta di un
ordine pubblico come al solito non all’altezza del proprio mandato. La rabbia e’
un emozione necessaria e indispensabile a sollevare quel moto d’orgoglio e di
rivendicazione dei diritti che appartengono alla storia dell’essere umano in quanto
soggetto di diritto, e guai a sopirla o deviarla con opportune partite di calcio e/o
droghe di stato atte a dopare ogni stato d’animo in ogni situazione. La rabbia deve
avere il suo naturale decorso, con possibile indirizzamento verso sfoghi pacifici ma
dall’alto valore simbolico a cui ogni protesta deve associarsi. Rabbia che non vorrebbe
assistere a spettacoli indecenti in cui qualche “escort” di passaggio alla villa di Arcore,
diviene una star dello spettacolo o ha carriera assicurata pur avendo capacita’ di
contribuire al sociale pari a zero. Rabbia che esplode quando migliaia di licenziati dal
lavoro sono costretti a uccidersi per aggirare il problema economico. Rabbia che
pretende giustizia per la contaminazione dell’ambiente e per i decessi dovuti
all’inquinamento. Ancora rabbia per la malasanita’ e la malagiustizia, per la
corruzione, che ci classifica oltre il sessantesimo posto nella hit parade mondiale,
rabbia per la disoccupazione galoppante, per la recessione e la conseguente
deflazione, rabbia per una costituzione tradita da un ministro che raccomanda di
non essere troppo selettivi nella ricerca di un lavoro, rabbia per un futuro rubato,
per una vita sprecata in questo paese ipocrita e sfruttatore, rabbia che non trova le
prove di quarant’anni di depistaggi e insabbiamenti coperti dal segreto di Stato
(ma lo Stato non sono i cittadini?). Rabbia per uno Stato che alleva i propri cittadini
con ipnotiche trasmissioni televisive, fingendo che tutto scorra per il meglio, in TV
naturalmente. Rabbia per la finzione mediatica a cui la stampa rimane assoggettata
suo malgrado, e rabbia per le scoperte scientifiche in possesso delle sole gerarchie
militari, mafia compresa, che potrebbero capovolgere le sorti del mondo se fossero
amministrate da menti pensanti. Rabbia perche’ il conto finale e’ troppe volte lo scotto
a carico di un indigente, o di un nuovo povero in ingresso nella classe sociale dei
meno abbienti. Rabbia, semplicemente sana e salutare, non repressa ed obnubilata,
rabbia che rivendica diritti per cui e’ stato versato gia’ sangue: errare e’ umano ma
perseverare e’ diabolico. Rabbia infine, per il reato di diffamazione diffuso a mezzo
stampa, di notizie ed informazione pulita e rispondente alla realta’, parvenza di
democrazia a cui neanche gli analfabeti credono piu’. Grazie per il moto di rabbia
che sollevate.
Guidonia, 15 novembre 2012 h. 6.01 pm. Mario R. Zampella